22.10.2006
Le critiche di NIdiL alla legge finanziaria. Mancano le tutele per la gravidanza a rischio e l'indennità di malattia rischia di essere inesigibile. Senza l'aggancio dei compensi ai salari dei dipendenti, l'aumento della contribuzione Inps rischia di scaricarsi sui redditi dei collaboratori. NIdiL chiede la stabilizzazione dei precari nella pubblica amministrazione.
Ad una prima lettura della Finanziaria 2007 NIdiL Cgil, pur riconoscendo la positività del percorso di innalzamento dell’aliquota contributiva e dopo aver avanzato assieme alla CGIL e alle altre organizzazioni sindacali precise richieste al Governo per cominciare ad affrontare i problemi della parasubordinazione, ritiene decisamente insufficienti per i precari le misure contenute nella legge e, oltre le ricadute negative di alcuni provvedimenti, denuncia il rischio di creare ulteriori sperequazioni per lavoratori già svantaggiati. Infatti la richiesta di aumentare, tramite l’innalzamento dell’aliquota contributiva, il costo del lavoro parasubordinato per scoraggiarne l’uso improprio, non è stata accompagnata, nella finanziaria, da criteri precisi per definire i compensi dei collaboratori. In questo modo l’aumento dell’aliquota verrà scaricato ancora una volta sui lavoratori parasubordinati diminuendo il loro già esiguo compenso netto. Saranno purtroppo ancora una volta i lavoratori a pagare. Non c’è nessuna norma per stabilire che i compensi dei parasubordinati non siano inferiori a quelli previsti nei contratti collettivi nazionali per i dipendenti con riferimento ad analoghe professionalità . Per le partita iva individuali poi, l’aumento sarà ancora più pesante, non essendoci alcun riequilibrio fra quanto pagato dal lavoratore e quanto dal datore di lavoro. Questi lavoratori, a differenza degli altri, dovranno pagarsi per intero i contributi. L’assenza di costi previdenziali a carico dei committenti è quindi un incentivo all’utilizzo improprio di lavoratori con partita Iva individuale. L’aumento della contribuzione non è poi accompagnato da un incremento delle tutele e delle prestazioni sociali a favore dei collaboratori, che a causa della loro condizione lavorativa ne avrebbero reale bisogno. Rimangono insolute infatti le questioni riguardanti la tutela della gravidanza a rischio per le collaboratrici e il riconoscimento della disoccupazione con requisiti ridotti a lavoratori che si caratterizzano per una forte discontinuità lavorativa. In più NIdiL e la Cgil avevano chiesto al Governo di sbloccare l’accesso alla formazione per i parasubordinati, rendendo esigibili e strutturali le attuali risorse accantonate nel Fondo Inps. Anche di questo in Finanziaria non vi è traccia. E’ senza dubbio positivo aver previsto l’indennizzo per malattia domiciliare e una indennità economica per congedo parentale. Questi provvedimenti, però, sono parziali (al massimo 18 euro al giorno per malattia, dal quarto giorno e per un massimo di 20 giorni l’anno) o addirittura inesigibili dai lavoratori e si traducono in poco più di una mancia. L’indennità economica per congedo parentale, invece, non è affatto esigibile al momento, poiché i parasubordinati non hanno il diritto alla sospensione della prestazione per congedi, né è regolamentato l’utilizzo nei contratti individuali. Infine, nel Pubblico Impiego, non sono poi previste né stabilizzazioni dei parasubordinati, né sono riconosciuti i periodi svolti dai collaboratori ai fini dei punteggi nei concorsi. Questa iniquità riguarda anche i lavoratori in somministrazione a tempo determinato (ex interinali). Per ultimo sono previsti tagli sulle collaborazioni della pubblica amministrazione, ciò si tradurrà in un’inevitabile licenziamento di migliaia di Co.Co.Co del pubblico impiego.
Fonte: http://www.nidil.cgil.it/
m
Welfare Italia
Hits: 1868
Lavoro >> |