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Cgil, Cisl e Uil contro il terrorismo
20.06.2003

Un appello delle segreterie unitarie di CGIL CISL e UIL.

Le Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL e UIL da sempre impegnate nella lotta contro il terrorismo, ravvisano la necessità politica di rafforzare subito un argine solidale, in modo chiaro e netto, contro quegli episodi e fatti che evocano il rischio di un ritorno agli anni bui del terrorismo politico.
Le motivazioni che hanno collocato le Organizzazioni Sindacali confederali su posizioni talvolta contrastanti, per valutazioni relative al merito dei negoziati con le altre parti sociali e con il governo, non impediscono alle stesse di condividere il presente documento e di promuovere ogni iniziativa utile ad isolare e contrastare tutte le forme di confronto che si pongono al di fuori della normale dialettica democratica e che lacerano la convivenza civile.
Le diversità progettuali, il pluralismo sociale e politico che caratterizzano il sindacalismo in Italia sono elementi che vanno ad arricchire il dibattito, il livello della elaborazione delle proposte, delle intese, le modalità nell'esercizio della democrazia sindacale non devono alimentare forme di intolleranza politica che inevitabilmente tradiscono la solidarietà del movimento sindacale, impediscono il dialogo tra i lavoratori e indeboliscono la loro rappresentanza associativa.
Il confronto politico che si è aperto nel sindacato negli ultimi mesi, deve essere mantenuto nell'alveo della libertà e della democrazia per non fornire alibi a tutti quelli che ritengono di insinuarsi nel dibattito sindacale per alimentare e giustificare azioni antidemocratiche nei confronti di delegati, dirigenti e sedi sindacali.

Il movimento sindacale libero e indipendente costituisce una esigenza strutturale della società civile e una garanzia dell'ordinamento democratico.

Non vi è democrazia moderna se in essa non trova spazio il movimento sindacale. Laddove è stata negata, nel secolo scorso, la presenza di un sindacato libero e responsabile, è stata negata la libertà e la democrazia. La riconquista della democrazia nella storia recente coincide sempre con il ritorno nella vita sociale del movimento sindacale libero ed autonomo.
In questa realtà sociale trovano alimento le radici culturali del movimento sindacale democratico e riformatore che si oppone alla violenza politica e al terrorismo.
Nell'ultimo decennio, troppi sono gli elementi che fanno dubitare di un qualche indebolimento progressivo del tessuto democratico; per questo CGIL, CISL e UIL invitano tutte le loro strutture ad una azione di monitoraggio e di contrasto permanente per scongiurare tale eventualità che avrebbe conseguenze gravissime per i lavoratori e per il Paese.
Il manifestarsi con sempre maggiore frequenza di episodi gravi di violenza e intolleranza politica, non consente più di limitarsi ad espressioni di rituale condanna, occorre una azione ordinata e convinta di tutte le realtà Istituzionali, Politiche e Sociali.

Il governo repubblicano e le forze politiche tutte debbono consapevolmente, senza tentennamenti, assumere comportamenti per impedire il degrado del tessuto democratico e garantire la qualità della democrazia e della libertà per tutti i cittadini e le loro associazioni.
L'interesse di ogni Paese democratico è quello di crescere attraverso una libera, responsabile e civile convivenza; il suo governo è quindi chiamato a sviluppare, attraverso gli strumenti consentiti, una decisa azione per contrastare la violenza politica e il terrorismo.

Essere consapevoli che siamo davanti a fenomeni diversi e con radici diverse

Il terrorismo nasce storicamente dalla volontà di colpire la costruzione di un ordine civile attraverso la libertà e la responsabilità, collettiva e personale. Così, proprio la capacità di molti interlocutori politici e sindacali di dar vita a nuove relazioni sociali ed equilibri politici, raggiunte attraverso faticose e necessarie negoziazioni, costituisce il motivo che spinge il terrorismo ad agire.
E' la partecipazione di una moltitudine di uomini e di donne capaci di sviluppare il loro impegno civile e sociale che garantisce una continuità democratica nei processi innovativi nel lavoro e nell'economia. E' questa moltitudine di persone che il terrorismo non può sconfiggere perché rappresentano l'anima della democrazia. Ecco che allora, la barbarie e la vigliaccheria del terrorismo si accanisce verso i simboli, persone o cose, che sono portavoce dei molti innovatori sconosciuti.
Il sindacalismo confederale, attraverso la sua forza di attore sociale è costruttore di un ordine di convivenza sociale, di maggiore uguaglianza di opportunità, di vera partecipazione e perciò di ampliamento della democrazia. In questo senso la storia della azione conflittuale, negoziale e di concertazione del movimento sindacale è patrimonio di tutti.
Diversamente il terrorismo mira ad alimentare il disordine sociale, mira a creare una spaccatura tra i cittadini e la loro rappresentanza sindacale e politica.
La lucida follia del terrorismo contro le persone, i movimenti collettivi e le loro sedi, avrebbe certamente molte più difficoltà a svilupparsi in assenza di una cultura della violenza politica e della delegittimazione dell'avversario.
Il sindacalismo confederale, perciò, contrappone una decisa azione comune di contrasto al fenomeno della violenza politica, a partire dai luoghi di lavoro, attivando tutte le sue strutture in una campagna politica contro il riemergere del terrorismo.
E' grave che a distanza di anni gli omicidi do D'Antona e Biagi siano rimasti impuniti, serve con urgenza un maggiore impegno delle autorità preposte per assicurare alla giustizia i responsabili.
Contemporaneamente, il movimento sindacale sollecita il governo e i partiti perché si impegnino a rafforzare i meccanismi e gli strumenti della partecipazione democratica per impedire la divaricazione tra la realtà del lavoro e lo sviluppo civile e sociale del paese.
Il governo deve impegnarsi a difendere, con tutte le azioni che la costituzione democratica gli affida, la libertà del movimento sindacale dall'attacco terroristico, a sostegno dell'ordinamento democratico e della libertà di tutti, per l'opera di educazione alla responsabilità che il movimento sindacale confederale ha svolto e continuerà a svolgere nell'interesse unico del Paese e dei suoi cittadini.

Le Segreterie Nazionali

CGIL CISL UIL



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17 Giugno 2003


www.fondazionedivittorio.it

 

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