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La Cgil con gli immigrati
25.06.2003

Dalla parte degli immigrati ...
Comitato Direttivo, odg sull'immigrazione
Approvato all'unanimità
Di fronte al dramma degli immigrati che annegano in mare prima di sbarcare, di fronte al flusso di immigrati che sbarcano, di fronte alle decine di migliaia di immigrati che entrano nel nostro paese non solo dal mare, ma da tutte le nostre frontiere, la discussione alla quale stiamo assistendo in seno al governo è inqualificabile.
Pensare che una legge razzista e repressiva come la Bossi-Fini potesse arginare il flusso migratorio, è atteggiamento demagogico e irresponsabile, condiviso da alcuni e strumentalizzato da altri, ma di cui è responsabile il governo nella sua interezza.
Per dare efficacia all'azione di contrasto dell'immigrazione clandestina occorrerebbe una politica per l'immigrazione legale e regolare che è invece completamente assente. Attraverso i flussi programmati sono entrati nel nostro paese circa 50.000 persone nel triennio 2001 - 2003 a fronte di ingressi clandestini stimati in circa 200.000 ogni anno. Ciò è dimostrato dal fatto che l'ultima regolarizzazione ha raccolto 700.000 domande, ed oggi, se si riaprissero i termini, se ne raccoglierebbero molte altre migliaia: 500.000 secondo la stima di alcuni centri specializzati; regolarizzazioni richieste, si badi bene, dai datori di lavoro.
La Cgil rivendica una diversa politica per l'immigrazione in Italia ed in Europa, che sia incentrata su un meccanismo di regolarizzazione più fluido e flessibile, su politiche d'integrazione nel territorio e sull'acquisizione di diritti sociali e civili.
Una politica di regolarizzazione, di diritti e responsabilità, consentirà di contrastare la clandestinità, l'illegalità, ed anche le condizioni di supersfruttamento e lavoro nero che sono speculari alla clandestinità dei lavoratori migranti.
Il governo sia chiamato a riferire in Parlamento, ma la Cgil è convinta che la gravità della situazione richieda a tutte le forze sociali e politiche di mobilitarsi per acquisire per i lavoratori migranti e le loro famiglie condizioni di vita e di lavoro più civili.
Il C.D. della Cgil impegna le sue strutture a costruire iniziative su questo tema a livello territoriale insieme alle altre organizzazioni sindacali e al ricco tessuto dell'associazionismo per far crescere anche le condizioni di una forte mobilitazione nazionale.

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