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L'intervento di Blair al Congresso del Labour Party
11.10.2006
Labour Party Annual Conference 2006 - Manchester 26 Settembre 2006 - Intervento di Tony Blair

Vorrei cominciare col dire qualcosa di molto semplice.

Grazie.

Grazie a voi, al nostro partito, ai nostri membri, ai nostri sostenitori, alle persone che settimana dopo settimana lavorano, si prendono le critiche, ma spesso non il credito.

Grazie al Labour Party per avermi dato lo straordinario privilegio di guidarlo in questi ultimi dodici anni.

Lo so che sono invecchiato. Questo è l'effetto che fa essere il leader del Labour Party.

A dire il vero, guardandomi intorno vedo che alcuni di voi sono molto invecchiati.

Questo è l'effetto che fa avere me come leader del Labour Party. Nessuno lo sa meglio di John Prescott, il mio Vice in questi ultimi dieci anni, autore di "valori tradizionali in un contesto moderno".

Posso aver portato il New Labour al paese, ma siete stati voi che mi avete aiutato a portarlo al Partito e di questo vi ringrazio.

Una cosa che non dico abbastanza spesso: grazie alla mia famiglia.

Di solito dopo aver ringraziato la famiglia, si ringrazia l'agente e, si, voglio ringraziarlo e attraverso lui voglio ringraziare anche la gente meravigliosa di Sedgefield.

Quando andai a Sedgefield per la candidatura, appena prima delle elezioni del 1983, ero un rifugiato della politica di un tempo che era centrata su Londra.

Bussai alla porta di John Burton. Disse "entra, ma stai zitto per mezz'ora che stiamo guardando la finale della Coppa dei Campioni".

Sedetti in compagnia della gente più comune che avevo incontrato al Labour Party.

Mi insegnarono che la maggior parte della politica non riguarda la politica, ovvero le riunioni, le risoluzioni, i discorsi o perfino i partiti. Ma inizia con la gente.

Riguarda l'amicizia, l'arte, la cultura, lo sport. Ha a che fare con l'essere un membro appagato dell’umanità, prima di essere un membro appagatodel Labour Party.

Ma soprattutto, voglio ringraziare gli inglesi.

Non solo per l'onore di essere Primo Ministro, ma per il viaggio verso il progresso che abbiamo intrapreso insieme. I leader possono indicare la strada, ma alla fine è la gente che la percorre.

In questi ultimi mesi ho visto ospedali di nuova costruzione come l'University College a Londra, il nuovo Queen Elizabeth Hospital a Birmingham e il Whiston Hospital a Knowsley, dove ho posato la prima pietra.

Ma senza il talento e la dedizione dello staff del NHS (National Health Service), sarebbero solo involucri vuoti.

E' per i loro sforzi che le attese si sono ridotte, l'assistenza è migliorata, decine di migliaia di vite sono state trasformate e salvate ogni giorno. Grazie.

E noi al governo possiamo aiutare a collocare la nuova Accademia a Liverpool o l'innovativo Education Village a Darlington che ho visitato recentemente.

Ma è l'impegno e l'amore dell'apprendimento dei loro insegnanti e dei loro scolari, e il supporto dei genitori, che hanno dato al nostro paese i ragazzi più istruiti della nostra storia. Grazie.

E che dire di Manchester?

Una città trasformata. Una città che mostra cosa può fare della gente sicura, aperta e fiera con una fantastica amministrazione comunale laburista.

Quindi, grazie...

Nel 1994 mi trovai davanti a voi per la prima volta e con voi condivisi la rabbia del paese per gli edifici delle scuole fatiscenti, per la sofferenza dei malati, che talvolta morivano nel dolore o in attesa di essere operati, per il crimine raddoppiato, per la occupazione delle case, per la povertà in cui vivevano i pensionati; e vi raccontai della nostra afflizione di fronte alla quarta sconfitta elettorale e di come non dovevamo essere noi a sentirci traditi, ma gli inglesi.

Che quel discorso oggi sembri così datato, non è dovuto il passaggio del tempo, ma al progresso che è stato fatto.

Nel 1997 ci trovammo di fronte a sfide scoraggianti.

Espansione e arresto dell'economia.

Sottoinvestimenti cronici per i servizi pubblici.

Divisione sociale, con milioni di persone che vivevano in povertà, tra i quali tre milioni di bambini.

E oltre a tutto ciò, un paese culturalmente e socialmente arretrato. Non c’è mai stato un ministro di colore.

Il Parlamento, il foro della gente, con solo una donna su 10 Membri del Parlamento.

La parità dei diritti negata agli omosessuali.

I sindacalisti che potevano essere licenziati perché erano iscritti ad un sindacato.

Lavoratori pagati £ 1.20 l'ora, legalmente. Londra, l'unica principale città capitale al mondo senza un city Government (Governo di città).

La Scozia, il Galles e l'Irlanda del Nord: tutti che correvano via da Whitehall. I centri delle città svuotati, un rifugio per diseredati.

Questo era un paese desideroso di cambiamento.

Adesso, per tutto ciò che rimane da fare, indugiate per un momento su ciò che è stato realizzato.

Abbiamo avuto il periodo ininterrotto di crescita economica più lungo della storia inglese.

Riacquisto del mutuo, come la disoccupazione di massa, sono espressioni che ci devono essere ricordate.

L'ultima crisi del NHS è stata sei anni fa.

I malati di cuore attendono in media meno di tre mesi. I decessi per cancro sono diminuiti di 43,000 unità.

E' più facile vedere un nuovo edificio scolastico che uno fatiscente.

Virtualmente non ci sono giovani disoccupati a lungo termine.

Oggi chiediamo:

Possiamo raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi riguardo la povertà infantile, quando, prima del 1997, l'idea di avere come obiettivo la povertà infantile sarebbe stata ridicola.

Abbiamo Ministri neri e la prima donna Ministro e, inoltre, la prima donna nera leader dei Lords. Le donne Membri del Parlamento non sono ancora abbastanza, ma comunque il doppio di quanto erano prima.

Un Sindaco laburista. Ancora grazie, Labour. La devolution in Scozia e Galles.

Ma non solo questo.

Entrata gratuita nei musei, che ha visto crescere il numero dei visitatori del 50%.

Bandire ciò che non sarebbe mai dovuto essere permesso: armi da fuoco, test cosmetici sugli animali, allevamento degli animali da pelliccia, la messa al bando dei sindacalisti e, dall'estate del prossimo anno, il fumo in luoghi pubblici.

Permettere cose che non dovrebbero essere mai bandite: il diritto a vagabondare, il diritto alla richiesta di lavoro flessibile, unioni civili tra omosessuali.

E nel 2012 sarà Londra ad ospitare i Giochi Olimpici.

Naturalmente, i reportage politici giornalieri focalizzano l'attenzione sul negativo.

Ma fate un passo indietro e siate fieri: questo è un paese che è cambiato.

In particolare, sono le idee progressiste che definiscono la sua politica. Questo è il risultato reale di una vittoria di terzo mandato.

E i Tories devono far finta di amare tutto ciò.

L'indipendenza della Banca d'Inghilterra, loro non l'hanno mai fatto in 18 anni; la paga minima, ci dissero che sarebbe costato un milione di costi di lavoro. Gli aiuti per i poveri nel mondo, li hanno tagliati. Sono caduti su loro stessi dicendo quanto concordano con noi.

Non scoraggiatevi per questo; ma da questo prendete coraggio. Noi abbiamo cambiato i termini del dibattito politico. Questo governo laburista è stato unico.

La prima volta che sia mai accaduto: due mandati pieni, adesso tre. Perché? Come?

Guardammo in faccia le persone, non noi stessi. Mettemmo il Partito al servizio del paese.

La realtà divenne la nostra realtà. Le loro preoccupazioni, le nostre preoccupazioni.

Abbandonammo il dilemma ridicolo e auto-imposto tra il principio e il potere.

Tornammo indietro ai principi primi, ai nostri valori, ai nostri valori reali, quelli che sono senza tempo e li separammo dalla dottrina e dal dogma distrutti dal tempo.

Nel far questo, liberammo finalmente l’Inghilterra dalla scelta reazionaria che dominò la politica inglese per così tanto tempo: la scelta tra la prosperità individuale e una società attenta ai bisogni.

Provammo che l'efficienza economica e la giustizia sociale non sono opposti, ma partner in divenire.

Sfidammo la saggezza politica convenzionale e così la cambiammo. Su questo costruimmo la nuova coalizione politica.

La USP del New Labour è aspirazione e compassione riconciliate. Aiutiamo non solo coloro che vivono in povertà o nel bisogno, ma anche coloro che stanno bene e che vogliono stare meglio, coloro che sono sulla strada del progresso, ambiziosi per loro stessi e le loro famiglie.

Anche loro sono parte di noi.

Non da tollerare per ragioni elettorali.

Ma da abbracciare indipendentemente dalla convinzione politica.

L'anima del voto di questo partito oggi non è il cuore delle città, i centri storici, non è nessun interesse di setta o lobby.

L'anima del nostro voto è il paese.

Sono stati loro che hanno reso possibile il nostro cambiamento.

I credo del Labour Party del 2006 dovrebbero essere riconoscibili ai membri del 1906. Piena occupazione, forti servizi pubblici, contrastare la povertà, solidarietà internazionale.

Sono le politiche che non dovrebbero essere riconoscibili. Il problema invece è stato il lungo tempo in cui lo furono.

Negli anni sessanta, rileggendo i dibattiti di Gabinetto dell'In Place of Strife, ognuno diceva a Harold Wilson di non promuoverlo. Dicevano che era un supporto di base alienato, non necessario e che creava divisione. Alla fine abbandonò l'impresa, ma così fece anche la gente con il Labour.

Anche nel 1974, il Governo laburista impiegò due anni a nazionalizzare l'industria navale e la gente impiegò due anni a capire perché.

Negli anni 80, i laburisti furono i primi a proporre la vendita delle case comunali.

La proposta fu accantonata. Troppo difficile. Creava troppa divisione. Abbiamo perso una generazione di lavoratori della classe operaia che vi aspiravano.

Negli anni 80 avremmo dovuto essere il partito che trasformava l'Inghilterra.

Non lo fummo.

La lezione è sempre la stessa.

I valori scollegati alla realtà moderna non sono solo senza speranza a livello elettorale, i valori stessi si sviliscono. Non hanno presa nel mondo reale.

Noi vincemmo non perché rinunciammo ai nostri valori, ma perché finalmente avemmo il coraggio di essere a loro fedeli.

Il nostro coraggio nel cambiamento dette agli inglesi il coraggio di cambiare.

E' così che vincemmo.

Dieci anni dopo il Governo ha pagato il dazio. Lo sta pagando. Ma questa è la natura delle cose.

Nel clima estremamente critico dei media del 24 Luglio, in cui il pettegolezzo e la controversia hanno molto più peso mediatico delle notizie reali, la gente dimentica.

Ho parlato con una donna l'altro giorno, una lavoratrice part-time, che si lamentava dell'ammontare delle imposta negativa (tax credit).

Ho detto: Un attimo: prima del 1997 non esistevano le imposte negative per le famiglie lavoratrici, o per qualsiasi famiglia; i benefits per i figli erano congelati, gli assegni di maternità erano metà di quelli attuali; allo stesso modo il congedo di maternità e quello di paternità non esistevano. E non esisteva nessuna paga minima, non esisteva nessun diritto vero e proprio per i lavoratori part-time; invero non c'era niente.

“E allora?” disse “è per questo che ti abbiamo eletto. Adesso vai e risolvi il problema delle mie imposte negative.". Ha ragione, naturalmente.

Nel Governo si porta ogni speranza, ogni delusione. E nella politica si porta sempre la sfida successiva.

La verità è che non puoi andare avanti per sempre.

Per questo motivo, questa è la mia ultima conferenza come leader del Labour Party.

Naturalmente è difficile abbandonare. Ma è anche giusto farlo. Per il paese e per voi, il Partito.

Nei mesi a venire seguirò i cambiamenti a cui ho lavorato così duramente durante questi anni passati.

E aiuterò a costruire un Partito unificato con una piattaforma forte per l'unica eredità che mai mi abbia interessato – una vittoria di quarto mandato che ci permetta di continuare il cambiamento dell'Inghilterra per il meglio.

E voglio guarire. Sono state dette molte bugie e verità in queste ultime settimane.

In nessuna relazione, in cima a un percorso di vita, è mai facile, meno che mai in politica che ha così tanta importanza e che è sotto alle luci forti dei riflettori.

Ma so che il New Labour non si sarebbe mai realizzato, e tre vittorie elettorali non sarebbero mai state assicurate, senza Gordon Brown.

E' un uomo straordinario. Uno straordinario servitore di questo paese. E questa è la verità.

Quindi, adesso, dopo 10 anni, questo Partito ha di fronte la vera prova di leadership, che non riguarda ciò che abbiamo ottenuto nel passato, ma ciò che possiamo realizzare per il futuro dell'Inghilterra.

Non ci chiediamo solo come facciamo ancora a vincere, ma come può l'Inghilterra andare avanti a vincere.

Non vi condurrò io alle prossime elezioni.

Ma sono stato seduto sulla sedia che scotta per 10 anni.

Ecco il mio consiglio.

La scala delle sfide di adesso riduce di molto quelle che affrontammo nel 1997. Sono diverse, più profonde, più grandi, forgiate sull'incudine della forza, globali per natura, si diffondono in tutto il mondo.

Nel 1997 le sfide che affrontammo erano essenzialmente inglesi. Oggi sono essenzialmente globali.

Il mondo oggi è una vasta riserva di potenziali opportunità.

Nuovi posti di lavoro nella tecnologia ambientale, nelle industrie creative, nei servizi finanziari. Merci a basso costo e viaggi. Internet. Progressi nella scienza e nella tecnologia.

Tra 10 anni non ci stupiremo di coloro che lasciano la scuola per andare a studiare a università situate in qualsiasi parte del globo.

Ma insieme a queste opportunità giunge anche un'enorme insicurezza.

Nel 1997 a malapena si accennava alla Cina. Non più. L'anno scorso Cina e India hanno prodotto un numero maggiore di laureati di quello di tutta l'Europa intera.

10 anni fa l'energia non era all'ordine del giorno. Anche l'ambiente era una questione di secondaria importanza. 10 anni fa se parlavamo di pensioni, volevamo dire chi beneficiava della pensione.

L'immigrazione cresceva a malapena.

Il terrorismo significava l'IRA.

Adesso non più.

Credevamo che si potesse chiudere la porta di fronte ai problemi e ai conflitti del vasto mondo. Adesso non più.

Non con la globalizzazione. Non con i cambiamenti climatici. Non con il crimine organizzato. Non quando bombardieri suicidi, nati e educati in Inghilterra, possono essere autori di una carneficina nelle strade di Londra. Nel nome della religione.

Un discorso del Papa reso in occasione di un seminario accademico in Baviera ha fatto nascere delle proteste in Inghilterra.

La questione oggi è diversa da quella che affrontammo nel 1997.

Riguarda come a riconcilire l'apertura alle innumerevoli possibilità della globalizzazione con la sicurezza di fronte alle sue minacce.

Come essere aperti e sicuri.

E poi, esiste una terza via: alcuni vogliono l'Inghilterra come una roccaforte- la sicurezza del lavoro, il ponte levatoio sollevato, l'uscita dall'impegno internazionale.

Altri non vedono altra opzione se non quella di cedere alle forze globali e lasciare sopravvivere i più forti.

La nostra risposta è molto chiara. Riguarda, ancora una volta, aiutare la gente attraverso un mondo che cambia usando il potere collettivo di dare opportunità e la sicurezza per tutti.

Per conciliare l'apertura e la sicurezza, nello stesso modo in cui riconciliammo l'aspirazione e la compassione, non come nemici ma come partner in divenire.

Gli inglesi oggi sono restii ad essere cittadini globali.

Dobbiamo renderli cittadini globali sicuri di sé.

Il pericolo, per noi, in tutto questo non è abbandonare il New Labour. Il pericolo è quello di non capire che il New Labour del 2007 non sarà quello del 1997.

10 anni fa avrei descritto il ricollegamento tra il BSP con le entrate come ”Old Labour”, il “Vecchio Labour”. Il nostro obiettivo è da raggiungere entro il 2012, o entro la fine del prossimo Parlamento al più tardi – ce la faremo. Rodney Bickerstaffe è diventato il New Labour. O sono diventato io l'”Old Labour”?.

10 anni fa, avrei rinunciato alle restrizioni sulla pubblicità del cibo poco sano per bambini. Oggi dico, a meno che funzioni un codice volontario, legifereremo a questo proposito.

10 anni fa ho messo da parte la questione dell'energia nucleare. Oggi, credo che senza di essa dovremo fronteggiare una crisi energetica e non possiamo lasciare che ciò accada.

Per il prossimo anno prenderemo in esame ogni aspetto della nostra politica economica, non perché nel passato abbiamo sbagliato, ma perché, sia nelle tasse, spesa, regolamentazione, pianificazione, impresa, la questione non è la nostra competitività negli scorsi 10 anni, ma nei prossimi 10.

Sviluppare i servizi finanziari e la città di Londra, le industrie creative e l'industria manifatturiera moderna. Come essere il luogo di scelta numero uno al mondo per le bio-scienze – se l'America non vuole la ricerca sulle cellule staminali, noi la vogliamo.

Come finanziare il trasporto attraverso l'imposizione di un pedaggio.

Abilità. Dico al mondo del business: avete la responsabilità di addestrare la vostra forza lavoro. Ai sindacati: ecco la possibilità di essere i partner di apprendimento per la forza lavoro della prossima generazione. Correte il rischio.

Il riscaldamento del pianeta è la più grande minaccia a lungo termine per l'ambiente. Le scarse risorse energetiche significano innalzamento dei prezzi e minaccia per l'economia del paese.

Tra 15 anni passeremo dall'essere autosufficienti all'80% per il petrolio e il gas, all'80% delle importazioni.

Abbiamo quindi bisogno della revisione più radicale della politica energetica che ci sia mai stata dalla Guerra.

Accresceremo di cinque volte la quantità di energia originata dalle risorse rinnovabili, assicureremo che ogni maggiore impresa nel paese sia resa responsabile della riduzione dei gas serra, triplicheremo gli investimenti nella tecnologia pulita, incluso il carbone pulito, e ci assicureremo che ogni casa di nuova costruzione sia a più alto rendimento energetico almeno del 40%.

Raggiungeremo gli obiettivi di Kyoto, raddoppiandone i numeri, e prenderemo le misure necessarie, passo dopo passo dopo passo, per realizzare uno dei traguardi più ambiziosi sull'ambiente che mai sia stato prefissato nel mondo: una riduzione del 60% delle emissioni entro il 2050.

Nel futuro, in quanto la vita delle persone si è allungata, non potremo permetterci buone pensioni e aiuti ai disabili che non possono lavorare, quando oggi ci sono 4 milioni di persone che usufruiscono di sussidi, di cui molti dei quali potrebbero lavorare. Sono perlomeno un milione in meno di quelli che erano in passato. Ma sono sempre troppi.

E' per questo che abbiamo bisogno di riforme del welfare più radicali, portando più disabili, più genitori soli, più sussidi di disoccupazione nel lavoro; non per distruggere lo stato del welfare, ma per preservarlo.

E perché le riforme sono così importanti nel servizio pubblico?

Negli ultimi 10 anni l'Inghilterra ha investito più nei servizi pubblici che ogni altra nazione al mondo. Siamo passati in un decennio dagli ultimi posti in Europa ad essere nella media.

300,000 lavoratori in più, triplicato il valore del denaro, il 25% di paga in più in termini reali e il programma ospedaliero più ampio che si sia mai visto; che riguarda la ricostruzione del NHS, non la sua privatizzazione.

Rinnovare o ricostruire ogni scuola secondaria statale del paese. 92,000 assistenti di classe e 36,000 insegnanti in più; anche la paga è stata aumentata del 17% in termini reali. Questo non è privatizzazione dell'educazione statale, ma significa produrre i risultati scolastici migliori che ci siano mai stati.

Ma che succede?

Le aspettative aumentano. La gente vuole il potere nelle proprie mani.

Due terzi del paese hanno accesso a internet. Milioni di persone ordinano voli o libri o altri prodotti on-line, scaricano musica; tutto questo quando vogliono e non quando il negozio o l'ufficio è aperto.

La generazione di Google è andata oltre l'idea dell'orario dalle 9 alle 5, chiuso il fine settimana e festivi. La tecnologia odierna conferisce poteri.

Naturalmente i servizi pubblici sono diversi. I loro valori sono diversi. Ma oggi la gente non accetterebbe un servizio che viene dall'alto. Lo vogliono adattare ai loro bisogni e alla realtà della loro vita.

Le stesse forze globali che modificano il business sono attive anche nel campo dei servizi pubblici. Nuovi modi di trattare. Nuovi metodi di insegnare. Nuove tecnologie.

Non ci saranno scuole selettive come le Trust Schools o le City Accademies. Ma, se come è avvenuto all'Accademia di Lewisham che ho visitato, i buoni risultati GCSE raddoppiano in un anno, e se una scuola, che una volta contava pochi utenti, adesso ne conta cinque volte di più, come può questa essere una negazione del valore del servizio pubblico? Sicuramente, ne è la più vigorosa affermazione.

E se un pensionato in età avanzata che in passato aspettava due anni per una operazione alle cateratte, adesso può sottoporsi all'intervento in tre mesi in un centro di trattamento indipendente a carico del NHS, non significa che stiamo nuocendo al NHS, ma che il NHS sta adempiendo al suo scopo.

Il mio consiglio è: alle prossime elezioni, la questione non sarà solo a chi sarà affidato di investire nel servizio pubblico, sebbene questo sarà di vitale importanza.

Riguarderà chi viene prima.

E la nostra risposa ci deve essere.

Il malato, il genitore.

Raggiungere il massimo di 18 settimane per l'attesa nel NSH con una media di 9 settimane dalla porta del medico generico (GP: General Practitioner) alla porta della sala operatoria.

Prenotazioni. La fine dell'attesa nel NHS.

Un fatto storico.

Trasformare le scuole secondarie come abbiamo fatto con le scuole primarie. Scuole in cui tre quarti dei bambini raggiungono buoni risultati è la norma.

Un fatto storico.

Entrambi raggiungibili.

Facciamolo e avremo guadagnato il diritto a essere custodi dei nostri servizi pubblici per la prossima generazione. Se falliamo, e senza il cambiamento necessario falliremo, allora credetemi: il cambiamento verrà comunque fatto, ma in modo regressivo dal Conservative Party.

Io voglio il cambiamento fedele ai valori progressisti, fatti da un governo laburista di quarto mandato.

Ho sempre detto che il Home Office era il lavoro più duro nel Governo. Non è diventato più semplice.

Dovremmo capire alcuni fatti in maniera chiara: il crimine è diminuito, non è aumentato. Siamo il primo Governo da dopo la Guerra che lo ha reso possibile. Le domande di asilo politico sono elaborate più velocemente, gli allontanamenti sono aumentati, il sistema è infinitamente migliore rispetto alla situazione caotica che abbiamo ereditato nel 1997.

Ma il fatto è che il mondo sta cambiando così velocemente che la realtà con cui facciamo i conti – migrazione di massa, crimine organizzato, ASB – ha stravolto i sistemi progettati per un tempo che ormai è passato.

30 milioni di persone giungono in Inghilterra ogni anno. Visitatori, turisti, lavoratori e studenti. La nostra economia ha bisogno di loro. 227 milioni di persone passano dai nostri aeroporti.

Tuttavia non abbiamo i mezzi per controllare chi è qui legalmente.

Il dilemma fondamentale è: come riconciliamo la libertà con la sicurezza in questo nuovo mondo?

Non voglio vivere in uno stato di polizia, o in una società del Grande Fratello, o mettere a repentaglio alcune delle vostre libertà fondamentali. Ma siccome la nostra idea di libertà non tiene il passo con il cambiamento che avviene nella realtà, quelle libertà sono in pericolo.

Quando il crimine non viene punito, questa è una breccia nella libertà e nei diritti umani della vittima.

Quando i gruppi del crimine organizzato sono liberi di mettere in pratica il male, la libertà e la vita di innumerevoli giovani vengono danneggiate.

Quando l'ASB non viene controllato, i diritti umani di ogni singolo membro della comunità vengono infranti.

Quando non possiamo esiliare cittadini stranieri, anche quando incitano alla violenza, il paese è a rischio.

L'Inghilterra ha beneficiato dell'immigrazione.

Ma so che non abbiamo regole che ci permettono dei controlli su chi entra e chi esce, su chi ha il diritto di stare e chi no,;allora invece di un benvenuto gli emigranti trovano paura. Possiamo solo proteggere la libertà rendendola pertinente al mondo moderno.

E' per questo che le Carte di Identità che utilizzano la tecnologia biometrica non rappresentano una violazione dei nostri diritti basilari, ma sono una parte essenziale della risposta alla realtà della migrazione moderna e ci proteggono dalle frodi d’identità.

Ricordo quando introdussi i database del DNA. In questi si raccolgono i nomi di coloro che vengono arrestati. Ci dissero che rappresentavano una violazione mostruosa della libertà. Ma adesso dal confronto dei dati, 3,000 reati ogni mese, tra cui alcune centinaia di delitti l'anno scorso e migliaia di stupri e altri reati violenti, possono venire alla luce.

Le riforme difficili portano a un progresso reale nella lotta contro il crimine.

Nella prossima sessione del Parlamento, la parte centrale sarà quella di John Reid sull'immigrazione e sulle riforme dell'ordine pubblico.

Chiedo a tutti i partiti di supportale.

Lasciate che la Libertà sostenga la Legge.

E naturalmente, la nuova ansia è quella della lotta globale contro il terrorismo senza compassione o limiti.

Questa è una lotta che durerà una generazione e oltre. Ma io credo fermamente a questo: non vinceremo finché non ci libereremo dalla disastrosa resa alla propaganda del nemico, ovvero che noi siamo in qualche modo responsabili.

Il terrorismo non è una nostra colpa. Non l'abbiamo causato noi.

E' la conseguenza della politica estera.

E' un attacco al nostro modo di vivere.

E' globale.

Ha un'ideologia.

Ha ucciso quasi 3,000 persone, di cui 60 Inglesi per le strade di New York prima che la guerra in Afghanistan o in Iraq fosse ancora pensata.

Sono decenni che cresce.

Le sue vittime sono in Egitto, Algeria, Indonesia, India, Pakistan, Turchia..

In oltre 30 paesi nel mondo.

Devasta ad ogni conflitto.

Utilizza ogni malcontento per i suoi fini.

E le sue vittime sono principalmente mussulmane.

Questa non è una guerra contro l'Islam.

Questa è una guerra combattuta da estremisti che travisano la vera fede dell'Isalm. E tutti noi, Occidentali e Arabi, Cristiani e Mussulmani, che pongono i valori della tolleranza, del rispetto e della coesistenza pacifica sopra quelli dell'odio settario, dovrebbero unirsi per combatterli.

Non sono i soldati Inglesi che inviano macchine che portano bombe in Baghdad o Kabul per massacrare innocenti.

I nostri soldati sono là con le truppe di altre 30 nazioni, in ognuno di questi casi, con un mandato ONU su richiesta specifica dei Governi eletti per la prima volta democraticamente in quei paesi, al fine di proteggerli contro la pura ideologia che cerca anche la morte degli Inglesi negli aerei che attraversano l'Atlantico.

Se ci ritiriamo adesso, se consegniamo l'Iraq a Al Quaeda e agli squadroni settari di morte e se riconsegniamo l'Afghanistan ad Al Quaida e ai Talebani, non saremo più sicuri, commetteremo un vile atto di resa che metterà la sicurezza futura in grave pericolo.

Naturalmente è difficile.

Non passa un giorno, o un'ora al giorno, in cui non pensi alle nostre truppe con ammirazione e riconoscenza - le più brave, le migliori, le più coraggiose che una nazione potrebbe mai desiderare.

Non stanno combattendo in vano. Ma stanno combattendo per il futuro della nazione.

Ma questa non è una guerra convenzionale. Non è una guerra che può essere vinta solo con la forza.

Non si tratta di uno scontro di civiltà.

Ma si tratta della civiltà, delle idee che la formano.

Dall'11 Settembre ad oggi l'ho ripetuto continuamente. Se vogliamo che i nostri valori siano quelli che governano il cambiamento globale, dobbiamo dimostrare che essi sono buoni, giusti e consegnati da una mano giusta.

Da oggi, fino a che non lascerò l'incarico, mi dedicherò a questo, con lo stesso impegno che ho profuso per l'Irlanda del Nord, per il progresso della pace tra Israele e Palestina. Potrei non avere successo. Ma tenterò, perché la pace in Medio Oriente è una sconfitta del terrorismo.

Non dobbiamo lasciare mai più che il Libano diventi il campo di battaglia per un conflitto che né gli israeliani, né i libanesi volevano, sebbene siano stati loro a pagarne il prezzo.

La pace in Libano è una sconfitta del terrorismo.

L'azione in Africa è una sconfitta del terrorismo.

Quello che sta accadendo in Sudan non è ammissibile. Se fosse accaduto nel continente europeo agiremmo.

Dimostrare che una vita africana vale quanto una vita occidentale - anche questo aiuterebbe a sconfiggere il terrorismo.

Talvolta è difficile essere l'alleato più forte dell'America. Sì, l'Europa può essere un grattacapo politico per una fiera nazione sovrana come l'Inghilterra.

Ma, credetemi, oggi non ci sono alleati dell'America poco convinti, come non ci sono partner distanti in Europa.

E la verità è che tutto ciò per cui ci sforziamo, dai discorsi sul commercio mondiale al riscaldamento del pianeta, al terrorismo e alla Palestina, non può essere risolto senza l'America, o senza l'Europa.

Al momento so che la gente vede solo il prezzo da pagare per queste alleanze.

Abbandoniamole e il prezzo in termini di potere, peso e influenza per L'Inghilterra sarà infinitamente maggiore. Allontaniamo questo paese e scopriremo che è rimasto molto indietro.

Così, tutti i cambiamenti per quella grandezza di cui abbiamo sempre sognato, che investono il mondo, richiedono risposte di uguale grandezza e visione.

Tutto richiede leadership. Ed ecco un'altra cosa che ho imparato. Il pericolo per noi oggi, non è la revisione della politica degli anni 80. E' la ritirata sul bordo del campo da gioco.

Sulla zona comoda. Sarebbe come perdere incosciamente la psicologia di un Partito che governa.

Come ho detto nel 1994, il coraggio è il nostro amico. La prudenza, il nostro nemico.

Un Partito che governa è sicuro, crede in sé stesso. Vede le decisioni difficili e pensa di doverle prendere.

Adempiere alla responsabilità per prima cosa.

Servire guidando.

La frase più comune che mi sia stata pronunciata, a bassa voce, - e non durante rally o eventi pubblici, ma in meeting di occasione, non è "Ti odio" o "Mi piaci", ma "Non vorrei fare il tuo lavoro per niente al mondo."

Gli Inglesi perdoneranno, qualche volta, una decisione sbagliata.

Non perdoneranno il non prendere decisioni.

Sanno che le scelte sono difficili.

Sanno che non c'è un Governo immaginario dove non accade mai niente di difficile. Per questo hanno i Liberal Democrats.

Il Governo non ha a che fare con le proteste o i manifesti, col gridare in disaccordo o rubare la scena. Riguarda il duro lavoro del successo.

Non esistono Governi popolari di terzo mandato. Non ignorate le elezioni, ma non lasciatevene paralizzare.

E' da 10 anni che ci siamo, il nostro vantaggio è il tempo, il nostro svantaggio è il tempo.

Il tempo ci ha dato l'esperienza. La nostra capacità di guidare è maggiore.

Il tempo ha affaticato la gente; la loro volontà di essere guidati è minore.

Ma loro perderanno fede in noi, solo se noi perdiamo la fede in noi stessi.

Le elezioni oggi sono pertinenti quanto le previsioni meteorologiche dell'anno scorso per il tempo di domani. Mancano tre anni alle elezioni.

La prima regola della politica è che non ci sono regole. Sei artefice della tua fortuna.

Non ci sono regole che dicono che i Tory devono tornare. I Tory di David Cameron. Seguiteli.

La sua politica estera. Assecondare l'anti-americanismo facendo un passo indietro dall'America. Assecondare l'euroscetticismo isolando l'Europa. Sacrificare l'influenza inglese per espedienti di Partito non è una politica degna di un Primo Ministro.

La sua politica dell'immigrazione. Dice che risolverà il problema dell'immigrazione illegale, ma si oppone all'idea delle Carte d'Identità, la cosa essenziale da fare.

La sua politica energetica. L'energia nucleare "solo come l'unica risorsa". Non è un questionario a risposte multiple, Mr. Cameron. Abbiamo bisogno di decidere adesso altrimenti tra 10 anni importeremo costoso combustibile fossile e l'economia inglese ne soffrirà.

Vuole tagli fiscali e aumentare la spesa, con lo stesso denaro.

Vuole una Bill of Rights per l'Inghilterra redatta da un Comitato di Avvocati. Avete mai provato a redigere qualcosa con un Comitato di avvocati?.

E la sua politica per la vecchietta terrorizzata dal giovane teppista è che dovrebbe mettere il braccio intorno a lui e abbracciarlo.

Costruire per durare? Non hanno neppure posato la prima pietra. Se nei prossimi anni non saremo in grado di spazzare via questo fato, non dovremmo essere affatto nel business della politica.

I Tory non ci hanno riflettuto. Credono che sia tutto una questione di immagine. E' vero che abbiamo cambiato la nostra immagine. Abbiamo creato un'organizzazione professionale.

Ma se io nel 1997 fossi rimasto alla politica del 1987, avrei perso. Punto.

E adesso è la stessa cosa. Basta parlare di Parlamenti impiccati.

Le prossime elezioni non verteranno sull'immagine, a meno che non lo permettiamo.

Verteranno su chi ha la forza, il giudizio, il peso e le idee per il futuro dell'Inghilterra in un mondo incerto.

E se noi mostriamo che crediamo in noi stessi, gli inglesi lo percepiranno e ci daranno fiducia.

Ho imparato qualcos'altro.

Riguarda un personaggio del Partito.

Dennis Skinner. Ci sta guardando dal suo letto di malato. Guarisci presto.

Mai che sia stato d'accordo con una linea politica che ho tenuto.

Mai che si sia dimenticato della differenza che esiste tra un governo laburista e uno dei Tory.

Persone come Janet Anderson, George Howard, Mike Hall. Bravi Ministri, a cui però chiesi di mettersi da parte. E loro lo fecero. Senza una parola amara.

Non si sono mai dimenticati dei loro principi quando erano in carica e non hanno mai svelato niente di loro stessi quando hanno lasciato l'incarico.

Questo è il Partito che sono fiero di guidare.

Dal giorno in cui fui eletto fino al giorno in cui me ne andrò, proveranno sempre a separarci.

"Non è un laburista." "Sotto sotto è un Tory ".

Negli anni 80 alcune cose utili furono fatte per il paese.

Questa è la verità.

Dirlo, non ti rende un Tory.

Io sono un progressista.

Un vero credente crede nella giustizia sociale, nella solidarietà, nell'aiuto dato a coloro che non sono in grado di aiutare se stessi.

Loro sanno che la razza non può essere solo la velocità e la sopravvivenza del più forte.

Ma sanno anche che questi valori, moderati e compassionevoli come sono, devono essere applicati in un mondo difficile, che non cede al compromesso. Ciò che fa la differenza non è solo il credo, ma lo spietato coraggio di renderlo possibile.

Dicono che odio il Partito e le sue tradizioni.

Non lo odio.

Io amo questo partito.

C'è solo una tradizione che odio: perdere.

Ho odiato gli anni 80 non soltanto per la nostra estraneità, ma per il nostro modo di crogiolarsi nella estraneità.

E non voglio vincere per amore della vittoria, ma per amore dei milioni di persone la cui vittoria dipende da noi, e per tutto il mondo.

Durante ogni giorno che questo Governo è stato al potere, ogni giorno in Africa bambini sono sopravvissuti a chi sarebbe morto grazie a questo paese ha aperto la strada alla cancellazione del debito e della povertà globale.

Ecco perché vincere è importante.

Dobbiamo farlo con ottimismo.

Con la speranza nel cuore.

La politica non è un lavoro noioso.

E' una grande avventura nel progresso.

Non voglio essere il leader laburista che vinse 3 elezioni di fila.

Voglio essere il primo leader laburista a vincere 3 elezioni di fila.

Quindi: dipende da voi.

Accettate il mio consiglio. Non accettatelo. E' la vostra scelta.

Qualsiasi cosa deciderete, sarò sempre con voi. Con la testa e il cuore.

Tutto quello che ho ottenuto, me lo avete dato voi; tutto quello che ho ottenuto l’abbiamo fatto insieme, per il paese.

Il prossimo anno non farò questo discorso.

Ma, negli anni a venire, ovunque sia, qualsiasi cosa faccia, sarò con voi.

Vi auguro ogni bene. Voglio che voi vinciate.

Adesso siete voi il futuro. Traetene il meglio.


Fonte www.libertaeguale.com
Welfare Italia
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