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Caccia: UE contro l’Italia
12.04.2006
LAV - Lega Anti Vivisezione

La Commissione Europea ha iniziato una formale procedura d'infrazione nei confronti della Repubblica italiana per aver consentito la caccia alle specie di piccoli uccelli (passeri, fringuelli, peppole, storni, ecc.) protetti dalla direttiva n. 79/409/CEE. I calendari venatori delle regioni Veneto e Sardegna, infatti, da anni consentivano abusivamente la caccia "in deroga" a tali specie di uccelli protette dall'UE e la LAV aveva presentato diversi ricorsi alle autorità di Bruxelles contro i provvedimenti illegittimi dei due “Governatori” Galan e Pili. Ora l’Italia rischia una condanna dalla Corte europea e una pesante sanzione pecuniaria.
"Si tratta di un’importantissima dichiarazione di illegittimità delle norme regionali che danno diretta applicazione alla vergognosa legge ‘ammazza-fringuelli’, n.221 del 2001, presentata in Parlamento a prima firma dal premier Silvio Berlusconi e dai Ministri La Loggia e Bossi - dichiara Ennio Bonfanti responsabile del settore fauna della LAV – che viola apertamente le direttive UE consentendo la caccia di specie protette. Quella legge, infatti, liberalizza in maniera selvaggia anche l’uccellagione (cattura di uccelli vivi a fini di richiamo nella caccia da capanno), riporta alla ribalta dal medioevo piatti "tipici" come la "polenta e osei" e legalizza la caccia contro uccelletti pesanti meno della cartuccia necessaria per abbatterli”.
La LAV chiede al futuro Parlamento e Governo, fra i primissimi atti della nuova legislatura, di abrogare la legge ‘ammazza-fringuelli’ e tutte le altre norme e provvedimenti killer approvati nella scorsa legislatura: “In questi anni è stata attuata una politica estremista a difesa degli interessi venatori che ha trascinato l'Italia verso l'ennesima condanna europea - continua Ennio Bonfanti - Chiediamo che sin dall’11 aprile in Italia cambi la politica "calibro 12" di Governo e Parlamento e si fermi subito la fucilazione di milioni di animali".
In vista delle elezioni politiche nazionali, la LAV ha elaborato un programma per le attività del prossimo Parlamento e Governo e lo ha inviato ai candidati a Presidente del Consiglio, e a tutti i segretari dei partiti, chiedendone l’adesione. Inoltre ha pubblicato i propri consigli di voto con lo slogan ''il 9 e 10 aprile vota. per i diritti degli animali'', insieme ad un'analisi dei provvedimenti sugli animali decisi nella scorsa Legislatura. L’elenco delle liste e dei candidati “da votare” e da “non votare” è disponibile integralmente sul sito www.lav.it e in distribuzione stampata a quasi 100 mila famiglie. La LAV, infine, ricorda che sulla caccia il nostro Paese aveva già accumulato ben quattro condanne della Corte di Giustizia europea: una volta nel 1987, due volte nel 1991, e l'ultima volta il 17 maggio 2001.
Inoltre per quanto riguarda la pesca, sempre la LAV, segnala che dopo il Decreto del Ministero delle Politiche agricole e forestali dello scorso gennaio, con cui si autorizzava la pesca al novellame (rossetto, bianchetto, lattarino) dal 6 febbraio al 6 aprile 2006, è arrivata l’ennesima proroga che autorizza questa pratica dal 7 al 26 aprile in tutti mari italiani, ad eccezione dei compartimenti di Manfredonia e dello Ionio, dove la pesca è autorizzata, rispettivamente, dal 29 marzo al 18 aprile e dal 14 aprile al 4 maggio. Per la LAV hanno prevalso gli interessi di categoria: “ancora una volta è stata fatta una scelta in totale disprezzo dell'evidenza scientifica – commenta Maria Teresa D’Agostino, responsabile nazionale LAV settore Pesca e Itticoltura ­­­– Le popolazioni marine, infatti, in gran parte minacciate di estinzione e già sovrasfruttate, subiscono così un gravissimo attacco al primo anello della catena biologica, sottraendo il novellame al ripopolamento e al normale sviluppo dell’ecosistema marino”. [GB]

Fonte: http://unimondo.oneworld.net/article/view/130842/1/

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