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No al Ponte, tutti in piazza |
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21.01.2006
Domenica 22 gennaio manifestazione nazionale a Messina. Mai così ampio il numero delle adesioni. Delegazioni anche dalla Val di Susa di DANILO CHIRICO Il movimento torna in piazza con l’intenzione chiara di assestare il colpo di grazia al dissennato progetto del Ponte sullo Stretto. L’appuntamento per la manifestazione nazionale è per domenica 22 gennaio alle 10.30 a Messina, in piazza Cairoli. Due le parole d’ordine della rete no ponte (un mix straordinario di associazioni, gruppi, partiti politici, realtà sociali, intellettuali, cittadini) che ha messo in piedi l’evento: difendere la bellezza e l’integrità dello Stretto di Messina, cancellare l’inutile e insensato progetto di “megaponte”. Posizioni che dimostrano di essere efficaci e vincenti tra la gente. Tanto che l’avventuristico progetto di attraversamento stabile dello Stretto, ogni giorno di più, perde di senso. La spavalderia del governo e della Stretto di Messina spa appare così poco più che un esercizio di stile con il malcelato tentativo di strizzare l’occhio alle lobby del cemento. Il movimento “No Ponte” torna perciò in piazza. Ed è ancora più forte. Pochi ormai credono alla favola delle grandi opere e nessuno dubita più del fatto che l’opera è inutile dal punto di vista dei trasporti, dannosa per le casse dello Stato, devastante per l’ambiente, rischiosissima dal punto di vista geologico. Non le opinioni visionarie degli ambientalisti, ma la convinzione diffusa di partiti (il ponte è fuori dal programma dell’Unione e anche nella destra crescono i dubbi), sindacati (la Cgil nazionale ha aderito ufficialmente al corteo, facendo molto rumore), associazioni ambientaliste (Legambiente sarà presente in forze, con il presidente Roberto Della Seta in testa, lo stesso farà il Wwf), intellettuali, commentatori e cittadini. Il quadro istituzionale poi è quanto mai favorevole: al comune di Villa San Giovanni da anni contrario, si sono via via aggiunti la Regione Calabria, il Comune di Messina e anche il candidato a presidente della Regione Sicilia. A Reggio Calabria, in consiglio comunale, i difensori dell’opera sono quasi del tutto spariti. Dalle inchieste giudiziarie (per turbativa d’asta in merito alla gara del general contractor; per falso in atto pubblico sul parere reso dalla commissione speciale Via del ministero dell’Ambiente; per infiltrazioni mafiose), dagli stop che arrivano dall’Unione Europea, dai “No Tav” della Val di Susa (che saranno in piazza a Messina) può arrivare un sostegno forte al movimento No Ponte. Che denuncia lo sperpero di denaro e speculazioni. Che chiede la cancellazione della legge obiettivo (che, in maniera antidemocratica, permette di costruire grandi opere senza consultare le popolazioni locali e senza svolgere adeguati studi di impatto ambientale). Che rivendica il diritto di ridisegnare il proprio futuro, in maniera sostenibile e dal basso. Se la manifestazione sarà un successo (le adesioni non sono mai state così numerose e importanti), l’eco rischia di essere davvero dirompente. Così ai pontisti mancherà l’ossigeno politico per andare avanti e il nuovo governo non avrà problemi a negare la firma al contratto con Impregilo, “discusso” gruppo imprenditoriale che s’è aggiudicato la gara per il general contractor. Appuntamento a Messina.
Fonte: http://www.lanuovaecologia.it/ecosviluppo/grandi_opere/5263.php
mt
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