Welfare Italia :: Politica :: Lombardia: la CdL boccia legge per riconversione dell'industria Invia ad un amico Statistiche FAQ
19 Maggio 2024 Dom                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







Lombardia: la CdL boccia legge per riconversione dell'industria
30.04.2006

Unimondo -Non è stata approvata in IV Commissione Attività Produttive della Regione Lombardia la proposta di legge di iniziativa popolare sulla riconversione dell'industria bellica lombarda promossa con oltre 15 firme da numerose associazioni laiche e cattoliche. L'ordine del giorno, approvato dalla Casa delle Libertà a maggioranza, con il voto contrario degli altri partiti dell’Unione e l’astensione della Margherita, propone al Consiglio regionale non solo di bocciare la proposta di legge, ma anche di non discuterla e di non esprimersi nel merito della questione. In pratica si tratta della bocciatura della proposta di sostituire la vecchia legge, di fatto non più finanziata da tempo, con una nuova legge che tenga conto della evoluzione del settore negli ultimi anni. Tutto ciò nonostante una lunga serie di audizioni realizzate dalla stessa commissione, che hanno visto dare il proprio sostegno di numerose associazioni laiche e cattoliche, come Cgil e Cisl, la Caritas Ambrosiana, le Acli e Pax Christi e la stessa Pastorale del Lavoro della Diocesi di Milano.
 "Siamo sconcertati - dichiara Ardemia Oriani, consigliera regionale Ds. È incomprensibile il motivo e anche il modo, perché la commissione aveva lavorato a lungo e bene. Con questo ordine del giorno, si affossa la nuova legge e allo stesso tempo si ratifica la disapplicazione della legge esistente in un settore industriale economicamente significativo sul quale da tempo si sta ragionando per la riconversione della produzione e per le garanzie occupazionali".
 "Ancor prima della riconversione, il vero problema - commenta Giorgio Beretta della Rete Disarmo - è quello del monitoraggio delle attività produttive e di esportazione di armi da parte delle associazioni della società civile: un fatto che crea da solo un gran fastidio a chi in questi anni ha continuato a fare affari esportando armamenti a Paesi in conflitto, a dittatori e dittatorelli, a governi altamente indebitati e responsabili di reiterate violazioni dei diritti umani ma che non esitano a spendere ingenti somme in eserciti e armi: l'elenco è lunghissimo e va dalla Malesia all'India e al Pakistan, dagli Emirati arabi all'Indonesia, alla Libia e alla stessa Cina verso la quale esiste l'embargo da parte dell'Unione europea. Non è un caso che le stesse forze politiche che hanno bocciato in Commissione questa proposta di legge di ampia iniziativa popolare abbiano cercato negli anni scorsi a più riprese di smantellare la legge 185/90 che vieterebbe queste esportazioni".
 Il Governo Berlusconi ha deciso di non rendere nota prima della chiusura delle attività parlamentari la Relazione 2006 - che secondo la legge 185/90 avrebbe dovuto essere disponibile entro il 30 marzo - sull'esportazione nazionale di armi. Va ricordato che nel generale declino del "made in Italy" l'industria bellica italiana grazie proprio alle autorizzazioni rilasciate dal Governo Berlusconi nel 2004 aveva collezionato nuove autorizzazioni all'esportazione per quasi 1,5 miliardi di euro con un incremento del 16% rispetto all'anno precedente segnando così la cifra record dell'ultimo quadriennio. Nei cinque anni di Governo Berlusconi il comparto armiero ha accresciuto il proprio portafoglio d'ordini di ben oltre il 72%, passando dagli 863 milioni di euro del 2001 agli oltre 1489 milioni di euro del 2004.
 "E’ opportuno sottolineare la gravità della posizione assunta dalla maggioranza del centro destra che a parole sostiene la pace ma nei fatti contrasta quelle proposte tese a favorire cultura di pace e processi di disarmo" - commenta Osvaldo Squassina, Consigliere Regionale PRC. Prima dell’inizio della riunione il Presidente della Commissione ha proposto giustamente un minuto di silenzio per i gravi fatti di Nassirya . Fatti che dimostrano che bisogna spezzare la spirale perversa guerra/terrorismo ritirando le truppe di occupazione dall’Iraq. Ma se si vuole per davvero costruire la pace è necessario contrastare anche attraverso il favorire la riconversione dell’industrie belliche".
 Continua però l'impegno dei promotori: ora la partita, infatti, si sposta in Consiglio regionale, dove la CdL dovrà decidere se approvare in via definitiva l'ordine del giorno o accettare la discussione sul progetto di legge di iniziativa popolare.

Fonte: http://unimondo.oneworld.net/article/view/131882/1/

Welfare Italia
Hits: 1801
Politica >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti