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| Lecce: le primarie decidono il candidato dell'Unione |
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18.09.2006
 Sarà l'ex deputato dei Ds, Antonio Rotundo, il candidato sindaco dell'Unione alle elezioni amministrative che si terranno a Lecce nella prossima primavera. Il nome del diessino è emerso dalle primarie tenutesi nella giornata di ieri presso l'Hotel Tiziano, dove si sono recati a votare ben 12.024 elettori. Lo scrutinio, cominciato subito dopo la chiusura dei seggi, avvenuta alle 22, è terminato intorno alla mezzanotte.
Antonio Rotundo ha ottenuto ben 4.732 preferenze, quasi il 40 per cento dei voti totali. Dietro di lui, Loredana Capone, vice presidente della Provincia di Lecce appartenente alla Margherita, con 3.807 voti. A Giampiero Corvaglia, presentatosi come indipendente, sono andati invece 2.739 suffragi, il candidato di Rifondazione Comunista, Piero Manni, ha ottenuto 359 preferenze, 282 sono infine i voti andati a Beppe D'Ercole, candidato dell’Italia dei Valori.
«Mi sento di poter dire, senza retorica, ma sinceramente convinto, che ieri con le primarie ha vinto l'Unione, con i suoi elettori, i suoi simpatizzanti, i suoi candidati», ha commentato in una nota il vincitore della consultazione.
«Ha vinto – ha poi proseguito il diessino - l'idea delle primarie come scelta da affermare a monte del confronto fra partiti, associazioni, movimenti e non come rimedio cui affidarsi a valle di una paralisi delle segreterie dei partiti. Ha vinto l'idea delle primarie come percorso più in sintonia con i valori, i desideri, le aspirazioni del nostro elettorato che chiede a gran voce di essere ascoltato. Ha vinto l'idea delle primarie come strumento di cittadinanza politica che è in sé la premessa di un programma di governo per la città che attribuisce valore e significato alla democrazia partecipata».
«L'affluenza di ieri – ha aggiunto Rotundo - è stata vissuta da molti con stupore e sorpresa. E' indubbio che 12.021 leccesi che in una domenica di sole riempono festosi i seggi elettorali per scegliere il candidato della prossima primavera è un fatto politico enorme: significa che circa il 50% del nostro elettorato in città ha voluto esserci; significa aver moltiplicato per 6 il dato dell'affluenza delle primarie per le regionali; significa aver più che raddoppiato il dato dell'affluenza delle primarie per il candidato premier».
«Da oggi – ha concluso l'esponente della Quercia - sarò il riferimento unitario di tutti. Da oggi vivrò sino in fondo l'incarico affidatomi con spirito autenticamente coalizionale come abituato a fare nei miei dodici anni di parlamentare. Da oggi parlerò a nome di tutte le forze politiche che hanno sottoscritto il programma di valori o obiettivi dell'Unione. Da oggi comincia un capitolo nuovo di questa campagna elettorale».
Ancora incerto rimane invece il nome del candidato di centrodestra, in attesa che l'apposita Commissione parlamentare esamini la proposta di consentire il terzo mandato consecutivo ai sindaci. Una decisione in tal senso, infatti, consentirebbe la ricandidatura del sindaco uscente Adriana Poli Bortone. Se tale eventualità non dovesse verificarsi, il Polo, secondo le indicazioni del leader regionale di Forza Italia, Raffaele Fitto, dovrà scegliere un candidato unitario, ma naturalmente, e come sempre, guardandosi bene dall'utilizzare strumenti democratici e partecipativi come le primarie.
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