4.11.2006
Unimondo: Kenya: l'Italia 'cancella' €44 milioni di debito, accordi in ambito spaziale
Conversione del debito per un valore di 44 milioni di euro, cooperazione culturale e collaborazione in ambito spaziale: sono i contenuti dei tre accordi bilaterali firmati il 27 ottobre scorso alla Farnesina dalla vice ministra degli Esteri, Patrizia Sentinelli e dal collega keniota, Raphael Tuju - informa la Campagna WNairobiW' riprendendo un comunicato dell'agenzia Agi. "Questi accordi testimoniano la volontà di Italia e Kenya di rilanciare le relazioni di amicizia e collaborazione che i due Paesi intrattengono da 40 anni" - ha sottolineato la Sentinelli. Con la prima firma, l'Italia si è impegnata a "cancellare" il debito del Kenya: l'unica clausola che il governo di Nairobi deve rispettare è che i 44 milioni 'cancellati' devono finire in un fondo speciale per finanziare progetti di sviluppo rurale, istruzione e, più in generale, in programmi "per aiutare la popolazione ad uscire dalla miseria". Da parte sua Tuju, che ha definito l'accordo "un vero e proprio condono", ha garantito che il denaro servirà per "portare l'acqua nei villaggi rurali, costruire infrastrutture, scuole ed ospedali". E ha aggiunto che l'accordo è un "segnale di vera amicizia e genuina generosità del popolo italiano, che non opera per il proprio interesse, ma per fini altruistici". Il vice ministro degli Esteri keniota ha ringraziato l'Italia anche "per non aver sospeso i programmi a favore dei poveri quando altri Paesi europei lo hanno fatto". Il debito estero del Kenya ammonta a 430.5 miliardi di scellini kenyani (circa 6 miliardi di dollari). L'intesa di cooperazione culturale riguarda, invece, gli scambi reciproci nel campo della formazione e delle attività culturali e coinvolge università e centri di ricerca di entrambi i Paesi: l'intesa prevede anche corsi di italiano negli atenei kenioti.
La collaborazione in ambito spaziale prevede l'ampliamento del centro spaziale San Marco, a circa 32 chilometri da Malindi, e ulteriori collaborazioni con i ricercatori dell'università La Sapienza di Roma che lo gestisce fin dagli anni '60. Con il rinnovo dell'accordo, l'Italia si impegna anche "a favorire la crescita sociale e culturale dell'area intorno alla base e dell'intero Paese" - ha affermato il sottosegretario alla Difesa Luciano Modica, che ha partecipato ai lavori. "Un impegno che l'Italia già onora abbondantemente" - ha puntualizzato il ministro del Kenya, "visto che proprio grazie al centro spaziale di Malindi siamo in grado di diffondere notizie meteorologiche puntuali e indispensabili ai piccoli agricoltori delle aree rurali". Sorto nel 1964, il centro spaziale San Marco di Malindi, è definito un "gioiello della tecnologia e scienza italiana" ed è uno dei tre centri di lancio aerospaziale più antichi al mondo: ha permesso all'Italia di essere il terzo paese nella storia dopo USA e URSS a realizzare e lanciare un proprio satellite. Va anche notato che il centro spaziale di Malindi fa da base per una missione cinese: esiste infatti un accordo siglato dalle agenzie spaziali italiana e cinese perché la base italiana di Malindi sia una dei centri di gestione e controllo delle missioni umane cinese, dalla sua fase di entrata in orbita alla fase di rientro. "La base di Malindi è infatti uno dei centri più avanzati al mondo e meglio dislocati sul pianeta nell'ambito del controllo da terra delle missioni spaziali, come dimostrato recentemente nel ruolo che questa base sta svolgendo nella missione astronomica Swift della NASA, in collaborazione con ASI (Agenzia spaziale italiana) e l'inglese PPARC" - sottolineano fonti dell'Asi. Il colloquio tra i ministri italiano e keniota è stato anche occasione sia per uno scambio di valutazioni sulle più rilevanti questioni internazionali, con particolare riguardo a quelle africane, che per un'analisi complessiva delle relazioni bilaterali. La Sentinelli ha infine espresso l'apprezzamento del governo italiano per il ruolo "costruttivo e flessibile" che il Kenya, anche in qualità di Presidente dell'Igad (l'organizzazione di cooperazione regionale per il Corno d'Africa), sta esercitando per contribuire alla stabilizzazione delle crisi in atto nella regione. [GB]
Fonte: http://unimondo.oneworld.net/article/view/141941/1/
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