30.06.2003
Il presidente della Regione Mauro Pili deve assumere tutte le possibili iniziative politiche e giurisdizionali «a tutela dei cittadini sardi nei confronti del Presidente del Consiglio dei ministri» al quale compete la decisione finale sulla scelta del sito nazionale per le scorie radioattive. È quanto sollecita l’Assemblea dei sindaci della Sardegna presieduta da Linetta Serri. In un ordine del giorno approvato al termine della riunione dell’Assemblea, della Consulta regionale dei piccoli comuni e del Consiglio regionale dell’Anci, si chiede - ai sensi dello Statuto di Autonomia - la partecipazione del presidente della Regione al Consiglio dei ministri che dovrà deliberare sulla messa in sicurezza delle scorie nucleari, per esprimere in tale sede «il voto contrario in nome del Popolo sardo che i sindaci tutti rappresentano». «Non basta annunciare proposte di legge, presentare mozioni, fare dichiarazioni, peggio ancora minimizzare - sottolinea l’Anci - sul pericolo insito nella natura stessa delle scorie nucleari per tranquillizzare l’opinione pubblica. I sindaci della Sardegna sono in prima linea nella battaglia contro l’ipotesi di stoccare nell’Isola le scorie prodotte nelle centrali nucleari italiane e stanno mettendo in essere tutta una serie di provvedimenti tecnico-giuridici, non solo politici, che impegnano i Comuni a tutelare i territori dei singoli Paesi e città e quindi l’ intero territorio regionale». L’ordine del giorno, approvato all’ unanimità , richiama le delibere di tutti i Consigli comunali e le ordinanze dei sindaci di divieto di transito, sosta e deposito di scorie nucleari nei territori dei comuni sardi. «Sono, questi, atti concreti - conclude l’Anci - di immediato effetto giuridico».
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