31.07.2006
Scrive Alessandro Giorni, che si presenta come *semplice elettore dell'Unione*
Onorevoli e Senatori dell'Unione, Onorevoli Ministri del Governo Prodi, Esimi segretari dei partiti della Coalizione di maggioranza,
sono un semplice elettore dell'Unione, di cui ho seguito con attenzione la nascita, lo sviluppo, e il consolidamento in coalizione variegata ma unita da un programma, dettagliato e specifico, sottoscritto da tutti coloro che hanno ricevuto il mio voto. Nel mio piccolo ho anche cercato di dare un contributo attivo all'Unione, partecipando alla fabbrica del programma, tramite movimenti e attività che sottraevano tempo al mio poco tempo libero ed agli impegni familiari, cercando di spiegare ai più riottosi dei miei amici e conoscenti perché il voto all'Unione ed al suo programma era un voto costruttivo e utile per l'Italia. Oggi, a poco più di tre mesi dalle elezioni politiche, a poco più di due mesi dall'insediamento del parlamento ed a circa 100 giorni dalla nascita di un governo in cui ho molto sperato e per cui ho anche, in certi momenti, molto disperato, devo sentire discussioni continue in questa compagine di maggioranza e di governo, minacce reciproche di dimissioni, di non voto di provvedimenti legislativi, dissonanze che non sto qui a ripetere perché ben note a voi ed all'elettorato dell'Unione tutto intero. Esprimo con queste mie poche righe un sentire personale, ma temo molto diffuso, e lo esprimo in modo semplice e netto, da persona della strada che si suda lo stipendio giorno dopo giorno e non può ricevere sconti sul mutuo, sulla spesa al supermercato, sulle tasse, e che vede perfino alcuni dei propri diritti di cittadino spesso ignorati se non calpestati: ora basta. Ora basta, o norevoli, senatori, ministri, segretari, io, e come me quel 51% di italiani, vi ho votato per attuare un programma, per cambiare una serie di leggi sbagliate approvate nella passata legislatura, e per far ripartire questo paese. Ora basta ciance, discussioni da piccole comari di quartiere, ora basta elevatissime quanto inutili crisi di coscienza, autosospensioni e anatemi a scadenza semestrale. Ora basta: in questi tre mesi scarsi ciascuno di voi ha già avuto uno stipendio parlamentare di 57.000 euro, cifra che io, e moltissimi altri elettori come me, forse nemmeno in tre anni di lavoro vede passare nel suo conto corrente (passare, perché con tutto quello che dobbiamo pagare ben poco ve ne rimane). Ora basta, vi ho votato, vi ho sostenuto, vi ho difeso anche quando alcune cose del programma non le convidevo fino in fondo ma consapevole che in certi casi va preso il buono ed il meno buono per fare un salto in avanti vero, adesso vi chiedo di fare ciò per cui mi sono impegnato in questi cinque anni. Non è pensabile una crisi di governo in questo momento ed in questo contesto, spero che questo concetto sia chiaro fino all'ultimo dei membri del governo, del parlamento e dei singoli partiti, altrimenti vuol dire che viviamo proprio non su due pianeti ma in due universi paralleli che non potranno mai incontrarsi. E se fosse così, allora alla prossima tornata elettorale, per favore, tornatevene nel vostro universo parallelo dorato fatto di regole estranee alla vita di ogni giorno, e per favore non fateci più vedere i vostri volti. Grazie. Alessandro Giorni, Prato
Fonte: www.ulivo.it
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