Welfare Italia :: Radio Londra :: Dell’Italia votante Invia ad un amico Statistiche FAQ
4 Maggio 2024 Sab                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







Dell’Italia votante
22.04.2006
Stefania Tiezzi / Girodivite.it -

"Quale il padrone, tale è anche il servo" (Petronio)

Forse Oliver Sacks, brillante neurologo nonché strepitoso narratore di storie cliniche, collocandolo tra i pazienti ‘tourettici’* ne avrebbe scritto una storia amorevole e intensa e magari Mario Tobino ci avrebbe imbastito un romanzo.

Mi sarebbe stato più simpatico, come tutto il carosello di malati che il professore americano ci ha presentato, come tutti i pazienti surreali raccontati da Mario Tobino.

Io non ce l’ho con Silvio Berlusconi, come non ce l’avrei con nessuno affetto da frenesia d’identità. Ciò non significa che trascorrerei una giornata in compagnia di un tale individuo, tantomeno favorirei la sua ascesa alla Presidenza del Consiglio. Se le ultime elezioni hanno presentato un’Italia nettamente dimidiata, il fenomeno, ancor prima che politico, mi pare sociologico.

I risultati elettorali hanno riproposto l’antica spaccatura dell’Italia fra alfabetizzati e non, altrimenti difficile da individuare in quest’epoca che globalizza anche l’ignoranza, dove anche l’asino che studia al CEPU si becca una laurea in fretta e furia pagandola milioni, aiutato dalle dispensine degli esami in pillole della famigerata ‘3+2’ di morattiana, si spera, memoria (essendo la memoria madre del ricordo e quest’ultimo testimone del PASSATO.); l’Italia della legalità contro quella piccolo-borghese e mafiosa dell’interesse personale.

Sarebbe, pertanto, opportuno, anziché accanirsi contro il premier uscente (?), muovere una critica a codesta metà dell’Italia che si sente rappresentata da una personalità pluripatologica (tendenza ad un dispettoso senso dell’umorismo, comportamento buffonesco e stravagante, alterazione della realtà, comportamenti compulsivi, mania di persecuzione). Più del votato, preoccupa che l’ideal-tipo del ‘Berlusconi votante’ sia chi ha anteposto ai valori del rispetto della legge il più comodo condono, o la seconda casa al mare al risanamento dei conti pubblici.

Preoccupa che questo ideal-tipo sia la metà dell’Italia. Se voto un matto, il problema non è il matto ma io che lo voto. Elementare? Non sembrerebbe. La corte di Forza Italia, con la sua critica al fondamentalismo, ha come suo ‘dominus’ il più irriducibile dei fondamentalisti.

Il fondamentalismo, una visione malata in cui non vengono prese sul serio le opinioni degli altri secondo l’imperativo che quello che vale per me vale per tutti quanti è, come appare ovvio, una pratica altamente illiberale. Tuttavia Silvio Berlusconi ‘abita’ nella Casa delle Libertà, quella libertà di vittoria e di governo che nega al vincitore dello schieramento opposto.

E’ tante Italie, Berlusconi: quella prepotente dell’ultrà facinoroso che lancia il fumogeno negando l’evidenza di un 4 a 3, quella piccina che ti passa avanti in fila allo sportello, quella furbona che ti tiene 8 ore in ufficio col contratto a progetto (quando non sei al nero...), quella ipocrita tutta moglie e ‘Santo subito’ che tocca il culo alla segretaria.

L’Italia dabbene delle promesse abortite ha scelto specularmente il suo governatore, e nella nostra schizofrenia esistenziale bastoniamo l’eletto anziché l’elettore, abbagliati dall’errore madornale di scambiare l’effetto (Berlusconi, appunto) per la causa.

A chi è assuefatto alla miseria umana di coloro che hanno come unico capitale il proprio vissuto da vendere in TV, passa inosservato il sentir definire l’Italia un’Azienda, così come parlerebbe della Standa o della COOP. Della pochezza intellettuale del popolo italiana, primo in classifica fra i peggiori lettori, ultimo fra i compratori di libri, non ci si poteva che aspettare un consenso unanime alle stramberie lessicali del loro beniamino. Al contrario, che lo si ami o lo si odi, dobbiamo riconoscere a Romano Prodi la cura con la quale si riferisce al nostro Paese, come comunità di cittadini, riprendendo il significato aristotelico di politica come scienza del bene della città non distinto dall’etica, scienza del bene dell’individuo. Un idealista, senza dubbio.

Ma il ‘Berlusconi votante’ che ne sa della ’pòlis’ se è convinto di abitare all’Esselunga?

Il tema del lavoro è quello su cui il premier ha fatto più leva per rastrellare il maggior numero di elettori fra quelli rincitrulliti da una propaganda elettorale orrendamente kitsch, che già da gennaio appestava muri, cavalcavia, sottopassaggi, vespasiani e chiese, non risparmiando neppure l’etere: il suo dirigibile giallo, più simile ad una cyber-supposta, ha attraversato i cieli di molte città.

E sciorinandoci cifre, statistiche e primati iperbolici, ha annunciato al mondo l’incredibile aumento di posti di lavoro dei quali, da buon Cavaliere qual è, sarebbe stato il creatore. Numeri e statistiche ai quali i nostri votanti hanno creduto ciecamente.

Ancora l’ignoranza, e spiego il perché. La riforma Biagi, un monumento alla spazzatura legislativa di cui l’Italia è portabandiera, che ha arretrato il diritto del lavoro a sessant’anni fa, è conosciuta da pochi. I molti che la ignorano sono coloro che firmano i contratti a progetto, una truffaldina forma contrattuale che esclude qualunque rapporto di subordinazione e quindi anche ferie, mutua, tredicesima, diventando, in realtà, un vero e proprio lavoro dipendente che solleva, però, il datore di lavoro da tutti gli obblighi che imporrebbe un tale rapporto e concedendogli, addirittura, un ampio margine di libertà nel recedere dal contratto in caso di malattia del lavoratore. Becco e bastonato, insomma.

Mi piacerebbe sapere, a questo proposito, quanti controlli da parte della Guardia di Finanza e degli Ispettorati del Lavoro vengono fatti nelle aziende per sanzionare i titolari che mascherano da contratto a progetto veri rapporti di lavoro subordinato. In Italia casi del genere sono migliaia.

Quei pochi che applicano effettivamente il contratto a progetto, una volta terminato quest’ultimo (ma quali sono questi progetti??), liquidano il lavoratore senza assumerlo, essendo nella natura di questa tipologia contrattuale liberare dall’obbligo di assunzione. Così accade che verrà reclutato un altro malcapitato e via di questo andazzo che Silvio Berlusconi chiama ‘CREAZIONE DI POSTI DI LAVORO’.

Dunque, nell’Italia in bilico tra due opposte morali, non si prenda come capro il governatore, ma si faccia, piuttosto, espiare la propria ignoranza.

* persone affette dalla Sindrome di Tourette.

 Fonte: http://www.girodivite.it/Dell-Italia-votante.html

m

Welfare Italia
Hits: 1795
Radio Londra >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti