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«Buone pratiche»
13.01.2006

È stato siglato stamane a Lamezia Terme dai presidenti Vasco Errani e Agazio Loiero, un protocollo di collaborazione in materia di "scambio e trasferimento di conoscenze e buone pratiche" tra le Regioni Emilia-Romagna e Calabria. La cerimonia della firma del documento si è svolta al Teatro Grandinetti, all'apertura dei lavori della seconda giornata del Forum nazionale sulla sicurezza urbana.
Calabria ed Emilia Romagna hanno deciso, dunque, di avviare un rapporto di collaborazione fattiva per garantire il raggiungimento di obiettivi ai massimi livelli qualitativi ed in modo coordinato, prioritariamente attraverso lo scambio reciproco di informazioni, conoscenze e buone pratiche. Entrambe le Regioni, per favorire lo sviluppo, la partecipazione e la responsabilizzazione dell'intero sistema istituzionale, ritengono fondamentale trasferire al sistema delle autonomie locali tutte quelle competenze amministrative gestionali e finanziarie che riguardano il governo delle diverse comunità locali e dei loro territori, mantenendo alla Regione il ruolo fondamentale di programmazione e governo complessivo del territorio. In questo contesto l'Emilia-Romagna, che ha già raggiunto obiettivi importanti di tale intento, e la Calabria, che possiede grandi potenzialità e risorse per puntare all'eccellenza, intendono favorire la collaborazione tra le città e le province delle due regioni per rendere disponibile il patrimonio di esperienza e di conoscenza già accumulato in questo campo.
Entrambe le Regioni, al fine di perseguire lo sviluppo delle potenzialità dei rispettivi sistemi territoriali, intendono attivare una collaborazione reciproca che sia duratura nel tempo, confidando, anche ai termini dei rispettivi Statuti, nel valore dello scambio di conoscenze ed informazioni per l'implementazione di una rete di conoscenze e di competenze comune e condivisa. Emilia Romagna e Calabria si impegnano, tra l'altro, a istituire e mantenere in efficienza per la gestione e l'attuazione del Protocollo di collaborazione una struttura permanente di coordinamento politico; a fare costante riferimento, per le finalità del protocollo stesso, a una segreteria tecnica; a verificare l'attuazione del Protocollo di collaborazione con cadenza annuale, tramite l'effettuazione di sedute della Struttura permanente di coordinamento; a valutare l'opportunità di autorizzare l'adesione al presente Protocollo di collaborazione di nuovi soggetti istituzionali, interessati a condividerne le finalità e disposti ad impegnarsi concretamente per la sua attuazione.
La Struttura di coordinamento permanente per la collaborazione istituzionale è l'organo deputato alla gestione ed attuazione del Protocollo di collaborazione. Essa è composta dai presidenti delle due Regioni, o loro delegati. La Struttura di coordinamento è integrata dalla partecipazione degli assessori oltre che dei funzionari o esperti che sia necessario od opportuno coinvolgere in relazione ai temi trattati.
La Struttura di coordinamento è convocata su iniziativa di una delle Regioni firmatarie, con cadenza minima almeno. La Struttura svolge funzioni di indirizzo e di impulso rispetto alle politiche settoriali delle parti. Ad essa competono la promozione e la presentazione di nuove azioni di collaborazione attuative del protocollo; la proposta di assunzione delle azioni negli strumenti di programmazione settoriale di competenza delle singole Regioni, nonché la cura dell'aggiornamento e del coordinamento ditali strumenti; il monitoraggio e la valutazione dei risultati della gestione del Protocollo.
Le Regioni firmatarie individuano nel proprio organico una struttura responsabile per le funzioni di segretariato e di supporto tecnico-amministrativo alle attività attuative del Protocollo di collaborazione; le strutture dovranno operare congiuntamente per garantire alla Struttura di coordinamento un supporto duraturo e costante nel tempo.
I settori strategici in cui potranno attivarsi azioni attuative del Protocollo di collaborazione riguardano l'agricoltura, l'ambiente e lo sviluppo sostenibile; il contrasto della criminalità organizzata, promozione della sicurezza urbana, qualificazione delle polizie locali; mobilità, trasporti e logistica; programmazione e sviluppo territoriale; promozione delle politiche sociosanitarie; pubblica amministrazione ed innovazione istituzionale; ricerca innovazione e società dell'informazione; sviluppo del sistema produttivo e, infine, turismo e cultura
Emilia Romagna e Calabria si impegnano a proporre, promuovere, coordinare e realizzare azioni ed interventi che rispondano all'esigenza di scambio e trasferimento
reciproco di conoscenze, esperienze innovative, buone pratiche ed informazioni, utilizzando prioritariamente i percorsi, ritenuti strategici per lo sviluppo della collaborazione interistituzionale, di conoscenza, programmi comuni e formazione ed apprendimento.
Emilia-Romagna e Calabria considerano, infine, fondamentale il proprio diretto impegno per favorire una più efficace azione di contrasto della criminalità organizzata e per lo sviluppo di migliori condizioni di sicurezza ordinaria nelle città, da realizzarsi, in primo luogo, attraverso il rafforzamento della collaborazione con le Istituzioni dello Stato che hanno la responsabilità costituzionale primaria di garantire in tutto il territorio nazionale la sicurezza, l'ordine pubblico e il contrasto della criminalità. Partendo da questo presupposto e dalla pervasività delle organizzazioni criminali mafiose, e della ‘ndrangheta in particolare, che con diverse modalità operano sull'intero territorio nazionale, nonché dal carattere diffuso dei fenomeni di insicurezza urbana, le due Regioni intendono migliorare la propria capacità di iniziativa mettendo insieme, in stretta collaborazione con il Forum italiano per la sicurezza urbana, le rispettive esperienze che rappresentano due facce di un impegno che deve svilupparsi in maniera sempre più coordinata tra le diverse aree del paese.
Le Regioni Emilia-Romagna e Calabria, considerando essenziale la collaborazione reciproca per la promozione di iniziative comuni in ambito interistituzionale, si impegnano, quindi, a garantire il massimo scambio di informazioni e di conoscenze, e il collegamento costante nell'ambito dei rapporti con altre organizzazioni ed istituzioni di tutti i livelli, ivi comprese l'Unione Europea e il Governo nazionale, e a valutare iniziative comuni nel settore della cooperazione decentrata allo sviluppo, nonché mettere a frutto e il bagaglio di conoscenze ed esperienze comuni maturato.

Fonte: http://www.regione.calabria.it/?module=ufficiostampa&action=comunicato&id=654

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