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L’8x1000 alla ricerca scientifica |
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22.12.2005
Incentivare e promuovere la Ricerca, di qualunque branca essa sia, per un Paese che guardi responsabilmente al futuro, rappresenta la condizione essenziale per produrre progresso sociale e miglioramento della qualità della vita. Di conseguenza, data la rilevante importanza che la Ricerca assume per la collettività , appare scontato che per il raggiungimento di tale scopo, lo Stato dovrebbe predisporre adeguate risorse, percentualmente almeno pari alla media europea.
Purtroppo la realtà che persiste da un bel po’ di anni è un’altra: per quantità di risorse assegnate alla Ricerca, l’Italia è la cenerentola d’Europa, con tutte le penalizzazioni che ne conseguono in termini di rallentamento della individuazione di quelle risposte innovative che la collettività si attende.
E le conseguenze negative sono evidenti in termini di freno occupazionale di giovani ricercatori, in termini di vera e propria “fuga di cervelli”, che in altri paesi trovano condizioni di lavoro e di carriera più convenienti di quelle italiane. Infine, e non da ultimo, di una Ricerca più lenta perché non beneficia di adeguate attenzioni pubbliche, ne risente anche il prestigio nazionale.
E allora la necessità di istituire un Fondo Integrativo per la Ricerca (da aggiunge e non da sostituire alla dotazione statale prevista ogni anno dalla Finanziaria), è diventata impellente. Ma dove reperire i fondi aggiuntivi senza pesare né sulla Finanziaria né sulle tasche dei cittadini con ulteriori prelievi obbligatori? Attraverso l’8x1000 istituito dalla legge 20 maggio 1985 n. 222.
Ma questa legge consente di scegliere solo tra religioni e Stato. Per questa limitazione, circa 22 milioni di contribuenti non devolvono a nessuno il proprio 8x1000 dell’Irpef perché non condividono nessuna delle attuali opzioni di scelta disponibili. Quindi, la proposta di legge formulata dal giornalista Enzo Mellano, non collegata a nessun partito politico, vuole consentire alla maggior parte dei contribuenti italiani, circa il 60 per cento, di non essere più orfani della libertà di fare una scelta laica, diversa dalle religioni e dallo Stato. Ad esempio, di devolvere il proprio 8x1000 alla ricerca scientifica.
A tale scopo, la proposta prevede che alle attuali opzioni di scelta, religioni e Stato, si aggiunga la ricerca scientifica. Ovvero si aggiunga un’altra casella su cui apporre la firma appunto per la ricerca scientifica.
Tra l’altro, la proposta di Mellano vuole istituire anche l’ampliamento delle donazioni fiscalmente e totalmente deducibili, a favore non solo del suddetto Fondo Integrativo, ma anche di fondazioni e associazioni onlus che si occupano di Ricerca. Infine vuole istituire la trasparenza obbligatoria dell’utilizzo dei fondi. Quindi più regole, più libertà di scelta, più garanzie. Infatti la proposta mira ad ampliare e non a ridurre la libertà di scelta del contribuente. Chi abitualmente sceglie la Chiesa o un'altra delle opzioni disponibili, potrà continuare a farlo come sempre. Ma chi non intende scegliere una religione o lo Stato (il 60 per cento dei contribuenti), dovrà poter scegliere la Ricerca.
Inoltre – aggiunge Mellano - secondo quanto riportato in calce alle adesioni che mi sono pervenute da molti esponenti del mondo scientifico e non solo, la Ricerca ha due problemi da risolvere: la carenza di fondi e l'assenza di un organismo autorevole, che sia espressione di tutti i soggetti istituzionali delle varie branche della ricerca. Detto organismo, magari pensato e realizzato collegialmente dalle varie realtà della Ricerca italiana, con o senza la rappresentanza di governo, investito delle dovute attribuzioni di responsabilità gestionale, dovrebbe armonizzare una programmazione della Ricerca più al passo coi tempi e rispondere, con apposita rendicontazione annuale da rendere pubblica, del corretto utilizzo delle risorse assegnate nonché della qualità e della quantità dei progetti adottati e dei risultati conseguiti.
A sostegno della proposta di legge, è in atto una petizione alla quale è possibile aderire on-line collegandosi al sito www.clubfattinostri.it/8x1000. Possono aderire anche Consigli comunali e provinciali. I Sindaci e i Presidenti di provincia interessati, possono richiedere al Promotore la bozza di delibera già predisposta per il Consiglio.
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