Un altro massacro è stato perpetrato in Libano: più di sessanta civili, fra loro 37 bambini, sono stati uccisi dalle bombe di Israele mentre stavano dormendo nei loro rifugi nel villaggio di Qana. Sono morti non molto lontano dalla tomba collettiva che contiene i corpi di 106 civili che sono stati bruciati da un precedente attacco israeliano nell’aprile del 1996, dentro un riparo fornito da un battaglione dell’ONU.
Reagendo a queste terribili notizie, l'unica decisione sensata che deve essere presa immediatamente è quella di un cessate il fuoco.
Un cessate il fuoco permetterebbe al soccorso umanitario di raggiungere le vittime innocenti, di dare sepoltura ai cadaveri invece di lasciarli mangiare dai cani, e di negoziare e finalmente risolvere tutti i problemi di fondo. Più vittime possono produrre soltanto più odio.
Negli ultimi giorni, al Libano è stato promesso dall'UE, dal Regno Unito e dagli Stati Uniti aiuto nella ricostruzione delle infrastrutture e come sussidio umanitario per aiutare gli ottocento mila profughi interni, insieme a "corridoi umanitari", ma bruscamente si sono fermati di fronte alla richiesta di un cessate il fuoco, cosa che ha incoraggiato Israele a continuare con la sua "missione" di fare rispettare unilateralmente la risoluzione che chiede il disarmo di Hezbollah. Con la stessa logica, Hezbollah ha potuto argomentare che ha la missione di fare rispettare le molte risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU che richiedono a Israele di ritirarsi dai territori palestinesi occupati ed applicare il diritto al ritorno dei rifugiati palestinese.
Il 27 luglio, il Ministro israeliano della giustizia Haim Ramon ha detto che Israele aveva dato ampio tempo ai civili perché lasciassero il Libano del sud. "Tutti quelli ora nel Libano del sud sono terroristi che sono collegati in qualche modo a Hezbollah", ha detto, secondo la BBC. La stessa strategia è adesso utilizzata nella Striscia di Gaza dove si chiede ai campi profughi e alle aree vicine di lasciare le proprie abitazioni. Questo rappresenta una punizione collettiva inflitta a intere popolazioni.
L’escalation di violenza in Libano non può essere risolta unilateralmente sulla base di un’auto-proclamata giustizia da alcun parte. La pace è negoziata fra nemici, non con amici. Ed il primo passo di qualunque trattativa è un cessate il fuoco. Oppure si pensa che ogni bambino debba morire per evitare che diventi un " terrorista"?
Un anno fa, il Primo Ministro britannico ha sostenuto la causa di includere nel mandato dell’ONU la "responsabilità di proteggere le popolazioni da genocidi, crimini di guerra, pulizia etnica e crimini contro l’umanità ". Finora ONU, Unione Europea, Stati Uniti e Regno Unito sono venuti meno alla loro responsabilità di proteggere i bambini libanesi e palestinesi. E persino a quella di condannare chiaramente questi atti criminali.
La società civile internazionale ed i movimenti sociali stanno alzando la loro voce e si stanno mobilitando nel mondo intero per esprimere non soltanto la loro indefettibile solidarietà con la popolazione libanese, ma anche per costruire una enorme barriera internazionale contro la guerra globale di ricolonizzazione del mondo.
Noi richiediamo: - un cessate il fuoco immediato ed incondizionato, nel Libano così come nei territori occupati palestinesi! - lo stabilimento di una piena sovranità nel Libano ed i diritti nazionali per la gente palestinese! - nessuna forza NATO sul territorio libanese!
Sosteniamo la convocazione da parte della
Delegazione Internazionale di Solidarietà in Libano
di una
GIORNATA INTERNAZIONALE
DI SOLIDARIETA' E DI PROTESTA
SABATO 12 AGOSTO
organizzazioni sociali promotrici
Michel Warschawski, Anti-war Israeli Coalition Ziad Abdel Samad, ANND - Arab NGO Network for Development, Lebanese member coordination from Lebanon All India Peoples Science Network Walden Bello, Focus on the Global South Elisabeth Gauthier, Espaces Marx / Transform! Christophe Aguiton, European Marches Against Unemployment / WSF IC Nicola Bullard, Focus on the Global South / WSF IC Gustave Massiah - Alternatives Internationales ATTAC-Brasil, member of WSF International Council Network for Social Justice and Human Rights (Rede Social de Justiça e Direitos Humanos), Brazil REMTE (Latinoamerican Network of Women Transforming the Economy / Red Latinoamericana Mujeres Transformando la Economia) ALAI (Agencia Latinoamericana de Información) Ubuntu Forum Secretariat, participant of the WSF Habitat International Coalition (HIC) IBASE, Brasil, member of WSF International Council International Alliance of Inhabitants Third World Network Network Institute for Global Democratization (NIGD) Central Única dos Trabalhadores (CUT), BRASIL LGBT South-South Dialogue / Dialogo Sur-Sur LGBT Articulacion Feminista Marcosur Social Development Network, Kenya, a member of the WSF International Council Attac Vlaanderen (Belgium) Karamat Ali, WSF Karachi Organising Coommittee, and Pakistan Peace Coalition. Abong – Brazilian Association of NGOs / Associação Brasileira de ONGs Jubilee South Asia Instituto Paulo Freire Red Afrolatino-americana e Afro-Caribenha de Mujeres MST - Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra, Brasil CLACSO - Consejo Latinoamericano de Ciencias Sociales REPEM, Red de Educación Popular Entre Mujeres de América Latina y el Caribe ARCI, member of Italian Working Group for WFS Red Nacional Género y EconomÃa (de México) Palestinian grassroots Anti-Apartheid Wall Campaign Nova, Centre per a la Innovacio Social Cheri Honkala, the National Coordinator of the Poor People's Economic Human Rights Campaign (PPEHRC)/Campaña de los Pobres por los Derechos Humanos Económicos Grassroots Global Justice The International Council for Adult Education - ICAE FAMES (Forum des Femmes Africaines pour un monde de l'Economie Solidaire) Encuentros Hemisféricos contra el ALCA Convergencia de los Movimientos de los Pueblos de las Américas (COMPA) Centro Memorial Dr.Martin Luther King Jr., Habana, Cuba Social Watch Transnational Institute Habitat International Coalition-Latin America Regional Office (HIC-AL). CADTM (Committee for the Abolition of Third World Debt) Central de Trabajadores Argentinos (CTA) Mesa Nacional del FSM en Argentina (seis comités locales) Organización Continental Latino Americana y Caribeña de Estudiantes Tavola della Pace (The Peace Roundtable), member of the IC of the WSF The Pakistan Institute of Labour, Education and Research, Karachi. INESC (Brazilian Institute of Social and Economic Studies) Foundation for Media Alternatives Ciranda Internacional da Informação Independente / Internationl Ciranda of Independent Information TWN-Africa Peruvian Committee of Support to Global Call against Poverty Regina Soares Jurkewicz, Red Latino americana de Católicas por el Derecho a Decidir – Brasil Jorge Carpio, Foro Ciudadano de Participación por la Justicia y los Derechos Humanos, Argentina Middle East Peace Now of Minnesota, St. Paul, MN, USA, Florence Steichen, president Pax Christi Minnesota, St. Paul, MN, USA, Florence Steichen, coordinator Akshara Centre, India Tamilnadu Women's Collective, India Focus on The Global South Arci Attac Italia Associazione Per La Pace FIOM-CGIL Libera World Women March-Italy Carta-Cantieri Sociali Rete Lilliput Sin.Cobas Un Ponte Per Action For Peace Italy Forum Sociale Ponente Genovese Terre des Hommes Social Agenda Working Group,Thailand Global Policy Forum. Observatorio da Cidadania - Brasil, Fernanda Carvalho Action for Economic Reforms Associação Latino Americana de Combate a Miséria e a Violência-ONGD Red de Salud de las Mujeres Latinoamericanas y del Caribe, RSMLAC / Latin American and Caribbean Women´s Health Network, LACWHN Intervozes - Coletivo Brasil de Comunicação Social Southen Africa Human Rights Non Governmental Organizations Network Tanzania Chapter Lebanese Women Council Down Lebanese Court Of Women Minar Pimple (MDG campaign) Sunie Arima/Action Aid International Karine Lacasse, Alternative, Canada Mohamad Noman Jalal/Bahrain Center For Studies And Research Graciela Rodriguez/EQUIT Coordinator and IGTN Global Coordinator Fátima Mello/Brazil-Director-FASE Atila Roque/Brazil-INESC Driss el Yazami/FIDH Mohamed Zeidan/Arab association for Human rights-Israel Yao Graham/TWN Africa secretariat-Ghana Ana Agostino/ ICAE-International Council for Adult Education-General Secretariat/Uruguay Simon Stocker/Eurostep Anriette Esterhyusen/APC Nadim Center, Egypt Egyptian Association Against Torture, Egypt Tadamoun Wa Tanmya/Lebanon Fronteers Center/Lebanon ATTAC Lubnan Sameer Jarrah/ Arab World Center for Democratic Development Askapena (Basque Country) Marco Berlinguer/ Transform! Italia Giampiero Rasimelli/Tavola della Pace SILAKA, Camboja World March of Women Rede Dawn Elizabeth Robinson, AMARC
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