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Gioco d’azzardo: una malattia sociale
29.12.2005
A Campoformido un convegno su esperienze e prospettive del gioco d’azzardo in Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità governative sul diffondersi del problema.

“Bisogna recepire l’indicazione dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) che vede nel gioco d’azzardo compulsivo una forma morbosa chiaramente identificata e che, in assenza di misure idonee d’informazione e prevenzione, può rappresentare, a causa della sua diffusione, un’autentica malattia sociale”. Da questa ed altre affermazioni sono partiti l’A.git.a. (Associazione degli ex giocatori d’azzardo e delle loro famiglie), la Caritas Diocesana del Friuli Venezia Giulia e la Consulta nazionale delle fondazioni antiusura Onlus di Bari per stilare il documento conclusivo del sesto convegno nazionale su “Auto aiuto e terapia per i giocatori d’azzardo e le loro famiglie: esperienze e prospettive in Italia”, tenutosi il 10 dicembre 2005 a Campoformido (Ud).
Nel corso del convegno sono state avanzate numerose proposte. Tra queste la destinazione di un’adeguata quota dei fondi delle vincite non riscosse, con un pari contributo da parte dei gestori di attività di gioco, ridistribuito in misura proporzionale al mercato nazionale di gioco rappresentato dai diversi gestori, per avviare e stimolare iniziative di prevenzione da comportamenti inadeguati e di aiuto a chi è in difficoltà. E’ necessario inoltre creare un’adeguata cultura del gioco attraverso una sensibilizzazione in particolar modo rivolta ai giovani; stimolare le autorità governative affinché riconoscano il rischio di tali comportamenti; istituire un numero verde attivo 24 ore su 24 per fornire assistenza telefonica; creare una rete di referenti in ambito istituzionale, privato-sociale e libero professionale; avviare iniziative di aggiornamento sia per gli operatori del sociale sia per quelli delle agenzie di gioco.
Il convegno ha sottolineato anche il diffondersi di comportamenti orientati al gioco d’azzardo in tutte le società economicamente evolute e, per quanto riguarda più specificamente il caso italiano, il vertiginoso aumento di gioco d’azzardo nelle modalità promosse dal Governo.
A sostegno della gravità di tale problema gli allarmanti dati resi noti nel luglio 2005 dal Congresso dei Sert, promosso dalla Federserd (Federazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze) Lazio, che hanno testimoniato l'esistenza di una grave forma di “malattia sommersa”: sempre più gli italiani “drogati” di gioco d'azzardo. Il 2% soffre di dipendenza. Ogni cittadino della penisola spende ogni anno 300 euro per i giochi legali e 200 euro per quelli illegali.
Il documento sottoscritto a Campoformido era già stato approvato dal primo congresso nazionale sul gioco d’azzardo a Forte dei Marmi (6-8 aprile 2000), dal convegno di Varese del marzo 2001 e dal primo, secondo, terzo e quarto convegno nazionale di Campoformido.

Fonte: http://www.gruppoabele.org/Index.aspx?idnews=47861

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