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Crema: un'odiosa discriminazione nei nostri confronti |
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30.11.2005
Crema: un'odiosa discriminazione nei nostri confronti
E' stato bocciato l'emendamento dello Sdi alla legge elettorale che chiedeva di rivedere la norma che di fatto costringera' la nuova lista della Rosa nel pugno, che raggruppa Sdi e Radicali, a raccogliere le firme su tutto il territorio nazionale al fine di presentare le proprie liste. Immediata la protesta del senatore dello Sdi Giovanni Crema che aveva sostenuto l'iniziativa nell'aula del Senato.
La bocciatura - dice Crema- ''ha impedito di eliminare un'odiosa impossibilita' e restrizione che e' stata compiuta con una lucidita' pari alla perfidia, e che nega ad una formazione politica che si presenta con un simbolo nuovo (ma costituita da partiti che hanno deputati, senatori e parlamentari europei) di poterlo fare in combinazione di lista con altri partiti che non hanno l'obbligo della raccolta delle firme''. Questa, aggiunge Crema. ''e' una palese discriminazione, oserei dire indecente, che la destra ha compiuto, mettendo nelle condizioni tutti i raggruppamenti, anche i piu' minuscoli, che si richiamano all'alleanza di destra, di non dover raccogliere centinaia di migliaia di firme in Italia''.
''Questo, invece, viene palesemente impedito alla Rosa nel pugno, pur essendo costituita da due partiti che hanno undici deputati, sei senatori e quattro parlamentari europei: e' una vergogna! E' un'indecenza che con il nostro emendamento si tendeva colmare. Un'altra proposta modificativa e' volta a superare un'incostituzionalita' palese a cui ho gia' accennato nel precedente intervento. Mi riferisco al fatto di rendere omogenee la verifica e poi anche l'autentica delle sottoscrizioni delle firme alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica. I sottoscrittori, non so se per errore o per altra scelta perfida, si vedono autenticare le firme per la Camera dei deputati con la legislazione oggi in vigore e quindi non solo dai notai e dai cancellieri, ma anche dai sindaci, dai segretari comunali e dai presidenti delle assemblee elettive degli enti locali; viceversa, per il Senato della Repubblica, le centinaia di migliaia di sottoscrittori si vedranno autenticare la firma soltanto dai notai e dai cancellieri e, dunque, con un esborso di somme notevolissime e con palesi disagi''.
L'emendamento a nostra firma - spiega - ''tende a parificare l'autentica delle firme per tutti i partiti ch e dovranno farlo, sia alla Camera dei deputati che al Senato della Repubblica''. ''Mi richiamo solo a quanto affermato in sede di eccezione di costituzionalita', dove rimane intera la norma anticostituzionale che prevede la sottoscrizione delle firme nelle circoscrizioni Estero. Non la ripeto per ristrettezza dei tempi, ma rimando agli atti registrati a suo tempo nel mio intervento''.
www.sdionline.it
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