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Per salvare le specie
6.02.2006
A Roma oltre 80 esperti mondiali del WWF parlano delle strategie adottate per la salvaguardia delle specie animali e vegetali in via di estinzione, dei successi e delle situazioni critiche. E' il primo degli eventi in occasione dei 40 anni del WWF Italia

Le specie animali si possono salvare soltanto lavorando con le comunità locali che condividono con loro ambienti e risorse: è la ricetta che il WWF sta applicando in tutto il mondo condivisa e confermata dagli oltre 80 esperti dell’associazione, provenienti da 60 paesi e riuniti in questi giorni a Roma. In occasione del 40° compleanno del WWF Italia questa sera è previsto un evento speciale con gli esperti presso l'Hotel de Russie (invito), e non è un caso che il primo degli appuntamenti di quest’anno di celebrazioni sia dedicato proprio ad uno dei più grandi progetti del WWF, ovvero, la salvaguardia delle specie.

“Per salvare tigri, elefanti, rinoceronti, balene e delfini, tartarughe marine, panda, gorilla, oranghi bisogna partire dalla collaborazione delle popolazioni nate e cresciute a fianco di questi animali, poter rispondere alle loro necessità - ha dichiarato Fulco Pratesi, Presidente del WWF Italia - Laddove riusciamo a garantire le necessità del futuro delle popolazioni locali possiamo dare un futuro anche delle specie animali che condividono gli stessi ambienti naturali. Gli animali rappresentano spesso una ricchezza per queste popolazioni: salvare tigri ed elefanti vuol dire quindi offrire un futuro alle comunità di paesi ancora in via di sviluppo o in rapido sviluppo”.
Il declino rapido di alcune specie avviene proprio nelle aree dove lo sfruttamento intensivo delle risorse naturali supera i livelli di sostenibilità: ecco perché balene, delfini e tartarughe marine sono minacciate dal cosidetto by-catch, pesca non selettiva che uccide 300.000 cetacei l’anno, ed ecco il motivo per cui combattiamo contro lo sfruttamento illegale ed intensivo delle foreste che ha ridotto, ad esempio nel Borneo, gli oranghi a 7.500 individui sparsi in aree ormai frammentate dal taglio, dagli incendi, dalla sostituzione con piantagioni di palma da olio. Anche l’Italia è coinvolta nel commercio del legname proveniente dalle foreste degli Oranghi: il ramino, infatti, è un legno pregiato che cresce nel Borneo e in altre aree del sud est asiatico il cui commercio è stato regolamentato solo di recente. Un motivo in più per cui è urgente prendere coscienza delle nostre responsabilità rispetto all’estinzione di molte specie nel mondo.

In questi giorni verrà fatto anche il punto sulla situazione in Italia che sta registrando il declino giorno dopo giorno di specie importanti come il falco lanario, la lontra, il capovaccaio, la gallina prataiola, la pernice bianca, l’aquila del Bonelli, la foca monaca anche specie una volta comuni come la starna e la coturnice.

Il nostro paese è un consumatore vorace di risorse naturali e di territorio: la sfida quotidiana è quella di saper amministrare le nostre risorse, come l’acqua, le foreste, gli spazi ancora liberi e poter garantire gli obiettivi che l’ONU ci ha indicato e che l’Italia ha sottoscritto, ovvero, l’arresto del declino della biodiversità entro il 2010 - ha affermato Michele Candotti, segretario generale del WWF Italia.

Per concentrare risorse economiche e impegno sul territorio e svolgere i progetti di conservazione il WWF ha identificato nel mondo 238 Ecoregioni, individuate insieme alla comunità scientifica. Sono grandi serbatoi di biodiversità, come la foresta amazzonica, la grande barriera corallina ma anche l’Ecoregione Mediterraneo e l’Ecoregione Alpi, che interessano la nostra penisola. Da quest’anno, inoltre, la sede del WWF Italia ospita il Programma Globale Specie del WWF Internazionale”. Il Meeting sulle specie è il primo dei grandi appuntamenti che il WWF Italia ha previsto per festeggiare il 40° compleanno: il prossimo è previsto il 30 aprile, con la Giornata delle Oasi dedicata alla biodiversità con un occhio di riguardo per le scuole.

Fonte:  http://www.wwf.it/

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