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L'Enel sfida Marrazzo
11.02.2006
La Regione Lazio sceglie il gas per la centrale di Civitavecchia. Ma il gruppo elettrico non ci sta: «Andiamo avanti con il carbone». Legambiente: «Fermiamo i lavori»

«Finché non c’è un ordine che ci blocca, noi andiamo avanti. Abbiamo iniziato a costruirla e continueremo a costruirla a carbone, con un investimento di 1,5 miliardi di euro». Reagisce così l’amministratore delegato dell’Enel, Fulvio Conti, alla decisione presa ieri dalla Regione Lazio di riconvertire al gas, e non al carbone, la centrale di Civitavecchia.
Una dichiarazione, rilasciata a margine della conferenza programmatica dell'Udc, che prefigura un vero e proprio braccio di ferro tra il gruppo elettrico e l’ente locale: «Con l'attuale emergenza gas - prosegue Conti - la scelta della Regione Lazio di bloccare l'accesso al molo, che consentirebbe lo scarico del carbone pulito per alimentare la centrale Enel, risulta intempestiva». Aggiunge il presidente della commissione Attività produttive della Camera, Bruno Tabacci: «La decisione del presidente della regione, Piero Marrazzo, contesta l'accordo preso con l'Enel. Dobbiamo andare verso il carbone pulito. Di gas c'è penuria anche perché, invece di utilizzarlo come riserva strategica, da tempo lo usiamo per produrre elettricità».
Difende invece la scelta della Giunta la responsabile nazionale ambiente di Rifondazione comunista, Patrizia Sentinelli: «Capiamo che per certi personaggi - aggiunge Sentinelli - la volontà dei cittadini possa essere tranquillamente calpestata. Non per noi. Questa decisione è frutto della partecipazione democratica degli abitanti con cui la politica e il presidente Marrazzo, hanno saputo dialogare. L'Enel pensi al futuro con investimenti sulle energie rinnovabili»
Chiede infine all’Enel di sospendere i lavori Legambiente Lazio: «E’ un grande successo dei cittadini e dei movimenti - dichiara Lorenzo Parlati, Presidente di Legambiente Lazio- Ora l’Enel deve smetterla di procedere da sola contro i cittadini anche se ha i pezzi di carta per farlo, vanno fermati i lavori, per riaprire una discussione seria e serena, trovando un accordo che possa garantire il lavoro e la salute».

Fonte: http://www.lanuovaecologia.it/energia/politiche/5358.php

mt

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