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Infortuni sul lavoro
16.07.2006
Se anche l'Inail lancia l'allarme sugli infortuni sul lavoro, vuol dire che la situazione è seria. L'istituto, infatti, pur evidenziando un ottimistico calo nel 2005, scorge segnali preoccupanti nei primi mesi del 2006, con un aumento fra il 3 e il 4% degli infortuni tra gennaio e marzo. Ma non c'è bisogno di queste percentuali, peraltro desunte solo dagli infortuni denunciati, per rendersi conto dell'allarme su morti e incidentati sul lavoro. Nella sola provincia di Bergamo, ad esempio, lo scorso mese sono morte cinque persone. E per domani i sindacati hanno proclamato uno sciopero di due ore per i 100.000 dipendenti del comparto dell'industria, per chiedere di alzare i livelli di sicurezza ed evitare altri incidenti. La protesta, spiega Martino Signori della segreteria generale della Cgil di Bergamo, "vuole richiamare l'attenzione di tutti su un problema che chiede interventi seri di repressione, laddove sono presenti sacche di illegalita', e formazione, soprattutto a beneficio dei lavoratori piu' deboli, come quelli precari".
I sindacati chiedono non solo alle imprese, ma anche al governo, di fare qualcosa. E proprio oggi al riguardo si deve registrare l'iniziativa del ministro del lavoro Cesare Damiano, che ha annunciato l'intenzione di varare un pacchetto di norme sulla sicurezza con un emendamento al decreto sulle liberalizzazioni. Per quanto riguarda la normativa sugli appalti nei lavori pubblici, Damiano ha incontrato il suo omologo alle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, concordando che ne sarà varata la revisione entro la fine dell'anno. 'Oggi abbiamo gettato le basi per una collaborazione che si muove verso la revisione della normativa degli appalti, affrontando il problema del general contractor e delle gare al massimo ribasso - ha spiegato Damiano -. Inoltre siamo d'accordo per l'immediata definizione degli emendamenti al decreto Bersani su sicurezza e lavoro nero'. I due ministri hanno individuato come punti principali alcune misure urgenti: la sospensione dei lavori nell'ambito dei cantieri edili qualora si riscontri una presenza superiore del 20% di personale in nero, con la possibilita' di riprendere i lavori solo con la regolarizzazione della manodopera; la comunicazione preventiva dell'assunzione del lavoratore almeno un giorno prima dell'inizio della presentazione della stessa; il tesserino di riconoscimento da utilizzare nell'ambito dei cantieri da parte dei lavoratori; l'estensione del Durc, il documento unico di regolarita' contributiva, rilasciato esclusivamente dalle Casse Edili. Previste anche sanzioni pecuniarie per chi viola le norme relative alla sicurezza del lavoro negli appalti pubblici (dalla sospensione alla decadenza della possibilita' di partecipare alle gare).
I dati Inail
Secondo le prime proiezioni dell'Inail, fra gennaio e marzo di quest'anno gli incidenti sono aumentati fra il 3 e il 4% rispetto allo stesso periodo del 2005, e in controtendenza rispetto agli anni precedenti. Presentando il rapporto annuale 2005, l'istituto ha spiegato che la crescita sarebbe determinata esclusivamente da una ripresa accentuata del fenomeno nell'industria e nei servizi. L'andamento ''e' riconducibile, probabilmente, ai segnali di ripresa produttiva in atto nel paese".
Per quanto riguarda le statistiche dell'anno passato, invece, l'Inail non abbandona il suo tradizionale e progressivo ottimismo. Nel senso che, alla voce infortuni e morti bianche, per l'istituto ogni annata è migliore di quella precedente. L'Inail rileva ad esempio che nel 2005 ''per la prima volta nella storia'' il numero degli incidenti mortali sul lavoro in Italia è rimasto sotto la soglia di 1.300 casi. In particolare, al 30 aprile 2006, i casi mortali denunciati sono stati 1.206: 1.065 nell'industria e servizi, 127 nell'agricoltura e 12 tra i dipendenti dello Stato. Nel corso dell'anno - informa sempre l'istituto - gli infortuni sul lavoro denunciati sono stati 939.566 con un calo del 2,8% rispetto all'anno precedente: 844.852 si sono verificati nell'industria e nei servizi, 66.286 nell'agricoltura e 28.428 tra i dipendenti dello Stato. In termini assoluti si sono registrati 27 mila casi in meno rispetto al 2004. Il Rapporto evidenzia che sarebbero diminuiti gli incidenti tra gli uomini e i giovani, mentre sono aumentati quelli femminili. Gli infortuni sono diminuiti in misura maggiore nell'agricoltura e nel manifatturiero. Incidenti in calo del 5% anche tra i lavoratori dell'edilizia. Nel quinquennio 2001-2005, secondo l'Inail, gli incidenti sono calati dell'8,2%.
Ma per la Cgil quelli dell'Inail "sono dati insoddisfacenti e tali da rendere necessaria una rapida convocazione dai ministri interessati per discutere le contromisure più urgenti". E’ questa la posizione espressa dalla segretaria confederale Paola Agnello Modica. "A fronte di questi dati -dichiara la sindacalista - francamente non ci si può ritenere soddisfatti della minima riduzione degli incidenti, che tra l’altro andrebbero integrati con i 200.000 infortuni stimati legati al lavoro nero e con le morti da malattie professionali, così come con quelli non denunciati a causa della ricattabilità delle lavoratrici e dei lavoratori". "Né ci tranquillizza - aggiunge Modica - che l’INAIL abbia già inoltrato al Governo una bozza di revisione del T.U. sull’assicurazione contro gli infortuni. Ricordi il Presidente Mungari che, se si tratta della versione precedente su cui solo il CIV aveva sentito le parti sociali, il sindacato unitariamente non l’aveva condivisa. “L’impegno di rendere efficace la prevenzione – aggiunge la sindacalista - dovrebbe essere l’obiettivo prioritario del Paese innanzi tutto perché gli incidenti e le malattie sono causa di enormi sofferenze, ma anche perché costano al Paese il 3% del PIL, una cifra pressoché pari alla manovra finanziaria prevista per aggiustare il dissestato bilancio dello Stato”.

(www.rassegna.it, 12 luglio 2006)

http://www.rassegna.it/2006/sicurezza/articoli/infortuni.htm

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