28.06.2003
La crisi politica della maggioranza ha reso ingovernabile la Lombardia. Martedì scorso un progetto di legge propagandistico della Lega Nord sui dialetti è stato bocciato in Consiglio Regionale dalle opposizioni, con un consistente numero di franchi tiratori del centrodestra. Si è così riproposta l’ennesima spaccatura all’interno della maggioranza, sono volati insulti fra i vari consiglieri, con l’ennesimo stop dei lavori del Consiglio e delle Commissioni per il boicottaggio della Lega. Sui grandi temi della sanità e del trasporto pubblico da tempo continuano a registrarsi gravi fratture all’interno della maggioranza. C’è disagio perché il centrodestra sente che sta perdendo consensi anche in Lombardia mentre il centrosinistra si mostra più competitivo e in sintonia con vasti strati della società lombarda. “La crisi politica del centrodestra in Regione– ha dichiarato Pierangelo Ferrari, capogruppo Ds - dura ormai da sei mesi e non dà segni di essere risolta. Il basso profilo del personale politico, l’assenza di un vero programma di governo e gli appetiti delle singole forze politiche di maggioranza hanno reso ingovernabile la situazione”. “Vittima del fallimento del centrodestra – ha proseguito Ferrari - è la Lombardia medesima. La regione più importante del Paese soffre una crisi evidente della crescita e della qualità dello sviluppo, per i ritardi nelle opere infrastrutturali, per la caduta della ricerca e l’arretratezza del sistema formativo, per le mancate politiche di tutela del territorio. Per non parlare della crisi del sistema socio-sanitario. La ferma opposizione del centrosinistra ha messo in rilievo l’inadeguatezza di questo centrodestra”. “La crisi potrà finire forse a tarallucci e vino – ha concluso il capogruppo Ds - ma restano aperti tutti i problemi politici e programmatici su cui il centrodestra sta, ormai, fallendo la sua prova di governo, tanto in Regione, quanto in Comune e in Provincia di Milano”.
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