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Una resa incondizionata (M. Basili da www.lavoce.info)
19.07.2006
Il 16 luglio sera si è conclusa, almeno temporaneamente, con un accordo la vertenza tra le associazioni di categoria dei tassisti e il Ministro Bersani. L’articolo 6 del decreto legge che introduce la possibilità di divenire titolari di una seconda licenza di esercizio verrà sostituito da un emendamento che prevede, nei punti salienti, che i Comuni possano concordare con le associazioni di categoria:

1) L’introduzione di un doppio turno di servizio per la singola licenza, utilizzando collaboratori familiari o dipendenti;
2) la concessione di licenze temporanee a consorzi o cooperative di taxi già operanti, l’utilizzazione di veicoli sostitutivi e aggiuntivi a favore di particolari categorie di utenti;
3) l’istituzione in via sperimentale di servizi innovativi (collegamenti con alberghi e scuole) e l’introduzione di tariffe a forfait.
4) L’accordo prevede inoltre il ricorso a bandi straordinari per l’assegnazione di licenze eccedenti il numero programmato e l’istituzione dell’immancabile comitato di monitoraggio.

La domanda che molti si pongono è se questa serie di provvedimenti siano in grado di alleviare la situazione che per la città di Roma, l'Agenzia per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali del Comune (ACQSPL) così rappresenta:

a) nel 2001 la Sta spa - agenzia per la mobilità del comune di Roma - stima una domanda media annua di corse di taxi non soddisfatta del 20% (27% nel mese di dicembre) e del 40% nelle ore di punta;
b) nel 2001 i tempi medi di attesa sono stimati in circa 15 minuti nella periferia e comunque elevati nel centro e nella semiperiferia della città;
c) l'offerta massima potenziale di taxi è risultata di 1,9 vetture x 1000 abitanti, con un minimo di 1 x 1000 abitanti nell’orario 7,00-8,00 e 12,00-13,00 e molto inferiore (0,2 x 1000 abitanti) tra le 24,00 e le 2,00.
d) nel mercato secondario delle licenze si realizza un turn-over annuo di circa 200 concessioni.

Il cuore dell’accordo è l’istituzione del doppio turno facoltativo, il ricorso a bandi straordinari e la concessione di licenze temporanee.

Questo tipo di provvedimenti vanno inquadrati nel contesto locale perché è proprio ai sindaci che spetta il compito di realizzazione. Quindi solo rifacendosi alle esperienze locali, qui la città di Roma può riassumerne i caratteri essenziali, è possibile intravederne alcuni limiti:

· l’Ordinanza n.15 del 15 giugno 2005 che modificava il sistema di turnazione, con l’obiettivo di "rafforzare il servizio in alcune ore critiche serali e notturne" ha avuto effetti insufficienti ad assicurare un servizio anche solo accettabile per la collettività;
· la procedura di assegnazione delle prima trance di 100 nuove licenze previste dal protocollo di intesa del 31 luglio del 2004 deve ancora concludersi, mentre per le restanti 350 nuove licenze previste dall’intesa si avanzano solo incerte previsioni.
· sulla tempestività e efficienza del sistema di concessione di licenze temporanee, alla luce di quanto accaduto finora, è lecito avanzare riserve.

Infine un’ultima considerazione sulle reiterate obiezioni sul possibile deprezzamento della concessione che hanno portato alla sostituzione dell’articolo 6 del decreto del Ministro Bersani: dal 1980 al 2002 il valore di cessione delle licenze è andato continuamente aumentando passando da 20.000 euro a 120.000 euro (trend crescente anche in termini reali). Sorprendentemente nel periodo considerato i picchi relativi nel valore delle licenze sono stati osservati negli anni (1988; 1996) in cui si sono concluse le procedure di assegnazione delle nuove concessioni (500+500), a testimonianza di un elevato eccesso di domanda - ACQSPL, Relazione 2004.

Ricapitolando l'aumento dell'offerta del servizio (vetture e corse) e del numero delle concessioni ha accresciuto e non ridotto (come molti paventano) il valore della licenza che oggi a Roma viaggia verso i 200.000 euro!

Vi sembra che la situazione del mercato dei taxi sia migliore che nel 2002, vedete delle dinamiche reali (riduzione delle tariffe massime, riduzione della domanda di corse ecc.) che possano indurre un’inversione del trend e minacciare la rendita della licenza?

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