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Mille e una ragione per votare secondo coscienza ed intelletto
30.03.2006
Mille e una ragione per votare secondo coscienza ed intelletto (di Giovanni Rodriguez)
Vogliamo analizzare la nostra vita politica in questi ultimi anni? Cercherei di farlo insieme a voi ma in una posizione che non sia di parte, ma il più possibile distaccata dai soliti bombardamenti mediatici che invece di affrontare i problemi socio economici, fanno esclamare frasi senza senso e risposte non a tono e dispersive, chiaramente fuorvianti il problema e che non risolvono affatto i mille interrogativi che ciascuno di noi si pone.

Vorrei perciò cominciare dalla politica estera per meglio comprendere in quale parte del mondo siamo collocati e quali politiche dovremmo attuare come popolo europeo di antica data, ma dalla democrazia ancora giovane ed immatura alla ricerca di misure socio politiche economiche e finanziariae che ci permettano di affrontare al meglio una globalizzazione di una economia che sembra atterrire il nostro occidente,al quale noi apparteniamo e dal quale non possiamo assolutamente eluderci. Come premessa direi ciò che ho detto ad alcune centinaia di giovani in un convegno sul Mentoring day tenutosi alla Università Partenope.\" E´ bene sapere che oramai la nostra casa non è solo in Italia, ed in particolare a Napoli, nella vostra città. Una volta le mete dei meridionali erano le zone industriali del nord Italia, Milano e Torino, alla ricerca di un lavoro che i meridionali si ostinano ancora definire \" a´ fatica\". Quello manuale per intenderci. Bastava trovare un lavoro,qualsiasi esso fosse. Quel periodo anni 60,quello delle massicce emigrazioni dal sud e dalla terra contadina verso una urbanizzazione industriale verso il nord del paese ,almeno per quelli che studiano, e per coloro che hanno raggiunto una laurea ed ancor meglio una specializzazione, è finito. Oggi siamo tutti cittadini del mondo, da oriente ad occidente, e le politiche di un singolo paese possono influenzare le altre,perciò bisogna che si conoscano per farsi strada, e per quel che riguarda la scelta politica del paese i cui viviamo questa non può essere influenzata da un singolo paese a scapito di altri, ma almeno di un gruppo di paesi che per vicinanza, cultura, tradizioni, storia, alleanze passate e future possibili, ci permettano uno scambio continuo di notizie esperienze utili a tutti. Al momento stimiamo perciò che il nostro paese ideale per fronteggiare l´intero mondo sia l´Europa.

Primo postulato per un voto: voterò chi è per l´Europa senza indugi e scappatoie.

Quale politica estera invece abbiamo attuato in questi ultimi cinque anni?

Abbiamo intrapreso una politica che assurdamente mirava a fare dell´Italia una comprimaria degli Stati Uniti d´America sulla scena mondiale,corteggiando a tal fine il presidente Bush, e che obiettivamente non ha premiato l´Italia né rispetto all´azione degli Stati Uniti ,né più in generale rispetto al resto del mondo. Non contavamo niente,, continuiamo a contare nulla. Tutto ciò ci ha portato a perdere terreno anche sulla scena europea a causa del nostro partner chiaramente in competizione con l´Europa e dove addirittura gli europei ci hanno richiamato più volte per una politica interna che ha minato la nostra democrazia a causa dei nostri mezzi di comunicazione ancora in mano a pochi eletti, e dove addirittura si sono realizzate riforme istituzionali e giuridiche ad esclusivo vantaggio di pochi ma ben individuati personaggi sia essi a livello di governo che a livello economico finanziario, diradando e ritardando alcune misure di natura finanziaria per una malcelata protezione nazionalistica, e da un governo che addirittura si definisce liberale a protezione delle libertà,ma di chi?.

Se vogliamo poi esaminare cosa sta succedendo ancora nel mondo, abbiamo ancora la questione Iraq insoluta, una proliferazione nucleare in atto e che fa paura, il riavvicinamento Cina -Russia, l´ennesima catastrofe di un mondo povero, e perennemente bisognoso di aiuto, la totale mancanza di una alternativa nella politica energetica ancora dipendente dal petrolio, il fallimento economico del sud America nonostante glia avvertimenti dei ragazzi di Chicago (Fredman e compagni) causate dalle nefaste infiltrazioni finanziare degli Stati Uniti nei punti chiave di quella economia mirante esclusivamente al solo profitto, e senza che fosse accompagnata da una qualsiasi politica sociale, e se come non bastasse l´irresponsabile atteggiamento dell´amministrazione Bush verso i rischi del cambiamento climatico. Tutto ha comportato come obiettiva conseguenza che l´Italia in questi ultimi cinque anni ha puntato su un cavallo sbagliato. Ha puntato su un neo-conservatorismo oramai dimostratosi morto e fallimentare e foriero di scontri sociali paurosi, .Occorre tornare perciò ad un multilaterismo interdipendente dove l´Italia troverebbe la sua giusta collocazione nell´ambito europeo, e soprattutto in una posizione geografica equidistante fra il mondo orientale ed occidentale .Facciamo invece di tutto per inimicarci sia il mondo arabo che quello asiatico,quando ricordiamo che ci sono stati alle spalle anni di fattivo lavoro diplomatico nell´accostamento con questi due mondi.

Ci stiamo avvicinando alla fine dell´era del petrolio, e gli europei,quelli che hanno sempre dipeso da questa fonte energetica stanno già pensando ad altre alternative. E noi che facciamo ?. Non vogliamo rinnovare il progetto europeo? O aspettiamo ciò che ci diranno di fare gli Stati Uniti che non hanno mai regalato alcunché a nessuno? Oppure basta chiedere di mettere dazi sulle caciotte , sui pomodori e calzature per uscirsene come sempre con una barzelletta ed una pacca sulla spalla?

In queste condizioni torna prepotentemente attuale il ritorno al progetto europeo,un rilancio ed un rinnovo dello stesso.,è l´occasione per tornare in prima linea e guidati da un uomo politico che è stato anche presidente della Commissione Europea.

POLITICA INTERNA.

L´Italia aveva sperato che un importante uomo di affari populista potesse imprimere alla sua economia una svolta epocale. Sono state fatte alcune tiepide riforme. Non sono bastate, il concetto è stato quello di sempre: pur sapendo che i sacrifici sono necessari per un cambiamento,non si sono fatti se non in forma tiepida e populista per non incorrere in resistenze nocive ai fini del consenso immediato. Non si è capito ad esempio che il successo economico è la chiave per una giustizia sociale,perché ad esempio quella più clamorosa sulla proclamazione di una sorta di evasione fiscale favorita da molteplici condoni (trenta!\") anzicchè educare i cittadini ad una sorta di solidarietà li ha nuovamente invitati ad essere dei cattivi cittadini. Ognuno per se Dio per tutti. Paesi come la Gran Bretagna hanno messo al primo posto l´economia, ed ha permesso così ai labour di governare tranquillamente. Le loro riforme,il credito fiscale che ha permesso il reinserimento dei disoccupati anche in età avanzata, quello delle misure dette New Deal per l´occupazione giovanile, hanno prodotto benefici quasi immediati. Gli evasori fiscali poi in questo paese vanno per davvero in galera. Tanto per dirne una i nostri dentisti sono i più cari d´Europa,tanto che le società assicuratrici stentano ad assicurare tali operazioni, e se vuoi la fattura te l´aumentano...perché devono pagare le tasse.!! E così gli artigiani,i lavoratori autonomi, tutti i professionisti liberi. Il nostro è il paese delle evasioni e delle elusioni fiscali.Solo i dipendenti a reddito e fisso ed i pensionati pagano le tasse. Nel parlamento c´è una sorta di accordo fra le parti nel proteggere le varie lobbyes .La realtà è che..si calcola prudentemente una evasione fiscale che parte dai 100.000 mrd di Euro a salire, e con la soppressione della quale non sarebbe difficile attuare riforme efficaci nella nostra economia e darle quel dinamismo che allo stato manca,perché è inutile nasconderlo si trova in una situazione di stallo incontrollata, e con un tasso oramai vicino allo zero. La formula delle grandi opere pubbliche,peraltro rimaste perlopiù sulla carta, e delle diminuzione delle tasse, non ha prodotto lo sviluppo sperato. E´ inutile negarlo.,, ha prodotto un avanzo primario che si stenta a quantificalo perché non esiste più, il che equivale a dire che i soldi che c´erano si sono spesi in maniera di cui non se ne conosce più l´esito,è una voragine senza fine.

No signori, questo è un altro postulato per non votare più quelli che ci hanno così malamente governato in questi ultimi cinque anni! Ed è così la seconda ragione per cambiare direzione.

Vogliamo passare ad una terza,ad una quarta. e via dicendo? No, non cado nella trappola, voglio una volta ancora fare la persona seria, perché sono convinto che per le persone di buon senso non valgono i pettegolezzi, le calunnie, le comunicazioni falsificate da un virgola o da un distinguo, valgono viceversa le argomentazioni su cose che vediamo ogni giorno e de visu e che sopportiamo sulla nostra pelle, perché siamo arrivati al punto che non possiamo neanche più ascoltare nè RADIO MARIA e tanto meno leggere FAMIGLIA CRISTIANA!!

Andate a votare e regolatevi con coscienza.

Giovanni Rodriguez.

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