Welfare Italia :: Cultura :: Don Chisciotte armato di chitarra Invia ad un amico Statistiche FAQ
9 Maggio 2024 Gio                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







Don Chisciotte armato di chitarra
10.12.2005
Gian Maria Testa. Di Luca Bartolini / bielle.org

Il 19 e il 20 Novembre al Teatro Sociale di Como è stato in scena lo spettacolo scritto da Erri De Luca, dal titolo “Chisciotte e gli Invincibili”, che sarà in tournèe ancora per più di un mese nei teatri di tutta Italia. Sul palco insieme allo stesso Erri De Luca ci sono Gabriele Mirabassi al clarinetto e Gian Maria Testa. I tre protagonisti sono seduti intorno a un tavolo, e lo spettacolo è un incontro suggestivo di musica e parole.
La musica, a volte popolare, a volte costituita da canzoni di Gian Maria Testa o di altri autori, si intreccia con la lettura o la messa in musica, delle poesie di Hikmet, Sarajlic, Alberti, Ungaretti, Brecht e dello stesso De Luca e si intreccia naturalmente con alcuni brani originali del Chisciotte di Cervantes.

Musica e poesia sono a volte approdo e altre spunto per delle riflessioni e dei punti di vista sulla realtà che ci circonda. Oltre al prologo iniziale, lo spettacolo si dipana attraverso tre quadri (amore, guerra e prigionia). Ma chi sono gli Invincibili e perché si parte da Chisciotte? Tutto questo ci viene spiegato proprio da Gian Maria Testa. Oltre a parlare dello spettacolo teatrale Testa ci racconta anche della sua fitta attività di concerti (ci fa capire che è anche troppo fitta..) e dei suoi progetti futuri.

Ieri sera ho avuto la fortuna di assistere allo spettacolo, se tu dovessi raccontarlo a uno che non l’ha visto con parole tue, come faresti?

“Ma, dunque già definirlo spettacolo ... non saprei… perché di spettacolare non c’è niente come hai visto. Erri De Luca ha questa infatuazione per il Don Chisciotte personaggio di Cervantes, e l’idea secondo me geniale è questa: che invincibili non sono quelli che vincono sempre ma sono quelli che mai si lasciano sconfiggere dalle sconfitte. Quelli che vincono sempre sono i vincenti e i vincenti sono una categoria di persone molto in voga in queste epoche, però sono anche quelli che poi quando cadono hanno bisogno della cocaina per sopravvivere, quindi questi sono vincenti e perdenti insieme. Invece gli invincibili sono quelli che non si arrendono mai, anche quando perdono, anche quando perdono malamente. Erri ha individuato alcune categorie di persone che possono essere così. Per esempio invincibili sono i migratori, quelli che, come è successo ancora anche in questi giorni, dal Nord Africa, dal Kurdistan, dall’Albania, partono per venire a cercare una qualche salvezza da noi. E non c’è nulla che li possa fermare, ne le leggi dello Stato, ne gli annegamenti nel Mediterraneo; niente, nessun muro li potrà mai fermare perché giustamente dice Erri: “li muove la disperazione e vanno a piedi” e quindi nessuno li può fermare, loro sono invincibili. E così ci sono altre categorie, questo è il racconto della invincibilità di una parte dell’umanità partendo da questa idea di Chisciotte che è appunto il re degli invincibili pur essendo sempre sconfitto".

Gli Invincibili sono dunque i migratori, ma anche i prigionieri e gli innamorati. Una stanza dello spettacolo infine è dedicata anche ai suicidi. Quanta emozione c’è per un deandreiano di vecchia data, nel cantare “Preghiera in Gennaio” dal palco di un teatro?

“Beh, c’è un grandissimo rispetto. Io infatti ero titubante, però Erri ha molto insistito perché inserissimo quella canzone. Ero molto titubante perché ho un grande rispetto per qualunque canzone di quel livello e non sono mai sicuro di riuscire a renderla così bene, per quanto vale. Poi mi sono detto che era inserita in un testo talmente bello che forse ne vale la pena e quindi la canto ma sempre con un po’ di sofferenza. Spero che passi l’emozione. Però la canto con un po’ di apprensione per rispetto verso chi l’ha scritta ed è veramente un capolavoro".

Durante lo spettacolo si parla della necessità di bagnarci gli occhi con un po’ di collirio “Chisciottiano”, se davvero lo facessimo in molti quali pensi che sarebbero i risultati? Forse il non volerli bagnare è una forma di protezione?

“Si ma quello che dice Erri è veramente interessante, ormai siamo abituati ad esempio alle guerre medianiche. La prima volta che è successo questo è stata la prima guerra in Iraq, quella di Bush padre, dove vedevamo i bombardamenti in televisione. Li vedevamo e sembrava un film, eravamo coinvolti come spettatori. Ed è molto bello il passaggio dove Erri dice: “Io credo che la parola indifferenza non voglia dire fregarsene, ma voglia dire non distinguere la differenza tra l’essere spettatori e l’essere invece coinvolti”. Invece quando nel mondo c’è una guerra siamo tutti coinvolti, non ci sono storie; non si può contestualmente volere la globalizzazione e poi chiamarsi fuori quando c’è una cosa che non ci piace, in questo senso non so quanto cambierebbe però se ci fosse quel collirio da qualche parte io lo comprerei e lo offrirei a molti. Non so cosa cambierebbe ma non farebbe del male di sicuro".

…Anche perché delle guerre mediatiche, come purtroppo abbiamo visto anche ultimamente, ci fanno vedere quello che conviene farci vedere…

“Si ci fanno vedere solo quello che vogliono, poi li è un’escalation dell’orrore, chissà ancora quante cose non sappiamo. Ma ci abituiamo perfino al fatto che ogni giorno in Iraq per esempio c’è un kamikaze che fa una strage e muoiono persone. Ieri per esempio cento persone, l’altro ieri trenta. Ma ormai è diventata routine, diventa una cosa normale, e quindi insomma ci vorrebbe quel collirio". […]Vedi l’intervista completa su: http://www.bielle.org/Interviste/2005/GianMariaTesta_int.htm

Welfare Italia
Hits: 1796
Cultura >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti