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Divorzi transnazionali
22.07.2006
Nuove iniziative dell’Unione europea per aumentare certezza diritto.

La Commissione europea ha adottato due iniziative volte a istituire norme chiare per semplicare la vita delle coppie nell’Unione europea. La maggiore mobilità dei cittadini ha portato a un aumento delle coppie di coniugi che hanno una cittadinanza diversa o che vivono in uno Stato membro che non è il loro. La Commissione ha presentato due iniziative per affrontare gli ostacoli con cui generalmente si scontrano queste coppie quando divorziano e devono dividere i beni comuni. Obiettivo della prima iniziativa è fare in modo che i cittadini possano prevedere più facilmente la legge che disciplinerà il loro divorzio e garantire l’accesso alla giustizia nelle materie matrimoniali. La seconda iniziativa, invece, dà avvio a una consultazione pubblica sulla legge applicabile, sulla competenza giurisdizionale e sul riconoscimento delle decisioni in materia di diritti patrimoniali delle coppie sposate e non sposate. Entrambe sono parte dell’attuale processo di costruzione dell’Unione europea come spazio giudiziario comune.
“Queste iniziative semplificheranno la vita delle coppie nell’Unione europea, aumenteranno la certezza del diritto e permetteranno ai coniugi di sapere quale sarà la legge applicabile al loro regime patrimoniale e al divorzio”, ha dichiarato il vicepresidente Franco Frattini, commissario responsabile per il portafoglio Giustizia, libertà e sicurezza. “L’obiettivo, ha aggiunto, non è armonizzare le norme nazionali sul divorzio, che sono molto diverse, ma garantire la certezza del diritto, la flessibilità e l’accesso alla giustizia”.
La prima iniziativa è una proposta legislativa sulla legge applicabile e sulla competenza giurisdizionale in materia matrimoniale. La proposta, che modifica il regolamento (CE) n. 2201/2003 del Consiglio del 27 novembre 2003 attualmente in vigore, non armonizza le norme nazionali sul divorzio ma fà in modo che sia più semplice per le coppie prevedere quale legge disciplinerà il divorzio e offre loro una certa possibilità di scelta in ordine alla legge applicabile e al giudice competente per i procedimenti di divorzio. Ciò potrà risultare particolarmente utile nei divorzi consensuali. In mancanza di scelta, la proposta contempla norme chiare affinché a disciplinare il divorzio sia la legge con cui i coniugi hanno un legame stretto, garantendo la certezza del diritto e prevenendo il ricorso al foro più favorevole (forum shopping). Da ultimo, la proposta modifica le norme vigenti in materia di competenza giurisdizionale per assicurare ai cittadini dell’Unione l’accesso alla giustizia. La consultazione pubblica che ha aperto la strada a questa proposta ha rivelato che ogni anno sono circa 170 000 i divorzi “internazionali”, pari al 16% dei divorzi totali.
La seconda iniziativa dà avvio a un’ampia consultazione pubblica sulle norme di conflitto, sulla competenza giurisdizionale e sul riconoscimento delle decisioni in materia di regimi patrimoniali fra coniugi. Il libro verde si basa su uno studio ordinato dalla Commissione da cui emerge che quando i coniugi hanno una cittadinanza diversa, vivono in Stati membri diversi o hanno beni in un altro Stato membro, spesso al momento della separazione sorgono difficoltà pratiche e giuridiche legate alla ripartizione dei beni. Secondo stime, sono 2,5 milioni gli immobili di proprietà di coniugi che vivono in un altro Stato membro. Per tener conto della realtà sociale dell’Unione europea dove sempre più coppie convivono more uxorio, il libro verde tratta degli effetti patrimoniali della separazione sia delle coppie sposate che di quelle non sposate.

Fonte: http://toscanaeuropa.dol.it/opportunita/cittadini/documenti/dettaglio.asp?id_doc=4609

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