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Ecco perché la Cdl non ha la maggioranza assoluta al Senato
28.04.2006
Le elezioni politiche del 2006 verranno di certo ricordate per i molteplici tentativi messi in atto da alcuni esponenti del governo uscente – tentativi ancora in corso nonostante la proclamazione della Corte di Cassazione – di spargere il seme del dubbio sul reale esito del voto e sull’esistenza di non meglio identificati “brogli”. Ora, tra coloro che contro ogni evidenza hanno sparato numeri a casaccio per giorni, se non addirittura messo in discussione le comunicazioni della più alta Corte del nostro paese, spiccano i soliti nomi dei soliti personaggi appartenenti al solito partito. E non manca Lui. Chiusosi in un insolito silenzio stampa, ne esce solo per annunciare nuovi ricorsi nel tentativo di gettare scompiglio tra coloro che – poveri illusi - pensavano di aver capito che il centrosinistra avesse vinto le elezioni.

Sono di oggi le ultime, ponderate affermazioni di Berlusconi su questo argomento: «Noi abbiamo notizia certa che alcune Corti d'Appello, che stavano ancora conducendo i controlli sulla corrispondenza tra i numeri riportati nei verbali e i registri elettorali, hanno ricevuto “inviti” a fare in fretta perché si dovevano concludere le operazioni entro mercoledì alle 18». L’annuncio arriva durante un'intervista al “Piccolo” di Trieste. «E' stata una fretta ingiustificata ed anche per questo chiediamo controlli supplementari con un ricorso al Tar che presenteremo nei prossimi giorni», ha aggiunto il premier. Non avevamo dubbi, caro presidente, ma speravamo comunque che si potesse mettere fine a questa storia infinita che – tra l’altro - ci sta esponendo (se mai ce ne fosse bisogno) al ridicolo anche all’estero.

Dal Viminale, invece, arriva una vera lezione di sobrietà su come vanno comunicati i risultati definitivi. I dati ufficiali del Senato, diffusi dal sito web del ministero presieduto da Beppe Pisanu, lasciano abilmente intendere che la Cdl abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti con il 50,21% delle preferenze, creando quella che Gian Antonio Stella, in un articolo comparso oggi sul Corriere della Sera, chiama “La leggenda della maggioranza assoluta al Senato”. Il centrosinistra, con questo conteggio, si attesta sul 48,96%. Se si va a vedere, in realtà, quei dati non comprendono i voti delle regioni Val D’Aosta e Trentino Alto Adige, dove si è votato con una legge elettorale diversa. Certo, l’avvertenza di leggere tutte le note ce l’hanno messa, e in fondo in fondo c’è anche scritto chiaramente: «SONO ESCLUSE DAL RIEPILOGO LE REGIONI VALLE D'AOSTA E TRENTINO ALTO ADIGE». Resta il fatto che a prima vista si rimane colpiti da quella cifra, che supera il 50%, e che tanta confusione ha creato e continua a creare nell’elettorato. (Vedere per credere http://politiche.interno.it/politiche/senato060409/S0000000.htm)

Ora, se si calcolano anche i voti delle due regioni di cui sopra, scopriamo che quel numero scende, e calcolando anche gli italiani all’estero, ci accorgiamo che la percentuale della Cdl si attesta al 49,62%, con un margine di 141.116 voti. Quindi, niente maggioranza assoluta.

Lungi da noi insinuare che ci sia malafede nelle scelte comunicative del Ministero dell’Interno, ma almeno, qualcuno faccia smettere gli agitatori di corte, prima fra tutti Letizia Moratti, che ospite della Bignardi declamava: «Due milioni di voti in più». Vi preghiamo, in questo clima già incerto, costringeteli a dare i numeri, ma quelli veri!

di Paola Porciello da www.dsonline.it

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