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Le vie del Medioevo
9.10.2006
Come ti gestisco un progetto europeo in Sicilia… - di Astratti Furori.

Pubblichiamo in forma integrale la lettera inviata alla nostra posta di redazione da Nino Romeo e rivolta a Claudio Fava.

"ancora, dopo venticinqueanni di militanza nel settore della cultura e dello spettacolo, non riesco a sopire né a nascondere il disagio che provo di fronte agli sprechi e alle malversazioni che vengono compiute inneggiando alla cultura"...

Lettera aperta: da Nino Romeo a Claudio Fava
da Nino Romeo, direttore artistico della Compagnia teatrale Gruppo Iarba, Catania
*
Claudio Fava,
ho appreso dalla stampa che alcuni componenti della Commissione europea -tu tra loro- sono giunti in Sicilia per monitorare la qualità delle opere e delle iniziative realizzate con l’apporto dei fondi europei.
Voglio allora segnalarti il progetto del POR Sicilia 2000/06 intitolato “Le vie del Medioevo”: si tratta di un progetto dotato “soltanto” di 1.582.772,59 euro: dunque, un piccolo rivolo se paragonato alla fiumana di fondi europei gestiti in questi anni dalla regione Sicilia: ma esemplificativo dei criteri di gestione: spreco di denaro pubblico; furbizie da retrobottega; segregazione dell’informazione; noncuranza della trasparenza negli atti amministrativi; clientelismo da bassoimpero; trionfo dell’effimero strapaesano.
A “Le vie del Medioevo” sono interessati 14 comuni: Caltabellotta, Castelbuono, Castelmola, Cefalù, Erice, Geraci Siculo, Grotte, Modica, Montalbano Elicona, Mussomeli, Noto, Paternò, Randazzo, Sperlinga. Il cospicuo budget che ciascun comune avrà a disposizione sarà finalizzato in gran parte alla realizzazione di “cortei storici”: sì, proprio quelle sfilate condotte stancamente da ragazzotti sbadiglianti, abbigliati con improbabili costumi d’epoca, con orologio al polso, borsello a tracolla, cellulare all’orecchio, scarpe da tennis che fuoriescono da finti gambali sovrammessi; alle sfilate partecipano, in genere, anche le signore benestanti del paese, vestite da contadinotte dell’anno mille ma con tutti gli ori di famiglia bene in mostra. Al solo passaggio di un corteo così rigorosamente ricostruito, capeggiato da un illustre personaggio storico che mai ha sfiorato quel borgo, i sapienti e colti amministratori comunali vedranno elevarsi, come d’incanto, la cultura e la conoscenza storica di ciascuno degli astanti!
Ed ecco le cifre per realizzare tutto questo:
§ Per “figuranti e comparse” è prevista la spesa complessiva di 230.872,40 euro;
§ 132.000,00 euro saranno destinati ai noleggi: il comune di Caltabellotta spenderà 54.000,00 euro per noleggiare costumi, armi e accessori per un pomeriggio di sfilata; il sindaco di Castelmola ne spenderà 78.000,00 per noleggiare armi e armature per un fantomatico “Museo del Medioevo”: otterrà così il primato di aver realizzato il primo museo al mondo che espone materiale in affitto.
§ La voce “costi del personale” è pari a 404.460,00 euro: ciascun comune pagherà direttori, responsabili, coordinatori, assistenti per un numero di giornate variabile dalle 10 alle 200 cadauno; tutto per una manifestazione che dura da uno a tre giorni; un numero di addetti e una spesa per il personale organizzativo che neanche il festival di Salisburgo o di Edimburgo…
§ Il Teatro Potlach di Fara Sabina (Rieti) è l’unica compagnia teatrale inserita nel progetto: a loro è riservata la sezione “Grandi eventi”: ora, la parola “eventi” già mi fa venire l’orticaria; ma quando sento parlare di “grandi eventi” penso -che so…- a Marcel Proust che scrive un libro di barzellette o a Francesco Totti che si mette a disquisire della fenomenologia dello spirito in Hegel; o, più semplicemente, a 14 sindaci che diano valore e funzione al pubblico al denaro. In realtà il Potlach realizzerà 7 repliche di spettacolazioni in altrettanti paesi. Costo complessivo: 273.135,00 euro.
§ Per la pubblicità della manifestazione (chiamata nel progetto “costi del marketing”) sono stati stanziati 170.470,00 euro: alzi la mano chi ha sentito parlare de “Le vie del Medioevo”.
§ Alcune chicche: il comune di Mussomeli spenderà 7.700,00 euro per “rinfresco per costumanti” e 6.600,00 euro per “presentatore del bel certame”; 65.167,34 euro è la somma destinata dal comune di Geraci Siculo per la “Giostra dei Ventimiglia”.
A giugno, per casuali giri in internet, ho appreso dell’esistenza de “Le vie del Medioevo”: ho telefonato agli uffici turistici dei 14 comuni: nessuno che ne sapesse alcunché (alla faccia del “marketing”…). Ho inviato allora una proposta di spettacoli congruenti al tema: i funzionari dei 14 comuni sono stati ricontattati in via ufficiale: bocche cucite, telefoni riattaccati, omertà diffusa. Di fronte alle nostre pressioni il sindaco di Castelmola, comune capofila del progetto, ha emanato un bando di partecipazione: una cortese e materna segretaria ci ha comunque prevenuti: ormai tutto era stato deciso; si trattava di un bando “pro forma” (per alcuni impiegati pubblici il latinorum, anche quando usato impropriamente, è segno di distinzione).
Mi sono rivolto alla dott.ssa Cannonito, responsabile dell’unità operativa XIII dell’assessorato regionale per i beni culturali, l’uffico preposto al controllo, alla trasparenza degli atti amministrativi e al monitoraggio dei progetti finanziati dal POR Sicilia, lamentando innanzitutto il mancato rispetto di due principi fondamentali della “normativa di riferimento per l’attuazione degli interventi inseriti in programma”: quello della “massima diffusione degli interventi finanziati” e della “pluralità dei preventivi”; ho inviato e-mail, fax, raccomandate, persino piccioni viaggiatori: nessuna risposta. Da Giuseppe Biondo, sindaco di Castelmola, responsabile del procedimento, una risposta l’ho invece ricevuta: quattro righi per nove quesiti da me posti, articolati e circostanziati.
E qui finisco. Ma prima di chiudere non intendo eludere una domanda che forse sorge in te e in chi mi legge: perché tanta attenzione nei confronti di una manifestazione marginale quando sono ben altre e ben più gravi le distorsioni accertabili nella gestione dei fondi europei destinati alla Sicilia? Rispondo: perché ancora, dopo venticinqueanni di militanza nel settore della cultura e dello spettacolo, non riesco a sopire né a nascondere il disagio che provo di fronte agli sprechi e alle malversazioni che vengono compiute inneggiando alla cultura; mentre professionisti del settore -io tra loro- sono costretti a cercare altrove le condizioni esistenziali e progettuali che i dispensatori del denaro pubblico non intendono offrirci in questa terra: emigranti di lusso, se vuoi, ma con identico magone.
Attendo una tua gradita risposta: la considererò un “evento” -senza orticaria-; se anche tu sceglierai il silenzio, lo fascicolerò nell’ “ordinario”.
Un saluto.
Nino Romeo
Compagnia Gruppo Iarba, Catania

Fonte: http://www.astrattifurori.it/news.asp?id=634&menu=no

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