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Soru: Chi ha di più paga di più, non sono Ghino di Tacco
7.05.2006
Il governatore della Sardegna: turismo e seconde case sono la principale attività della Regione, ma il reddito non resta qui, se ne va - Intervista a cura di Alberto Statera si la Repubblica

Aveva promesso qualche mese fa di far sequestrare a Tremonti la scrivania di Quintino Sella e l´intero palazzo umbertino di via XX Settembre, sede del ministero del Tesoro, per l´inadempienza dello Stato nel versamento delle quote Iva e di imposte spettanti alla Sardegna. Ora Renato Soru, il Robin Hood di Sanluri, il vendicatore del Supramonte o, tout court, di «su populu sardu», dopo aver «cacciato» gli americani dalla Maddalena, ha fatto di peggio. Ha istituito una sorta di tassa sul lusso di terra, di mare e di cielo - ville, yacht e jet - dei non sardi, beccandosi dal centrodestra almeno l´epiteto di «comunista», avanguardista del partito delle tasse che con Prodi spennerà il paese. Figuratevi se qualche miliardario di Porto Rotondo che si vedrà tassare la villa da 5 o da 50 milioni di euro, magari il proprietario dei 2500 metri quadrati coperti di villa «La Certosa» tra un numero sconfinato di ettari, non ricorrerà in tutte le sedi contro l´ignobile balzello marxista.

Forse, governatore Soru, gli incazzati hanno qualche ragione: ponga il caso di un sardo che si compra una casa a Varazze per passare le vacanze. Che direbbe lei se gli mettessero una tassa?
«Guardi che non abbiamo nessuna intenzione di dividere l´Italia a fette o di far pagare diritti di signoraggio. Non sono un Ghino di Tacco sardo. Ma il turismo e le seconde case sono la principale attività della nostra regione, sono ciò che per l´Italia del nord, per il Veneto, sono i capannoni delle piccole industrie».

Le seconde case come il distretto degli occhiali nel Bellunese o quello delle scarpe nel Vicentino? Il distretto sardo delle seconde case e degli gli yacht a Porto Cervo?
«Esattamente, la Sardegna come il distretto delle piastrelle. Ma il reddito delle nostre piastrelle, 250 mila seconde case e migliaia di yacht, non viene qui, va fuori».

Non ci ha risposto sul sardo ipertassato a Varazze.
«La Sardegna è una regione a statuto speciale, con compiti speciali, con responsabilità e competenze in molte aree, con costi diversi dalle altre regioni. Oltre alla partecipazione all´Iva prodotta in Regione, che non ci viene corrisposta dallo Stato per molte centinaia di milioni di euro, abbiamo la possibilità dell´imposizione fiscale per far fronte ai nostri immensi compiti. Secondo lei verso chi dovremmo usare questa potestà? Verso i lavoratori dipendenti che non arrivano alla fine del mese? Verso i disoccupati?».

Supponiamo verso i ricchi, presidente.
«Verso chi fa uso privato e non produttivo di valori ambientali tutelati, di risorse scarse».

Insomma, lei vuole vendere ai ricchi d´Italia e del mondo una sorta di «pacchetto amenità»?
«Non mi sembra di dire un´eresia sostenendo che si partecipa sulla base delle proprie capacità contributive: chi ha di più contribuisce di più, chi ha meno di meno. L´utilizzo delle scarse risorse ambientali deve andare a beneficio della collettività sarda. Bisogna contribuire allo sviluppo delle zone interne, redistribuire il reddito per creare opportunità uguali per tutti, sulle coste e all´interno».

Presidente Soru, redistribuzione è una parolaccia per chi ci ha governato fino a ieri e forse per parte cospicua degli italiani.
«E invece sa io che le dico? Che contrariamente a quel che ho sentito dire da un importante personaggio politico, lei sa chi, penso che i figli dei ricchi e quelli dei poveri debbano avere le stesse opportunità».

Va bene, ma lei non ci sta forse dando un assaggio di autonomismo un po´ troppo spinto? Non farà dei «continentali» dei nemici?
«Per carità, nemici solo per una piccola tassa sui valori immobiliari che si sono incrementati di centinaia di volte e che si valorizzeranno ancora per la politica di tutela ambientale? I continentali sono gli amici più vicini. Chiedano la residenza in Sardegna, li accoglieremo a braccia aperte».

Non andranno in Costa del Sol?
«Una piccola tassa non sposta le preferenze dei turisti e dei proprietari di seconde case diventate uno straordinario investimento».

Fatto sta che, passato Berlusconi che voleva abolire l´Ici, e lei governatore, e non Prodi, che con la super Ici fa l´avanguardista del centrosinistra come partito delle tasse.
«Guardi che il centrosinistra non è il partito del tasse, è il partito delle pari opportunità».

Quindi non pignorerà a Prodi e al suo ministro dell´Economia la scrivania di Quintino Sella?
«Ci sono giuste ragioni da tutte e due le parti, Prodi lo sa, il problema della ripartizione dell´Iva sarà risolto. E Quintino Sella può riposare tranquillo».

Fonte: www.repubblica.it
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