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Cacciari *Il governo ci spinge a nuove tasse*
3.10.2006

Massimo Cacciari: «Il governo ci spinge a nuove tasse è l´unica scelta» - Maria Zegarelli su www.unita.it

«La politica nazionale continua a ignorare importanza e ruolo dell´ente locale e continua a metterlo in enorme difficoltà. È una questione culturale, possono cambiare i governi, i partiti, ma questo dato rimane». Massimo Cacciari, sindaco di Venezia, non risparmia critiche. «Il grande treno della riforma federalista lo abbiamo perduto e adesso ce ne vorrà prima che ne ripassi un altro». D´altra parte, dice, anche nel programma dell´Ulivo, «il capitolo culturalmente più debole era quello del riassetto costituzionale in senso federalistico».

Sindaco, qual è la critica maggiore che muove a questa Finanziaria?

Intanto bisogna doverosamente premettere che è chiaro che la situazione è estremamente difficile: esistono vincoli interni oggettivi derivanti dalle condizioni finanziarie del Paese e vincoli esterni comunitari, per cui le manovre di bilancio sono sempre più dettate. È inutile alzare "altolà", non l´ho fatto l´anno scorso con Berlusconi non lo farò quest´anno con Prodi.

Ma?

Ma con altrettanta sincerità si deve ribadire che ormai è dalla grande crisi degli anni Novanta che si è deciso, come vera linea strategica, di puntare per il risanamento complessivo del Paese, essenzialmente sull´ente locale e sulla sempre maggiore responsabilizzazione di quest´ultimo per garantire servizi essenziali, come il welfare che è un welfare della città. A me non interessa discutere la Finanziaria in quanto tale, ma discutere della linea politica che sta andando avanti da troppo tempo.

Venezia con i suoi venti milioni all´anno di turisti ha una marcia in più. Ricorrerà alla tassa di scopo sul turismo?

Dobbiamo pensare alla tassa di scopo, non abbiamo alternative. Di fronte a tagli ulteriori nei trasferimenti non possiamo fare altro per fronteggiare non solo l´emergenza ma anche la normalità. A Venezia, poi, la popolazione che effettivamente usa la città e i suoi servizi, è più del doppio della popolazione residente: o si scaricano i costi aggiuntivi aumentando le tariffe sui cittadini oppure si applica la tassa di scopo.

Anche le categorie si rendono conto che non possiamo farne a meno e per questo si sono impegnate a presentarmi nei prossimi giorni un loro progetto.

Avvisi al governo?

La situazione ormai è giunta al limite. Come facciamo a mantenere certi servizi sociali? Ci si doveva rendere conto, prima di questa finanziaria, che sono 15 anni che si va avanti in questo modo. Almeno adesso ci stanno dando una certa libertà sulle tasse di scopo, ma dobbiamo capire i margini di manovra su queste nuove tasse.

Lei ha criticato la Finanziaria per la mancanza di finanziamenti nelle legge speciale per Venezia...

Anche questo è un aspetto che dobbiamo approfondire meglio. Sembra che un rifinanziamento per la salvaguardia ci sia, ma se si trattasse di 15 milioni all´anno, fino al 2009, da ripartire tra Stato Regione e comuni, sarebbe ridicolo. Per garantire una salvaguardia eccellente della città, il trend della legge speciale è stato intorno ai 30 milioni all´anno solo per Venezia. 15 milioni sarebbero una elemosina.

Parliamo del passaggio del Catasto ai Comuni. Come giudica questo provvedimento?

È una grida manzoniana, fatta da persone che evidentemente non sanno di cosa parlano. Assorbire in una macchina comunale, con le risorse che abbiamo adesso, cioè zero, il catasto e operare una riorganizzazione generale, è una cosa folle. Si sarebbe dovuto procedere dando prima le risorse perché ora può creare un caos inenarrabile. Il 90% dei Comuni non sarebbe in grado di sostenerne i costi.

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