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Il vademecum anti-tasse (di Enrico Letta) |
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31.03.2006
“Stiamo subendo un attacco a senso unico su stampa e tv. Il
centrodestra c’ha messo all’angolo con una potenza mediatica
impressionante. Sulle reti del presidente del Consiglio per un’ora
dedicata alle nostre proposte ce ne sono dieci garantite a Berlusconi.
I giornali fanno le pulci al nostro programma ma non ricordo nessuno
che abbia chiesto conto a Tremonti di cifre e coperture. E’ uno
scandalo. Adesso è giunto il momento di reagire”.
Il vademecum consta di sei punti:
“Primo. L’Ulivo ha proposto una gigantesca operazione di taglio delle
tasse. Ecco, cominciamo a smettere di chiamarlo “cuneo contributivo”.
La gente non capisce di cosa parliamo. Diciamo piuttosto: meno tasse
sul lavoro. La nostra proposta prevede per i lavoratori un vantaggio
medio a fine anno di 400 euro, e più o meno altrettanti per l’impresa.
Da solo questo alleggerimento vale più di tutte le riduzioni fiscali
di Berlusconi.
Secondo, l’armonizzazione della tassazione sulle rendite finanziarie
si riferisce agli interessi, e non al capitale. Se prendiamo il caso
di 1000 euro in Bot, è di 50 centesimi che stiamo parlando.
Terzo, l’aumento delle tasse sulla rendita è perfettamente compensato
dalla diminuzione delle tasse sui depositi bancari. E’ un gioco a
somma zero. Una famiglia con reddito imponibile di 20 mila euro l’anno
risparmierà 20 euro. Una famiglia con 60 mila euro pagherà 20 euro.
Quarto, questa armonizzazione prevede una aliquota al 20 per cento.
Solo in Spagna ce n’è una inferiore, al 15. Negli altri paesi europei,
e cito la Francia, la Germania, l’Austria, si va dal 27 al 33. Quindi
l’Italia resta nettamente sotto la media europea.
Quinto, anche il centrodestra ha proposto una riduzione del cuneo
fiscale, di tre punti anziché cinque. Il loro programma prevede che a
coprire la riduzione sia il Fondo depositi e prestiti dell’Inps, che è
quello che paga la cassa integrazione, l’indennità di disoccupazione e
la malattia. I lavoratori e le imprese sappiano che la riduzione del
centrodestra è a spese di queste voci.
Sesto, il ripristino della tassa di successione riguarda pochi
soggetti, 2 o 3 mila persone in tutto il paese. Non voglio fare cifre
perché dobbiamo ancora studiare bene il meccanismo, ma è sicuro che
sia gli immobili che le imprese resteranno fuori. Quindi, potrei dire:
niente tassa di successione su casa e bottega”.
“Quando parlano di fisco, certi leader di sinistra dovrebbero partire
dal presupposto che la gente non si fida più dello Stato. Non siamo in
Svezia. Questi sono temi che vanno maneggiati con grande cura. Però
non si può trascurare lo squilibrio nell’accesso ai mezzi di
informazione televisiva. Dopo quello che è successo in questi giorni,
sul conflitto di interessi e le tv di Berlusconi comincio a pensarla
come D’Alema”.
“Alcune cifre sono già nel programma, come l’armonizzazione al 20 per
cento dell’aliquota sulle rendite. Ma non è questo il punto. La veritÃ
è che a differenza del centrodestra siamo stati investiti da una
richiesta di precisione al dettaglio sulle nostre coperture
finanziarie. Dall’altra parte, tra taglio del cuneo, aumento delle
pensioni minime a 800 euro, detassazione degli straordinari e via di
questo passo si arriva a quota 30 miliardi di euro. Ma nessuno si
preoccupa di chiedere dove Berlusconi e Tremonti troverebbero questi
soldi.
Il centrosinistra ha fatto una scelta diversa, di serietà .
Girando il paese ho avuto conferma che la gente
non ne può più di Berlusconi, anche nel senso che non ama il continuo
alzare le aspettative, non vuole più campagne elettorali fatte di
promesse mirabolanti. Sono convinto che la nostra scelta di serietÃ
pagherà in sede di governo”.
da http://www.ilriformista.it
Per saperne di più: www.veritasse.net
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