10.12.2005
Gruppo Abele. Alla Conferenza nazionale di Roma 700 operatori, Regioni, Enti locali e politici chiedono il ritiro del disegno di legge presentato dal Governo e della delega affidata al ministro Carlo Giovanardi.
Settecento persone tra operatori del pubblico e del privato sociale, amministratori locali e regionali, parlamentari e sindacalisti, hanno preso parte il 7 dicembre 2005 alla Conferenza nazionale “Per una politica dei diritti e delle responsabilità ”, tenutasi presso l’Aula magna dell’Università “La Sapienza” di Roma. La Conferenza, organizzata dalla Campagna nazionale “Non incarcerate il nostro crescere”, che raccoglie circa 40 organizzazioni del mondo sindacale, del terzo settore e delle società scientifiche, ha riunito tutti coloro che hanno espresso il proprio rifiuto al disegno di legge sulle droghe messo a punto dal Governo. La Conferenza è stata l’occasione per avanzare alcune proposte di revisione delle politiche sulle droghe e “per costruire le basi - si legge nel comunicato stampa del Cnca, Coordinamento nazionale comunità di Accoglienza - di un percorso che conduca a una reale, autentica, partecipata conferenza nazionale sulle droghe, come non è certo il caso della manifestazione organizzata dal Governo a Palermo”. L’obiettivo della Campagna è quello di produrre una proposta di riscrittura della legge sulle droghe che tenga conto dell’ampliamento dei consumi e della loro crescente differenziazione. Tra i tanti punti condivisi da tutti i partecipanti all’incontro quello dell’applicazione degli indirizzi del referendum del 1993, che prevede una depenalizzazione del consumo di sostanze psicoattive e un ampliamento delle politiche sociali di tipo educativo e delle attività di prevenzione. E’ emersa inoltre la richiesta di un impegno serio di sperimentazione degli interventi verso le nuove forme di consumo; la necessità di politiche di prossimità per fronteggiare l’aggravarsi delle situazioni di dipendenza “storica” e di spazi di tutela sanitaria rivolti a coloro che fanno fatica ad affrancarsi dalla tossicodipendenza; l’esigenza di una maggiore integrazione sia tra pubblico e privato sociale, sia tra interventi sanitari e sociali; il bisogno di garanzia di finanziamento per gli interventi rivolti alle dipendenze attraverso la destinazione di quote certe del Fondo Sanitario (che si chiede siano incrementate all’1,5%) e del Fondo Nazionale Politiche Sociali.; la necessità di costruire luoghi stabili di confronto e proposta tra gli organi istituzionali e il mondo del sociale. Per quanto riguarda questo ultimo punto, è stata sottolineata la necessità di revisionare e riformulare sia il Dipartimento Nazionale Politiche Antidroga, sia la Consulta Nazionale per le Tossicodipendenze. La Conferenza ha mostrato come il Governo non si sia mai confrontato in maniera approfondita su tali temi e ha chiesto con forza il ritiro della proposta di legge presentata in Parlamento e della delega affidata al ministro Carlo Giovanardi.
Fonte: http://www.gruppoabele.org/Index.aspx?idnews=47852
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