28.06.2003
La salute è di tutti. Difendiamo e miglioriamo il Servizio Sanitario nazionale che la destra vuole tagliare
LA DESTRA ABBANDONA I MALATI
Con devoluzione, ticket, tasse e tagli alle prestazioni i governi di destra stanno di fatto cancellando il servizio pubblico universale e solidale e costringono i cittadini a pagarsi di tasca loro le prestazioni di cui hanno bisogno.
Gli Italiani hanno speso, direttamente, nel 2002 circa 23 milioni di euro, pari a 45.000 miliardi di lire che per l’85% sono serviti per prestazioni in teoria offerte dal Servizio Sanitario Nazionale.
La destra che governa il paese ha infatti un obiettivo strategico: trasformare diritti e bisogni collettivi in consumi individuali da sottomettere alle regole del mercato.
I risultati concreti che vuole raggiungere sono due: riportare sotto il controllo del mercato privato tutti i pezzi del sistema sanitario suscettibili di produzione di alti profitti e contemporaneamente, e di conseguenza, spingere gli strati più abbienti della popolazione a chiedere la possibilità di uscire dal Servizio Sanitario Nazionale e quindi dalla contribuzione obbligatoria .
RIMARREBBE UN SERVIZIO SANITARIO “POVERO” PER I POVERI
Per contrastare questa operazione, che la destra porta avanti dobbiamo difendere i risultati di rilievo sul versante della crescita della salute del paese prodotti dal nostro Servizio Sanitario Nazionale ma, allo stesso tempo, ragionare sugli elementi di innovazione da apportare a questo sistema perché sia realmente equo e solidale e sappia rispondere al bisogno di salute collettivo e individuale che oggi il paese esprime in modo più maturo e consapevole.
Per i DS la salute è un bene di tutti i cittadini che deve essere promosso e garantito dalla responsabilità pubblica, quindi dalle istituzioni e da tutta la comunità .
Contro l’abbandono, le lunghe attese, l’incapacità di riconoscere e trattare le urgenze ci impegnamo affinché il servizio sanitario nazionale: · Attraverso il medico di famiglia indirizzi accompagni e prenda in carico il paziente, nei diversi momenti del suo iter diagnostico e terapeutico affinché ognuno non debba cercare da solo soluzioni ai propri problemi; · generalizzi i Centri Unici di Prenotazione telefonica, integrati a livello regionale per ridurre i tempi di attesa garantendo al tempo stesso la massima trasparenza delle liste; · individui le prestazioni urgenti (immediate!) e le prestazioni urgenti differibili (entro 3 giorni) su indicazione del medico proponente definendo anche i tempi massimi di attesa relativi alle prestazioni non urgenti, con il rimborso delle spese sostenute dai cittadini per prestazioni non eseguibili nei tempi massimi.
I DS ritengono inoltre non più rinviabile un fondo nazionale per le persone non autosufficienti, per garantire agli anziani e ai soggetti più deboli e alle loro famiglie il diritto a tutte le forme di assistenza residenziale e domiciliare utili e appropriate.
La salute: un diritto che deve essere garantito!
Welfare Italia
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