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Elezioni, il broglio elettronico (di Gianni Barbacetto) |
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24.03.2006
I brogli elettorali sono la sua ossessione. Silvio Berlusconi li teme, li evoca, li denuncia da quando si è buttato in politica. Da quando ha cominciato a perdere, poi, l’ossessione è diventata incontenibile. «Loro», quelli della sinistra, «hanno un esercito di professionisti, a danno dei nostri dilettanti, che vengono puntualmente fatti fessi», aveva gridato nel giugno 2004 dal palco di una manifestazione elettorale per le regionali nella rossa Sesto San Giovanni.
Ora, per arginare i «professionisti» della sinistra, Berlusconi lancia alla carica i suoi «dilettanti»: si chiamano «Legionari azzurri», si definiscono «difensori del voto» e sono coordinati nientemeno che da Cesare Previti.
Che possa scattare un meccanismo simile a quello che in psicoanalisi si chiama proiezione, quando si attribuisce agli altri un proprio desiderio?
Sì, perché il 9 e 10 aprile non proveremo soltanto una nuova legge bislaccamente proporzionale, definita «una porcata» da uno dei suoi inventori, con incerti premi di maggioranza, con candidati tutti imposti dai vertici dei partiti e con una scheda grande come un manifesto.
Ci sarà anche un’altra grossa novità : nelle 12.680 sezioni di quattro regioni, oltre 11 milioni di persone (più di un quinto degli elettori italiani) saranno chiamati a votare con la tradizionale matita sulla tradizionale (benché ben più ampia) scheda, ma poi i loro voti saranno scrutinati al computer: grande modernizzazione, inevitabile aggiornamento tecnologico, prezioso risparmio di tempo. Ma anche complessa storia di rischi e commistioni. Le schede di carta resteranno in archivio, ma saranno estratte dagli scatoloni soltanto in caso di contestazioni.
Le regioni coinvolte sono state scelte, secondo il ministro Stanca, «con il criterio del bilanciamento territoriale»: una al Nord, la Liguria; una al Centro, il Lazio; una al Sud, la Puglia; un’isola, la Sardegna. Guarda caso, però, sono tutte regioni in cui gli esiti elettorali sono incerti e che peseranno in maniera determinante per l’assegnazione dei premi di maggioranza (regionali, appunto) per il Senato.
In ognuna delle 12.680 sezioni coinvolte ci sarà un computer, due schermi video e un operatore informatico. Mentre gli scrutatori procederanno allo scrutinio tradizionale, contando i voti e impilando le schede, l’operatore digiterà i voti sulla tastiera e li controllerà su uno degli schermi, mentre il secondo sarà a disposizione degli scrutatori. Finita la conta, i dati di ogni sezione saranno inseriti in una «chiavetta» Usb. Le diverse «chiavette» Usb di tutte le sezioni presenti in un unico plesso (edificio) saranno portate a mano e inserite nel computer di plesso. Da qui una linea dedicata trasmetterà i dati direttamente e rapidissimamente al Viminale.
Bello? Sì. Ma anche sicuro? Al riparo da brogli informatici? Chi ricorda le feroci polemiche seguite al voto del 2000 per le presidenziali americane in Florida non può non porsi almeno il problema. Lunedì 10 aprile, dopo le ore 15, 11 mila chiavette Usb con il voto dei cittadini italiani cominceranno a girare per l’Italia in tasca a soggetti privati. C’è da stare tranquilli?
http://ilcantiere.org/blogs/index.php/2006/03/24/elezioni_il_broglio_elettronico
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