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Prova di federalismo fiscale.
4.07.2003

Bollo auto: prove di federalismo fiscale
I Ds ottengono l’impegno per trasferire quote d’imposte regionali a Province e ComuniIl Consiglio regionale, in occasione dell’esame in Aula delle norme di riordino del sistema fiscale, ha approvato un ordine del giorno proposto dai Ds nel quale si chiede di assegnare quote di tributi regionali (bollo di circolazione, emissioni sonore, albi professionali, ecc.) ai Comuni e alle Province per svolgere le funzioni loro delegate dalle Bassanini.
Per fornire qualche cifra, il bollo auto, da solo, ha un gettito annuo di 855 milioni di euro. La compartecipazione delle Province e dei Comuni a questo importante tributo regionale rappresenterebbe un segnale forte di decentramento territoriale e garantirebbe che, a fronte delle funzioni e dei compiti trasferiti, si accompagnassero anche responsabilità e autonomia sul fronte delle entrate.
La nuova legge regionale prevede l’istituzione dell’anagrafe tributaria e del garante del contribuente regionale, oltre al complessivo riordino della disciplina di tributi e imposte regionali, proprie e compartecipate.
Si tratta di un’iniziativa di semplificazione e snellimento delle procedure corretta, ma ancora non sufficiente per la mancata attuazione della recente riforma federalista dello Stato.
Infatti, il nuovo articolo 119 della Costituzione, assegnando l’autonomia impositiva alle Regioni, rappresenta l’occasione per costruire un nuovo patto fiscale basato sulla centralità del cittadino-contribuente, sulla progressività del prelievo e sulla solidarietà tra i soggetti e tra i territori.
Il nuovo sistema fiscale regionale sarà costituito da tributi propri, da quote di compartecipazione ai grandi tributi nazionali e da necessari fondi di riequilibrio territoriale. Il principio del decentramento deve essere il criterio portante anche nel rapporto tra la Regione e il sistema delle autonomie.
Le Province e i Comuni - in analogia con quanto avviene nel rapporto tra Stato e Regioni - devono poter avere, oltre ai tributi propri, quote di compartecipazione diretta su una parte dei tributi regionali per assolvere i compiti e le funzioni delegate.

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