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Prodi: evasione fiscale a un livello non democratico |
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28.06.2006
Un forte impegno sull´economia. Ma anche una durissima denuncia della pesante eredità ricevuta dal centrodestra. Romano Prodi, dal congresso della Uil, rilancia la politica economica del suo governo e replica alle critiche dei sindacati sulla «mistica dei sacrifici». Punto primo: concertazione. Il presidente del consiglio promette «dialogo e confronto nel rispetto delle prerogative di ciascuna delle parti sociali». Un percorso da riprendere «dopo cinque anni di letargo».
Dialogo, dunque. Per capire insieme cosa fare: l´agenda degli interventi, a cominciare dall´imminente manovra bis. Un´agenda che già contiene il taglio di cinque punti del cuneo fiscale. Ma nella prossima finanziaria. Già a luglio, invece, insieme al Dpef, verrà presentato un decreto che «conterrà la liberalizzazione di molti settori scarsamente concorrenziali, a cominciare dall'energia». E sempre a luglio, nella manovra bis, «cercheremo e troveremo le risorse necessarie per evitare che i cantieri vengano chiusi».
Fisco, riqualificazione del sistema produttivo, infrastrutture e liberalizzazioni sono le «quattro linee guida» sulle quali il governo intende basare la ripresa economica del Paese. Nessuna politica dei due tempi, insomma. Sviluppo e risanamento andranno di pari passo. Certo, Prodi non nasconde l´emergenza. «La sofferenza dei conti pubblici non si è ancora manifestata in tutta la sua gravità », dice Parla di livelli di evasione «incompatibili con la democrazia», spiegando polemico che «l´evasione fiscale (duecento miliardi e cioè 7 punti del Pil), secondo le ultime stime, è vicino al livello della spesa sanitaria nazionale. E allora cosa dovremo fare? chiudere gli ospedali per salvare gli evasori?».
E poi i conti dello Stato fuori controllo. Un attacco pesante alla precedente gestione del governo. «Ciò che ciascun ministro ha trovato nel proprio ministero va al di là dell'immaginabile: strutture duplicate, e consistente ricorso a strutture esterne per l'erogazione di inutili servizi. Con questa situazione si capisce perché la finanza pubblica sia andata fuori controllo».
Dal leader della Uil Luigi Angeletti un apertura di credito importante: «Quella dipinta dal premier è sicuramente una concertazione diversa, meno rituale e su questo siamo d'accordo. Una concertazione più efficace che ci consenta di sciolgiere i nodi e di prendere delle decisioni». Ora, afferma - andremo all'incontro con il governo con il cuore più leggero». Gli fa eco anche il leader della Cisl Raffaele Bonanni: «Da Prodi sono arrivate parole non decisive ma importanti. Parole certamente diverse da quelle che avevamo ascoltato in altre occasioni». A cominciare dal prossimo vertice a palazzo Chigi, il gelo delle ultime settimane potrebbe cominciare a sciogliersi.
da www.unita.it
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