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ICS in Moldova contro il traffico di esseri umani
7.01.2006
Un nuovo intervento di ICS, finalizzato alla promozione della micro-imprenditorialità femminile.

Riparte l’attività di ICS in Moldova con un progetto che ancora una volta vede come protagoniste le donne, nell’ambito della prevenzione al traffico di esseri umani. Da diversi anni ICS promuove la realizzazione di iniziative di generazione di reddito come modalita’ di intervento nella lotta al traffico, divenendo uno dei principali riferimenti in questo settore sulla base di una riconosciuta e solida competenza.

L’idea è quella di favorire l’integrazione sociale delle donne moldave con la creazione per loro di concrete opportunità di lavoro come l’avviamento di micro-attività imprenditoriali, sapendo bene che tra i problemi più rilevanti presenti sul territorio - che poi coincidono con le principali cause all’origine del fenomeno del traffico - ci sono povertà, disoccupazione e discriminazione di genere.

Questo tipo di approccio ha restituito finora dei risultati molto incoraggianti, creando in circa il 90% dei casi delle attività di successo e pienamente sostenibili. Diverse beneficiarie di precedenti progetti ICS recentemente incontrate lo confermano.

Natalia ha avviato due anni fa una sartoria a Costesti, un villaggio a 20 Km dalla capitale Chisinau, riuscendo finalmente a realizzare un sogno al quale da tempo pensava. «ICS mi ha dato un aiuto in un momento veramente delicato della mia vita, in cui non potevo contare su alcuna risorsa per avviare la mia attività», racconta Natalia nell’ambito di una nostra recente visita, mentre ci porta a vedere i nuovi locali nel pieno centro del villaggio dove la sartoria verrà trasferita e ingrandita. Intorno a lei alcune giovani donne che si esercitano come apprendiste e che probabilmente verranno assunte nel nuovo atelier.

In un altro villaggio poco distante dalla capitale - Chirca - Cristina, che ha perso il marito sette anni fa e ha una bambina che vuole studiare per diventare giornalista, ha scelto di realizzare delle coltivazioni di frutta e verdura con il sostegno di ICS ricevuto lo scorso anno. I suoi prodotti riforniscono alcuni supermercati della capitale e ora Cristina ha in progetto di costruire una nuova serra per estendere la propria produzione alla coltivazione di fiori.

Per il nuovo progetto ICS ha scelto di concentrare il suo intervento nella regione di Causeni e Stefan Voda, area sud-orientale del paese che si estende fino al confine con l’Ucraina, una posizione estremamente a rischio per le rotte legate al traffico. Le condizioni di questa parte del paese, del resto simili a quelle delle altre aree rurali, sono alquanto allarmanti. Secondo i dati fornitici dal Comune di Causeni su una popolazione complessiva di circa 90.000 abitanti, oltre la metà è composta da donne tra i 16 e i 60 anni, la cui maggioranza risulta disoccupata o impegnata in lavori precari o sottopagati. Il 15% della popolazione della regione vive all’estero per lavoro e il 60% è composto da donne che decidono di emigrare per cercare migliori condizioni di vita per sé e per le proprie famiglie.

Come risultato del progetto di ICS circa 120 donne tra i 18 e i 35 anni riceveranno una formazione qualificata sull’avviamento alla micro-imprenditorialità e su tutti gli aspetti commerciali, legali e finanziari ad esso connessi e 60 di loro avranno l’opportunità concreta di realizzare una micro-attività sulla base delle proprie esigenze e inclinazioni.

Fonte: http://www.icsitalia.org/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=97&mode=nocomments&order=0&thold=1

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