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Primarie Psf: trionfo di Ségolène Royal
17.11.2006
Ségolène Royal correrà per l’Eliseo alle prossime elezioni presidenziali del 2007. A determinarlo è stato il verdetto inequivocabile delle primarie, tramite le quali gli iscritti al Partito socialista francese l’hanno incoronata come loro rappresentante. La vittoria della Royal è arrivata nel modo più limpido e perentorio possibile. Ségolène ha sbaragliato la concorrenza già al primo turno, infliggendo agli altri due candidati socialisti un distacco abissale.

Ecco come si è espresso l’elettorato socialista. Ségolène Royal, prima con il 60,62%; Dominique Strass-Khan, secondo con il 20,83%; Laurent Fabius terzo con il 18,54% delle preferenze. A dare l’annuncio ufficiale dell’esito delle primarie è stato il segretario del Psf, nonché direttore di gabinetto delle stesse elezioni, Francois Hollande.

Pronostico rispettato dunque. La bella Ségolène vince contro l’ideologo della socialdemocrazia e il paladino dell’unione delle sinistre. Troppo forte il fascino e il messaggio di novità trasmesso dalla Royal nei confronti dei socialisti francesi. E i sondaggi non si sbagliavano; quegli stessi sondaggi che vedono ora la presidente della regione di Poitou-Charentes favorita anche nelle preferenze di tutto il popolo francese nella corsa alla preisdenza dello Stato.

Nella sua prima dichiarazione da candidata ufficiale, la Royal ringrazia i cittadini che l’hanno votata. «Non saranno delusi, insieme costruiremo qualcosa di straordinario. La Francia va a scrivere una nuova pagina della storia, e sono i francesi che la scriveranno». E cavalca l’onda della legittimazione popolare. «Voglio incarnare il cambiamento, dargli credibilità». Poi un appello a tutta la base. «Ogni militante socialista verrà utilizzato in questa difficile battaglia, ogni militante dovrà essere al suo posto se vogliamo aggregare attorno ai socialisti tutte le forze della sinistra».

Ai due rivali non resta che riconoscere il successo di Ségolène e assicurare che ora si viaggerà tutti nella stessa direzione, quella che mira a fare diventare la Royal la prima presidente donna della repubblica francese nella storia. «Ha vinto bene – ha dichiarato Dominique Strass-Khan - tutti la sosterranno. I socialisti hanno una candidata e ora dobbiamo mobilitarci per battere la destra». Stessa espressione di sostegno da parte dell'altro aspirante candidato socialista, Laurent Fabius, il cui portavoce ha dichiarato che «quando si è in presenza di un risultato simile, la responsabilità dei socialisti è di riconoscerlo. Adesso - ha aggiunto - il compito di tutti noi socialisti è di unirci per battere la destra». Ed infine è giunto il commento entusiastico di Francois Hollande, segretario del Psf e compagno di vita di Ségolène. «Con queste primarie sono tutti i socialisti ad aver vinto. Il voto è stato chiaro, trasparente e netto in quanto al risultato».

Ovviamente grande risalto per le primarie socialiste è stato dato sulle prime pagine di tutti i quotidiani francesi. Nella foto a tutta pagina della prima di “Liberation”, Royal saluta sorridente i suoi sostenitori. "Prima", titola il quotidiano, ricordando che, «scelta ieri da una larga maggioranza dei militanti socialisti, Ségolène Royal è la prima donna a trovarsi nella situazione di poter essere eletta presidente della Repubblica». “Royal si impone al Ps” è il titolo di “Le Figaro”, che scrive «sarà la candidata ufficiale del partito socialista alle elezioni presidenziali della primavera del 2007».

Dall’estero sono arrivati i primi commenti e i primi messaggi d’auguri alla trionfatrice delle primarie. «Si è aperta una nuova pagina della storia politica della Francia», ha sottolineato il presidente del Partito Socialista Europeo, Poul Nyrugp Rasmussen. Definendola «una donna nella quale si intrecciano i valori della modernità con quelli tradizionali dell’uguaglianza e della fraternità», il leader del Pse ha aggiunto che «la candidata alle presidenziali dei socialisti offre una nuova speranza a coloro i quali sono esclusi, che vogliono un lavoro migliore e che sono stanchi della vecchia politica».

Dall’europarlamento arrivano anche le felicitazioni da parte dei rappresenatai dei Ds, Gianni Pittella e Nicola Zingaretti. «Esprimiamo la più viva soddisfazione per il successo conseguito nelle elezioni primarie da Ségolène Royal, ennesima testimonianza della capacità di rinnovamento delle forze socialiste europee. E' iniziata così – prosegue la nota dei due europarlamentari - la sfida per la Presidenza in un Paese, la Francia, le cui tradizionali posizioni politiche europeiste sono state negli ultimi anni pesantemente offuscate da scelte dettate più dalla difesa di vetusti interessi nazionali che dalla volontà di contribuire all'avanzamento del processo di integrazione. Il fatto che l'arco di forze progressiste e socialiste esprimano un candidato come Ségolène - sostengono i due diessini – è garanzia che, in caso poi di auspicato successo elettorale, Parigi tornerà a ricoprire un ruolo di indispensabile motore della costruzione europea. Con Zapatero, Prodi, Segolene e Blair - concludono Pittella e Zingaretti - i socialisti in Europa possono tornare a dettare l'agenda politica e le tappe di un quanto mai opportuno rilancio della dimensione politica comunitaria».

Dall’Italia il primo commento è giunto da un’altra donna impegnata in politica che già ricopre un incarico di governo. Il ministro per lo Sport e le Politiche giovanili Giovanna Melandri ha definito «una rivoluzione straordinaria il fatto che una donna socialista, intelligente e popolare come Ségolène Royal sia in corsa per l’Eliseo. Da oggi - ha detto – parte la sua corsa verso la presidenza francese a cui guardano con speranza tutte le socialista europee». L’esponente diossina si sofferma inoltre sul metodo di selezione delle candidature attuato in questa occasione in Francia e che ottenne, nel 2005, uno straordinario successo in Italia, determinando la consacrazione di Romano Prodi come legittimo candidato del centrosinistra nostrano. «Il largo successo di Ségolène Royal in Francia – ha conclude il ministro - è un altro buon motivo per ricordarci che non dobbiamo tornare indietro da sulla scelta saggia e lungimirante delle primarie».

Appuntamento a primavera 2007 dunque. Ora per Ségolène parte un’altra campagna elettorale, ben più imponente, che si diramerà in tutto il Paese, e giungerà nelle case di tutti i cittadini francesi. Royal contro Sarkozy. Sarà questo lo scontro che animerà i mesi a venire. Due persone diverse che si rivolgeranno ad un elettorato diverso. Da una parte l’avvenente simbolo della novità, della voglia di cambiamento democratico e di una Francia che si riavvicini all’Europa, dall’altra il paladino della lotta agli immigrati delle banlieus, interprete di un Paese che invece vuole arroccarsi su se stesso.

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