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Cannonate,morti e dispersi....ma dove siamo
21.06.2003

DICHIARAZIONE DI GIORGIO ROVERSI, RESPONSABILE POLITICHE SOCIALI CGIL LOMBARDIA SULLE ULTIME ESTERNAZIONI DI UMBERTO BOSSI.
Cannonate, morti, dispersi, feriti, abbordaggi, reclusione nei centri.
Messaggi tra il virtuale e il reale che manifestano uno scenario da guerra.
Ma dove siamo, nella seconda fase della guerra in Iraq?
No. E’ l’idea di accoglienza di Umberto Bossi: è questo, secondo il leader leghista, che dovrebbero trovare gli uomini, le donne, i bambini che sbarcano clandestinamente sulle nostre coste.
Allontanamenti ed espulsioni sono gli unici termini che la destra leghista sa usare nei confronti degli immigrati.
Poco importa se la loro storia è stata la nostra storia e che oggi 700.000 ex clandestini stiano vivendo una lunga e sofferta fase di regolarizzazione.
Se questi uomini e queste donne fossero stati espulsi chi assisterebbe oggi i nostri anziani, chi mungerebbe le vacche nella bassa padana, chi lavorerebbe nelle concerie venete e chi negli altiforni del bresciano?
Secondo gli studi dell’Unione Europea, a causa del prolungamento dell’aspettativa di vita e della scarsa natalità nei nostri paesi, tra qualche decennio per mantenere i livelli di sviluppo attuali serviranno 40 milioni di lavoratori e lavoratrici immigrati/e.
Forse varrebbe la pena di affrontare il problema per tempo e creare regole che tolgano dalle mani dei trafficanti il mercato dei poveri e dannati della terra, ridando dignità a chi ha sofferto pesanti ingiustizie, definendo norme che garantiscano la permanenza nel nostro paese ai rifugiati politici (che oggi vengono rispediti nei paesi da cui sono fuggiti) e che consentano il riconoscimento del permesso di soggiorno a chi ha trovato un’occupazione. Finiamola di alimentare paure, di accentuare diffidenze, di creare tensioni al solo scopo di aumentare il controllo sociale.
Le persone che tentano, spesso in condizioni disperate, di raggiungere il nostro paese sono le vittime della fame, della violenza, della miseria.
Eppure l’impressione che si ricava dalle dichiarazioni di Bossi è che le vittime siamo noi che subiamo questa “invasione”.
E’ sconcertante. E’ la politica separata dall’etica, è la menzogna che sovverte la realtà.
E dove sono i valori cristiani tanto richiesti dai cattolici e dalla destra al governo a premessa della convenzione europea? Eppure il Vaticano non dista poi troppo da Palazzo Ghigi!
Al senatore Bossi, che così commenta l’ultima tragedia che è costata la vita a una settantina di uomini, donne e bambini “Dispiacere per i naufraghi? In strada muoiono tante persone….” non abbiamo altro molto da dire.
Invitiamo chi, come noi, si sente offeso dalla barbara idea di società che sta dietro un’esternazione come questa, a scrivere il proprio disappunto a Umberto Bossi all’indirizzo: BOSSI_U@camera.it

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