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Tfr, accordo governo-parti sociali
24.10.2006

Prodi: "Intesa importantissima, per il Paese grandi vantaggi". Le imprese ottengono l'anticipo al 2007 delle compensazioni. I sindacati: "Passo storico, cambierà il capitalismo e il futuro dei giovani"

Fatto l'accordo sul Tfr. Governo, Confindustria e Cgil, Cisl e Uil hanno firmato a Palazzo Chigi l'accordo sull'anticipo al 2007 delle norme per il decollo della previdenza integrativa e sul trasferimento all'Inps del Tfr maturando "inoptato" delle aziende con più di 50 dipendenti.

Le compensazioni sul Tfr per le imprese, ha spiegato il ministro del Tesoro Tommaso Padoa-Schioppa, ci saranno a partire dal 2007, in contemporanea con la partenza della previdenza integrativa. Un anticipo di un anno sulla precedente scadenza del 2008 ritenuto "molto importante" dal presidente del Consiglio Romano Prodi. "La previdenza integrativa partirà dal 2007 - ha ricordato il premier - dopo molti anni abbiamo sbloccato la situazione. L'accordo di stasera è importantissimo".

Con la firma di oggi, ha sottolineato ancora Prodi, si hanno "due grandi conseguenze: il sistema finanziario italiano potrà giovarsi di nuove cospicue risorse al servizio dello sviluppo e i lavoratori potranno integrare le pensioni con questo strumento". L'intesa, ha assicurato ancora, è aperta alle altre associazioni imprenditoriali e agli altri sindacati che vorranno aderire. "Il dialogo e la concertazione alla fine danno frutti", ha concluso.

Positivo, ma non altrettanto entusiasta, anche il giudizio del presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo. "E' importante - ha detto - il decollo della previdenza integrativa, importante per i giovani ma importante anche per le aziende". "Adesso - ha proseguito - si tratta di guardare avanti, di andare oltre la Finanziaria, il Tfr e di riprendere il cammino delle riforme". Il vicepresidente dell'associazione, Alberto Bombassei, ha sottolineato la temporaneità della misura sul trasferimento a un fondo presso l'Inps del Tfr maturando inoptato delle imprese con più di 50 dipendenti e la previsione di compensazioni per le imprese che rinunciano al Tfr sotto forma di sgravi contributivi.

"Si è trovato un punto di equilibrio, siamo parzialmente soddisfatti e siamo arrivati a quello che noi ci eravamo posti come obiettivo", ha osservato. "C'è l'impegno del governo a formare un fondo di garanzia insieme all'Abi", ha poi aggiunto.

Completamente soddisfatti invece i sindacati. "E' un accordo veramente importante, è quello che la Cgil voleva", ha sostenuto il leader Guglielmo Epifani. "Spero che ora - ha continuato - finiscano le polemiche strumentali di questi giorni: avevo chiesto a suo tempo la temporaneità e la temporaneità c'è". In più, ha detto Epifani, "si finanziano attraverso l'Inps opere strategiche per il Paese. Si è quadrato il cerchio in condizioni difficili e per questo esprimo la mia soddisfazione".

La firma dell'accordo sul Tfr, ha commentato il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, è "un'intesa storica, sana un'ingiustizia che durava da dieci anni per i giovani e i meno giovani". La creazione dei fondi pensione, ha aggiunto, "cambierà il capitalismo. I lavoratori potranno entrare nel governo delle imprese. Decisiva sarà la diminuzione delle tasse per incentivare i fondi".

Sulla stessa lunghezza d'onda il giudizio del leader della Uil Luigi Angeletti. L'accordo sull'anticipo del decollo della previdenza integrativa, ha sottolineato, "cambierà il Paese e lo renderà più moderno, più simile agli altri paesi europei". "Finalmente in Italia - ha aggiunto - esiste la possibilità per milioni di persone di partecipare a un fondo pensione integrativo. Ci dobbiamo impegnare affinché questo risultato sia conosciuto da tutti".

Apprezzamenti per l'intesa sul Tfr sono arrivati anche dal commissario Ue per l'Economia, Joaquin Almunia. "La mia prima impressione, dopo aver ascoltato i rilievi di Eurostat - ha affermato - è che può essere considerata una misura che riduce il deficit, a prescindere dalla distribuzione degli oneri".

 

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