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La libertà non bestemmia
11.02.2006
di Ferdinando Camon / L’Unità
Sta prendendo una piega pericolosa la discussione sulle caricature di Maometto. Buona parte dei giornali europei si schiera per il diritto di satira senza limiti di tema, figura, simbolo o altro. France-Soir chiama questo diritto, con un'espressione semi-disinibita, «Il diritto di fare la caricatura di Dio». Die Welt leva quella mezza inibizione, e rivendica per i giornalisti il «diritto di bestemmia». Di bestemmie anti-cristiane è strapiena la stampa europea da decenni, e non succedeva niente. Ora i giornali europei trattano i musulmani come han sempre trattato i cristiani, e succede il finimondo. Davanti al finimondo, nascono i primi dubbi.

Staino e Giuliano sono per la satira senza limiti; Forattini, ElleKappa e Vincino hanno qualche perplessità; Vauro e Giannelli sono contrari. Su questo giornale domenica scorsa Staino ha pubblicato un paginone con un'affollatissima vignetta, magistrale per efficacia, che cominciava con un disegnatore che scappa, inseguito dagli islamici armati di coltello, e un gruppetto di prelati cattolici che discutono: «Dobbiamo aiutarlo?», «Ma se lo difendiamo non c'è il rischio che poi disegni anche Gesù e tutti noi?». Chi risponde così è il papa. Scusa, Staino: ma sono decenni che vignette e illustrazioni pornografiche o blasfeme corrono su preti, papi, Gesù, la Madonna eccetera.

Vauro si colloca tra i contrari, pensa che queste vignette siano andate oltre il lecito. Ma un lettore mi ha mandato per e-mail una vignetta di Vauro con una battuta di Ratzinger, suppongo già papa, che dichiara: «Dio non può star fuori della cosa pubblica», e il disegnino mostra Dio davanti a una latrina, che si contorce perché deve deve entrare al cesso subito: «Se no la faccio qui». Non la capisco bene. Se sbaglio mi scuso. A occhio e croce vuol dire che quel che il Dio cattolico (io lo scrivo maiuscolo) ha da dire alla cosa pubblica (alla repubblica) è una pisciata. L'imam della moschea di Parigi dice che oggi lui è offeso dalle caricature di Maometto, ma era ancor più offeso e soffriva per i cristiani quando arrivò in Europa un film americano, subito dimenticato tranne per una scena.

La scena è questa: Maddalena sta su un palco e fa la puttana, cioè si fa scopare, Gesù la guarda seduto a pochi metri, finito il servizio Maddalena gli domanda: «Adesso vuoi venire tu?», e lui: «No, oggi no». Lo stesso anno in cui uscì quel film di Scorsese su Gesù puttaniere, i francesi ci han regalato un filmetto, memorabile solo per questa bestemmia, in cui alla fine si vedeva Isabelle Huppert che andava alla ghigliottina recitando: «Ave Maria, piena di m.». Interrompo la parola e ci metto il punto. Questo articolo l'ho riscritto dieci volte, metà con la parola intera e metà col punto. Con la parola intera dice la verità, col punto dice una menzogna. Perché il film mica ci aveva il punto. Ora, la formula corretta è: «piena di Grazia». Quel Grazia significa Cristo.

Sostituendo quel Grazia con m., si pareggia Cristo con la m. Io, in Asia, non lo direi per Buddha. In Arabia non lo direi per Maometto. Perché in Europa si può dire per Cristo? In Asia ci sono un sacco di buddisti che sono persone per bene, con ogni probabilità migliori del regista francese che ha inventato quel finale blasfemo. Nei paesi arabi ci sono islamici che meritano rispetto, se mi si costringesse a dirgli: «Il vostro Maometto è una m.», non
lo farei neanche con la pistola alla nuca. Perché un regista può farlo in Europa, riferendosi a Cristo? Per soldi? Ha guadagnato di più, con quel finale?

Certamente sì. Ma questo lo rende più ricco, non più degno. Non mi sono trovato in grande compagnia quando scrivevo contro queste provocazioni, eppure ritengo che la mia compagnia dovesse venire da Sinistra. Un settimanale della Sinistra ha pubblicato più volte, in copertina, una donna nuda in croce. Moravia sosteneva che chi si offendeva per quella donna nuda in croce era un fobico, e chiedeva: «Vogliamo noi farci governare dai fobici?» Gli rispondevo che però sbattere una donna nuda in croce è sadico, e chiedevo: «Vogliamo noi farci governare dai sadici?» Il discorso vale a maggior ragione per il Dio che piscia in latrina o il Gesù che fotte puttane o la Madonna piena di m.. Noi siamo una Sinistra che sputtana i miti corrotti dello sfruttamento, della guerra per interesse, della giustizia comprata-venduta, della comunicazione truccata-drogata, del razzismo e della superiorità culturale. E la satira è una poderosa macchina di sfondamento nella muraglia del nemico. E dev'essere libera, se no muore. Deve dunque esserci libertà di pensiero. Libertà di parola. Libertà religiosa. Libertà di credere che Dio c'è o non c'è, e anche di dimostrarlo, se si può. Ma non può esserci libertà di bestemmia. Ci sono islamici che, piuttosto di vedere quelle caricature del loro profeta, preferivano morire. Si può lavorare per convincerli che questo è sbagliato. Ma non ucciderli.

Fonte: http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=EDITO&TOPIC_TIPO=E&TOPIC_ID=47308

Vedi: http://www.ferdinandocamon.it/

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