2.10.2006
Anna Camposampiero / socialpress.it -
Ho iniziato questo libro un venerdì sera e l’ho finito il lunedì successivo. Incapace di smettere di leggerlo. È un libro che spicca per scorrevolezza e chiarezza, ma soprattutto per il lavoro di documentazione e di ricerca. Non è un libro di opinioni. È un libro di fatti. Obiettivi e indiscutibili.
Le opinioni spettano al lettore. Barnard chiarisce questo fin dall’introduzione: “quello che state per leggere non è un libro antiamericano né antisemita, non è di sinistra e né di destra.”
Non per sua responsabilità ma per obbligo, l’autore è “costretto” a ripetere più e più volte che mai in nessun modo il suo lavoro vuole essere una giustificazione della violenza e del terrorismo di cui l’occidente si sente, e in alcuni casi è, vittima. Ma la comprensione dell’origine di questa violenza è la base (forse l’unica che ci rimane) per cambiare lo stato delle cose. Per citare ancora l’autore: “ mi rivolgo alle persone comuni, e cioè ai cittadini di un mondo occidentale che si sente minacciato dall’Islam militante (...)” Questo libro deve essere letto da tutta quella parte di opinione pubblica che ha smesso di avere un’opinione, facendo sua quella che viene imposta dai media e dai governi che hanno tutto l’interesse a mascherare le proprie azioni per perseguire i loro obiettivi, ben lontani dal benessere collettivo.
L’autore sceglie, tra la vergognosa e vasta possibilità che gli si poneva davanti, di trattare solo alcune delle politiche estere di alcune delle maggiori potenze occidentali. Le più eclatanti e le più spinose: altro non sono che azioni terroristiche. E per sfatare ogni dubbio sul fatto che possano essere definite con questi termini, cito ancora il libro: “Il colpire e deliberatamente uccidere i civili e i non combattenti non può essere giustificato o legittimato da alcuna causa o rivendicazione. Azioni come intimorire una popolazione o il costringere un governo o una organizzazione internazionale a fare o ad astenersi dal fare una qualsiasi azione non è giustificabile e costituisce un atto di terrorismo.” Non sono parole dell’autore ma le troviamo in questo libro: è la definizione provvisoria che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dato di cosa sia il terrorismo. Internazionalmente riconosciuta e con la piena approvazione del segretario generale dell’ONU, Kofi Annan nel marzo del 2005.
E leggendo dei fatti accaduti in Salvador o in Indonesia per mano degli Stati Uniti, più recentemente in Iraq non si può non fermarsi a riflettere. O se vogliamo in questo libro possiamo trovare riferimenti alla protezione che ancora oggi la Francia dà agli aguzzini nella sua guerra sporca in Algeria, o all’appoggio britannico e italiano al terrore di Putin in Cecenia, o al ruolo di Francia e Belgio nell’aver armato le più selvagge guerre nel continente africano. E questa lista potrebbe continuare molto a lungo. E ancora l’analisi del sistema tutto occidentale di “due pesi e due misure” nella gestione degli affari internazionali ci offre una spaventosa visione dello stato delle cose. Spaventosa ma reale, e come tale deve essere divulgata.
La parte più spinosa del libro è dedicata a quello che l’autore definisce “il terrore intoccabile”: Israele. E mai come in questi giorni in cui stiamo assistendo, impotenti noi e muti i nostri governi, alla distruzione del Libano, è importante cercare di capire. Barnard sapientemente inserisce copie di documenti desecretati o ancora definiti top secret dei quali è venuto in possesso. Ha svolto un lavoro di indagine sul campo e di inchiesta ammirevole, con la ricerca, a volte estenuante, di testimonianze dirette, e cercando, sempre, di non essere in alcun modo “di parte”.
Concludo citando un’ultima volta l’autore in conclusione ad un capitolo: “ Spero solo che chi ha letto abbia perlomeno iniziato a dubitare della narrativa dominante sul terrorismo, e abbia acquisito maggiori elementi per comprendere i veri motivi per cui esistono oggi gruppi di essere umani votati alla violenza che sono spinti da un implacabile odio verso di noi. La comprensione di quei motivi è l’unica via per fermarli, e per salvare la vita di coloro che potrebbero essere le loro prossime vittime.” Ho deciso di regalare una copia di questo libro a una “persona comune”. Vi invito a leggerlo e a fare altrettanto. “Ne va della vita di tutti”.
* Paolo Barnard è stato corrispondente dall’estero collaborando con i maggiori quotidiani italiani. Ha realizzato per la trasmissione “Report” (RAI 3) inchieste dedicate alla globalizzazione, al terrorismo internazionale, alla new economy.
“Perché ci odiano” di Paolo Barnard* edizioni BUR RCS
Fonte: http://www.socialpress.it/article.php3?id_article=1425
m
|