26.07.2006
Presentato a Roma il dossier "Mare Mostrum". La Sicilia mantiene la testa della classifica dei reati accertati, pur con una flessione rispetto all'anno precedente. Preccupante la politica di gestione del territorio dell'isola: deregulationi urbanistica e privatizzazione delle aree costiere rischiano di degradare ambienti naturali e paesaggio. I dati parlano di un miglioramento ma il mare e le coste italiane continuano a soffrire di mali vecchi e nuovi. Se da un lato il numero dei reati a danno di mare e coste è diminuito in termini assoluti (nel 2004 erano 5 infrazioni ogni 2 km di costa, nel 2005 sono 4), dall’altro, sono quasi raddoppiati i reati connessi all’inquinamento del mare (2.235 illeciti nel 2005, erano 1.406 nel 2004), mentre rimangono sostanzialmente stabili quelli relativi all’abusivismo edilizio che però sembra aver cambiato volto, realizzando sempre più manufatti di lusso. La classifica regionale per valori assoluti vede la Sicilia mantenere anche quest’anno saldamente il primo posto, con 3.260 reati accertati (con una flessione del 13,83% rispetto ai 3.783 del 2004). Ai reati ambientali si aggiungono però scelte politiche dissennate orientate verso un modello di sviluppo basato sul consumo del territorio e sulla distruzione dei suoi valori. Non a caso, tra le bandiere nere siciliane spiccano quelle assegnate al Sindaco di Lipari Mariano Bruno, per il tentativo di consentire l’ampliamento scellerato di strutture alberghiere, per la proroga dell’attività estrattiva della pomice concessa alla Pumex nonostante il Distretto Minerario ne avesse intimato l’interruzione e per aver inserito nel Piano Regolatore del Comune di Lipari un progetto di realizzazione di una struttura aeroportuale in un’area di tutela assoluta, ed alla Giunta Regionale Siciliana che si è distinta per l’assalto alle aree costiere culminato con l’approvazione delle “Disposizioni sul rilascio delle concessioni di beni demaniali e sull'esercizio diretto delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo”, un provvedimento che pone le premesse per un uso privato e selvaggio delle spiagge e degli ambiti portuali. "Da anni il Governo Regionale sta operando per smantellare tutti i vincoli a tutela del territorio per consentire il saccheggio delle risorse ambientali - afferma il segretario regionale di Legambiente Salvatore Granata. Natura e paesaggio rischiano di essere sacrificati sull’altare delle speculazioni, dei facili e rapidi arricchimenti rubando il futuro alle prossime generazioni".
Fonte: http://www.legambientesicilia.com/sito/articolo.asp?id=339
Il dossier completo: http://www.legambientesicilia.com/public/documenti/mare_monstrum.pdf
m
|