30.06.2003
PROGETTO OGS Una rete satellitare per leggere i movimenti tellurici e prevedere i terremoti. Il sistema, primo nel genere in Italia, copre l'intero territorio del Friuli Venezia Giulia lungo le tre direttrici più soggette a rischio sismico, attraverso cinque stazioni Gps (Global positioning system) cui se ne aggiungeranno altre due entro l'anno. A realizzare il progetto, denominato «Friuli regional deformation network», è l'Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale (Ogs) il cui presidente Iginio Marson ha presentato ieri l'iniziativa con Alberto Michelini, direttore del Centro di ricerche sismologiche dell'Ogs con sede a Udine e responsabile del progetto.
Il sistema non a caso vede la luce nel Friuli Venezia Giulia, zona di confine tra la placca africana e quella euroasiatica, caratterizzata da un insieme intricato di faglie attive che provocano un'attività sismica tra le più rilevanti dell'area adriatica. «La rete - così Marson - consentirà di rilevare i movimenti lenti della crosta terrestre nell'area friulana. Grazie all'acquisizione continua di dati si rileverà la distribuzione della deformazione crostale monitorando le faglie più pericolose e stimando l'accumulo di sforzo intersismico». «Sulla base di questi e di ulteriori elementi - ha detto Michelini - sarà possibile realizzare simulazioni di sismogramma, identificando le aree maggiormente a rischio».
La previsione dei terremoti, di grande utilità sia per la Protezione civile sia per le amministrazioni locali e regionali, richiederà un po' di pazienza, visti i ritmi lenti con cui si muove la terra. Stime attendibili si avranno tra non meno di cinque anni. Sono invece già disponibili i dati provenienti dalle stazioni Gps. Le rilevazioni delle postazioni situate sul monte Faloria (Belluno), a Cervincento (Zouf plan), a Forgaria (monte Prat), a Medea e a Borgo Grotta Gigante, sono visibili sul sito dell'Ogs (http://www.ogs.trieste.it).
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