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Osservazioni da Villafranca (Vr)
29.05.2006
Osservazioni dopo i due incontri dell’Associazione per il Partito Democratico
Villafranca 25.05.06
Desidero esprimere velocemente alcune considerazioni personali dopo l’incontro con Salvati di ieri, e quello con Gitti del 18 scorso (Promotori dell’associazione per il Partito Democratico di Milano), che spero abbiate il tempo di leggere.
Personalmente, pur condividendo tutte le premesse, e tutto quanto già detto e scritto, vorrei insistere sull’importanza di dare a questa Associazione, ma anche al futuro Partito Democratico un impronta di eticità rigorosa e trasparente.
Assistiamo tutti in questi giorni al nuovo scandalo che investe il calcio. Un settore dove i soldi girano sempre più vorticosamente attirando nel buco nero anche chi avrebbe voluto restarne fuori.
Non era possibile restarne fuori per il semplice fatto che tutto il sistema era ed è marcio, pena l’emarginazione totale, che comunque qualcuno ha accettato e sopportato per non rinunciare ad un’etica personale.
In questi anni di scandali ce ne sono stati tanti, tanti da averci dato quasi assuefazione e rassegnazione. Più o meno tutti convinti che non si possa fare nulla per arginare il degrado.
La corruzione è ormai arrivata a permeare ambienti una volta tra i più sani, come lo sport, purtroppo grazie anche a leggi apposite che l’hanno consentito o non ostacolato, o peggio attivamente perseguito (come consentire alle società di calcio di entrare in Borsa).
Gli intrecci a cui si assiste quotidianamente, tra banche che finanziano società decotte scaricando i debiti sugli ignari consumatori, e persone che siedono contemporaneamente in consigli di amministrazione di aziende e società di revisione dei conti delle stesse aziende, non fanno più nemmeno notizia.
Il conflitto di interessi che avvolge in una cortina nebbiosa tantissimi esponenti politici, ma anche amministratori, sindaci, direttori di enti vari e proprietari contemporaneamente di aziende che fanno affari con gli stessi enti, ecc. ormai quasi non interessa più. Tanto si è fatta l’abitudine anche al megagigantesco conflitto di interessi dell’ex Presidente del Consiglio che tutti gli altri sono dilettanti.
O meglio non interessa più a chi ha poco a che fare con questo sistema, che rimane onesto comunque, ma ha ormai paura ad affermarlo, visto che così tanti onesti non lo sono più, e magari fanno la bella vita, alle spalle di chi fa fatica a quadrare i conti.
Questa lunga premessa per arrivare al nocciolo del mio pensiero:
Tanto qualunquismo, rinuncia all’impegno personale, rassegnazione sociale, non si era mai vista prima. L’affermazione “tanto sono tutti uguali”, la sentiamo tutti i giorni anche da elettori del Centro Sinistra, ed è sempre più difficile affermare con forza che “NON E’ VERO”.
Per farsi ascoltare bisogna essere CREDIBILI, prima ancora che convincenti. E per essere credibili è necessario che chi entra in un Direttivo decisionale (definitivo, ma anche provvisorio) sia candido, non solo per eventuali carichi pendenti, o in corso di giudizio, ma anche per uno stile di vita personale improntato alla etica dei comportamenti, alla rinuncia ai compromessi etici e morali che sempre si incontrano nella vita.
Quello che una volta si sarebbe chiamata “una brava persona”. Ce ne sono ancora di persone così? Si io sono convinta che ce ne siano tante (o almeno lo spero).
Il Partito Democratico, lo sappiamo bene, alla fine del suo percorso, raccoglierà una grossa fetta di esponenti di partito, riciclati, e attenti alle poltrone più che al bene comune. E’ normale che sia così, soprattutto se si punta a superare il 33% del voto.
Ben vengano anche figure di lunga militanza partitica che sapranno dare un contributo di esperienza e mediazione. Sì perché dall’altra parte, nel Centro Destra, militano politici di davvero malcostume (eufemismo che non offende nessuno), agguerritissimi a difendere le proprie posizioni di rendita o di salvataggio.
Perciò se davvero il Partito Democratico sarà un partito nuovo (e non un nuovo partito che si inserisce tra tutti gli altri, con le stesse prerogative), dovrà esprimere una guida (Direttivo) ed una classe dirigente a tutti i livelli (nazionale e locale) inattaccabile, fatta di persone che agiscono per pura passione politica e non dubitabili mai di interessi personali. E dovranno essere disposti a dichiararlo formalmente, senza reticenze.
Questo si potrà ottenere solo se si inserirà nello Statuto, prima che nasca l’Associazione, così come prima che nasca il Partito Democratico un punto specifico in tal senso. Chi ha una qualsiasi esperienza di associazionismo, sa quanto sia difficile cambiare uno Statuto, una volta che lo si è approvato.
Ovvio che tale regola è particolarmente rigida e può risultare indigesta a qualcuno.
E qui è necessario fare una riflessione al nostro interno, chiedersi quale è l’obiettivo prossimo. Se è quello, come mi sembra di aver capito, di associare 2000 persone, possibilmente la maggior parte di gente comune, (intendendosi non appartenenti ad alcun partito) nei prossimi mesi, queste persone si convincono anche con la volontà di proporre nello Statuto questo punto di eticità e di assenza di conflitti di interesse, irrinunciabile.
Altrettanto ovvio che dovrà essere votato, ma se i proponenti saranno convinti, sapranno essere convincenti.
NEI NOVE PUNTI INDICATI NELLA NEWSLETTER “GOVERNARE PER”, CHE SONO POI QUELLI INSERITI NEL SITO WWW.PER IL PARTITO DEMOCRATICO.IT, NON TROVO SUFFICIENTE ATTENZIONE PER QUESTO TEMA, TALE DA ISPIRARE LA PARTECIPAZIONE DELLA GENTE COMUNE, (come me)
Se quindi non parteciperà la gente comune, che partito sarà?
Grazie per l’attenzione, sono anche graditi i commenti.
Laura Tarantino, Villafranca di Verona
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