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Angeletti UIL: sullo stato sociale l'Italia spende meno .
25.06.2003
Sullo Stato Sociale l'Italia spende il 3% in meno della media europea
DICHIARAZIONE DI LUIGI ANGELETTI
SEGRETARIO GENERALE UIL

“Il nostro Paese, per lo stato sociale, spende il 3% in meno della media europea; abbiamo ridotto la spesa pubblica per investimenti e, successivamente, anche la spesa corrente: non abbiamo più niente da dare”.

E’ chiaro il messaggio che, su stato sociale pensioni e sviluppo, il Segretario Generale della Uil, Luigi Angeletti, manda al Governo in occasione del Comitato centrale della sua organizzazione.

Angeletti ricorda che “tutto ciò che avevamo da dire e da fare sulle pensioni è già stato detto e fatto. Peraltro - prosegue il leader della Uil - i grafici che, in materia, corredano gli studi dell’Unione europea, disegnano la crescita della spesa previdenziale italiana con una linea orizzontale e quella degli altri paesi europei con una linea obliqua crescente. In Italia, dunque, non c’è bisogno di fare nessun’altra riforma previdenziale poiché il sistema è in equilibrio e tale resterà per altri anni ancora. Non vorremmo invece - ha sottolineato Angeletti - che quella delle pensioni divenisse materia di scambio in occasione della prossima verifica di governo”.

“Oggi - ha proseguito Angeletti - non si può continuare a rispondere con i tagli ad una fase di decelerazione dell’economia. Si è protratta troppo a lungo una politica economica restrittiva; ora invece è il tempo di una politica anticiclica basata su investimenti pubblici e privati”. E così Angeletti lancia al Governo un altro messaggio alla vigilia del varo del DPEF. “Il nostro sistema economico ed industriale continua a perdere competitività e quote di mercato e per invertire questa tendenza c’è una sola ricetta: investimenti per lo sviluppo e l’occupazione. Noi crediamo che una politica fiscale basata sulla riduzione delle tasse debba continuare ad essere un obiettivo strategico e, tuttavia, questo è un lusso che, oggi, il nostro Paese non può permettersi. Ridurre le tasse significherebbe drenare risorse o agli investimenti o allo stato sociale e questa scelta farebbe avvitare il Paese su se stesso trascinandolo nella stagnazione. Il DPEF dunque - ha concluso Angeletti - deve puntare alla crescita del Paese attraverso investimenti per lo sviluppo e l’occupazione”.

Roma, 24 giugno 2003
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