11.06.2006
È nato il Parco nazionale dell’Appennino Lucano, Val d’Agri-Lagonegrese. Dalla prima candidatura di questa importante area naturalistica, prevista dalla legge quadro 394 del 1991, al provvedimento di istituzione del Parco previsto dalla legge 426 del 1998, fino al Consiglio dei Ministri di oggi che istituisce l’area protetta, sono passati 15 anni durante i quali Legambiente ha sempre combattuto per dare alla Val d’Agri una occasione di sviluppo locale sostenibile, alternativa a quella discutibile e devastante rappresentata dal petrolio. «Nonostante i tanti anni passati a discutere – ha dichiarato Roberto Della Seta presidente nazionale Legambiente - ed il percorso tortuoso che ha determinato un perimetro dell’area protetta poco efficace per la tutela degli habitat e delle specie presenti, consideriamo l’istituzione del Parco un segnale senz’altro positivo per il nostro Paese». Quest’area protetta è un importante tassello per realizzare una politica globale di conservazione della biodiversità e di sviluppo sostenibile sull’intero Appennino. Infatti, la Val d’Agri ed il Lagonegrese rappresentano la cerniera naturalistica di connessione tra il Parco del Cilento e quello del Pollino. È l’anello naturalistico che mancava per realizzare ed attuare il progetto Ape – Appennino Parco d’Europa, la strategia di sistema per valorizzare il territorio nel rispetto del principio della conservazione della biodiversita’ e dello sviluppo sostenibile. Il Parco appena realizzato, coerentemente alla Convenzione degli Appennini sottoscritta anche dalla regione Basilicata, può contribuire in maniera determinante a favorire un nuovo modello di sviluppo del Mezzogiorno, basato su un forte progetto di conservazione della natura e di valorizzazione delle risorse culturali, ambientali e di un’agricoltura vitale e di qualità . «Quello prefigurato dal Parco – ha commentato Marco De Biase presidente Legambiente Basilicata – rappresenta un modello di crescita sostenibile di gran lunga più realistico e conveniente di qualsiasi altra ipotesi, poiché si tratta di uno sviluppo più coerente con le caratteristiche ambientali, naturali, sociali ed economiche dell’area della Val d’Agri e del Lagonegrese». Con il Parco, la conservazione della natura può legarsi strettamente allo sviluppo territoriale e rurale, creando così le condizioni per promuovere benessere e nuove opportunità di lavoro, un moderno sistema di servizi sociali per i residenti ed i visitatori, utile per impedire lo spopolamento delle aree interne e dei piccoli comuni, per valorizzare le produzioni tipiche, le tradizioni culturali e le abilità locali. «Attraverso l’istituzione del Parco della Val d’Agri – ha continuato De Biase - in Basilicata si può riprendere un cammino di rilancio dell’intero sistema nazionale delle aree protette, e ripensare anche il sistema delle aree protette che andrebbero sostenute con l’impiego di maggiori risorse finanziarie, dotandole delle strutture tecniche, scientifiche e gestionali adeguate alle loro necessità di funzionamento».
Fonte: http://www.lanuovaecologia.it/natura/aree_protette/5959.php
m
|