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In Italia 1 milione e mezzo di precari
2.11.2006
Sono 1.475.111 i lavoratori parasubordinati attivi iscritti, nel 2005, all\'Inps gestione separata. A questi vanno aggiunti 209.960 lavoratori con partita Iva individuale, sempre iscritti alla gestione separata dell\'Inps. Insomma, un esercito di 1.685.071 lavoratori precari. Il 90% di loro ha un unico committente e un reddito annuo non superiore a 10 mila Euro. Le donne guadagnano circa la metà degli uomini. L\'età media è pari a 41,2 anni, ma le donne sono più giovani (37, 4 le donne e 44 anni gli uomini). E\' quanto emerge dai dati più freschi sull\'universo del lavoro parasubordinato presentati oggi dal NIdil Cgil, il sindacato dei nuovi lavori, col supporto di due indagini commissionate una alla Facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza, e l\'altra all\'Ires Cgil. “Finalmente - sottolinea Filomena Trizio, segretaria nazionale NidiL-Cgil - abbiamo a disposizione dati non approssimativi ed elaborati con la massima trasparenza grazie all\'Osservatorio permanente sul lavoro Atipico in Italia, nato dalla collaborazione di NidiL, IRES e Università La Sapienza”.

Attraverso le indagini commissionate da NIdiL - continua- è possibile “leggere” dall\'interno questo mondo vario e, spesso, nell\'ombra dell\'atipico. L\'indagine per interviste parla, racconta di un mondo dove la caratteristica dominante (80%) è la dipendenza economica dall\'unico committente e in cui ci si \'sente\' (85%) lavoratore dipendente; accomunato, pur nei diversi livelli di professionalità, dal basso rendimento economico (1 su 2 guadagna meno di 1.000 Euro) specie fra le donne. Un mondo fatto di lavoratori privi di diritti elementari; un mondo che perde, con il passare del tempo, la fiducia in sé e nella possibilità di migliorare: forse anche per questo un mondo senza figli (82%). \'Sono confermati quei problemi, percezioni di se, tematiche rilevate attraverso il lavoro di anni: si conferma quindi anche il giudizio che, in questo mondo, si insedia la \'moderna\' forma di sfruttamento del lavoro. Da questo punto di vista parasubordinazione, precarietà e area del sommerso, pur con tutte le differenze, rappresentano oggi per il Sindacato l\'emergenza lavorativa a cui dare risposte”.

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