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La Piccola Italia si rinnova
23.05.2006
Nel comune piccolo c’è l’energia "buona", quella rinnovabile. Non è un vecchio detto ma quello che emerge dal censimento realizzato da Legambiente sulla diffusione delle fonti rinnovabili in Italia che vede eccellere nell’impiego di fonti "pulite" proprio i comuni più piccoli del Belpaese. Per questo Voler Bene all’Italia, la giornata nazionale dei piccoli comuni, sarà anche l’occasione per festeggiare l’energia "pulita": solare, eolica, da biomasse. E sono già tanti i comuni d’Italia, quasi 2000, che domenica 21 maggio festeggeranno la giornata della PiccolaGrandeItalia, organizzata da Legambiente insieme ad un vasto comitato promotore di associazioni ed enti, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con la collaborazione di Enel.
Come Cirigliano in provincia di Matera dove l’energia per illuminare le strade è interamente prodotta con pannelli solari fotovoltaici: ben 200kW installati in una realtà di meno di 500 abitanti (e per questo con una media altissima, pari a 443kW ogni mille abitanti). Oppure Selva di Val Gardena in provincia di Bolzano dove la diffusione di pannelli solari termici in rapporto alla popolazione è la più alta di tutto il territorio italiano: 2000mq complessivi con una media di oltre 792mq ogni 1000 abitanti. E per il solare termico le fanno compagnia altri 32 piccoli comuni. Questo dato è particolarmente importante perché il solare termico può soddisfare larga parte dei fabbisogni di acqua calda sanitaria delle abitazioni e quindi contribuire alla riduzione dei consumi energetici.
«Gli ottimi risultati raggiunti da molti piccoli comuni nell’impiego delle fonti rinnovabili per coprire i propri fabbisogni energetici – ha dichiarato Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente - dimostra che i piccoli borghi d’Italia sono una fonte inestimabile di ricchezza per il Paese, non solo perché custodiscono buona parte del patrimonio storico, artistico, naturalistico e della tradizione enogastronomica italiana, ma anche perché sono capaci di innovazioni tecnologiche e investimenti lungimiranti, come nel caso delle scelte energetiche, in grado di contrastare lo spopolamento e dare impulsi positivi all’economia e al turismo».
Un altro piccolo comune esempio di buone pratiche sull’eolico è Varese Ligure. Centro di 2.400 abitanti nell’entroterra spezzino, questo comune ha intrapreso negli ultimi anni innovative politiche per la promozione delle fonti rinnovabili e in questi anni ha raggiunto un risultato unico a livello europeo: quello di rispondere ai propri fabbisogni energetici al 100% da fonti rinnovabili. Ad un impianto eolico con 2 aerogeneratori che produce 4GWh l’anno, si aggiungono due impianti solari fotovoltaici sull’edificio del Comune (da 12kWh) e sulla scuola media (da 4,68kWh) capaci di produrre 23.000kWh/anno. Due nuove torri eoliche verranno presto installate per una produzione aggiuntiva di 3GWh l’anno. Grazie agli impianti già funzionanti è stata possibile una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 9600 kg/anno, che aumenterà ulteriormente con le prossime installazioni di altri 9700 kg/anno. Anche per la biomassa è un piccolo comune a dare il buon esempio. A Fivizzano, in lunigiana, è stata realizzata una filiera corta legno-energia gestita all’interno della Comunità Montana della Lunigiana che impiega gli scarti di lavorazione del legno e la ripulitura dei boschi permettendo un risparmio di 18.000 euro all’anno e una riduzione di emissioni di anidride carbonica di 147 tonnellate.

Fonte: http://www.lanuovaecologia.it/ecosviluppo/identita/5861.php

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