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Amianto, le vittime chiedono messa al bando
30.04.2006
La Nuova Ecologia - Nella prima giornata mondiale delle vittime dell'amianto, l'Aiea (che è l'associazione italiana esposti amianto) rinnova le sue richieste: il bando dell'amianto in tutto il mondo e una legge in Italia che preveda fra l'altro un fondo per aiutare le famiglie, un aiuto alla ricerca e soprattutto l'impegno per la bonifica delle zone ancora inquinate.

E lo fa con una serie di eventi: una conferenza stampa a Milano, volantinaggio davanti al Parlamento con la promessa dei parlamentari del Prc Felice Casson (che è stato il pubblico ministero al processo sul Petrolchimico di Porto Marghera) e Paolo Ferrero di ripresentare il progetto di legge sull'amianto del dicembre scorso, un incontro a livello nazionale a Torino e
lettere alle ambasciate dei massimi Paesi produttori (Cina, Russia, Canada e Brasile) per chiedere la messa al bando dell'amianto.
«L'amianto provoca malattie rare - ha sottolineato Fulvio Aurora dell'Aiea -, ma che rare non sono in certe situazioni». In Italia, ogni anno i morti per malattie collegate all'amianto sono circa quattromila, di questi 800 nella sola Lombardia. E ad essere colpiti non sono solo gli operai che hanno lavorato a stretto contatto con l'amianto, ma anche chi lo ha respirato nell'ambiente.
«Nessuno può dire io non c'entro - ha aggiunto

Michele Michelini del Comitato per la difesa della salute nelle fabbriche e sul territorio di Sesto San Giovanni - perché l'amianto si disperde nell'aria e avvelena la popolazione». «E serve attenzione anche a livello europeo» ha aggiunto Vittorio Agnoletto, europarlamentare del Prc, ricordando le richieste avanzate alla Commissione Europea fra l'altro per ottenere finanziamenti che permettano una diagnosi precoce del tumore al polmone, e cerchino una terapia per il mesatelioma, che è il tumore del pleura, la membrana che riveste il polmone.
È una malattia assolutamente collegata al contatto con l'amianto e per ora non c'é una cura: a cinque anni dalla diagnosi sopravvive solo il 5% dei pazienti. «Non è solo perché si muore – ha sottolineato Maria Teresa Brembilla, che l'anno scorso per questa malattia ha perso il padre Giuseppe, ex dipendente della Breda – è come si muore, con che sofferenze».

Fonte: http://www.lanuovaecologia.it/inquinamento/amianto/5751.php

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