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Cirino Pomicino e Vito in Commissione antimafia!!
17.11.2006
Finora sono stati solo i Ds, Rifondazione e alcune organizzazioni giovanili a protestare, ma la nomina nella commissione antimafia di due parlamentari condannati in via definitiva per vicende di corruzione non può non creare più di una perplessità. Anche perché certo non è quel «segnale di discontinuità» chiesto da Giancarlo Caselli alla politica dal palco degli Stati Generali dell'Antimafia in corso a Roma.

La prima a protestare contro la nomina dei plurindagati è stata Gaia Tronfio, vice presidente dell'Associazione degli studenti napoletani contro la camorra. «Lascia non pochi dubbi la scelta del centrodestra di inserire anche Paolo Cirino Pomicino e Alfredo Vito nella commissione bicamerale che ha il compito di analizzare i fenomeni criminali esistenti in Italia» dice la Trunfio, commentando la nomina dei due esponenti politici, il primo della Dc di Rotondi, il secondo di Forza Italia. «Pomicino e Vito hanno detto in più occasioni di avere un grande senso delle istituzioni, ora potrebbero dimostrarlo dimettendosi per non dare adito a polemiche che danneggerebbero il lavoro della Commissione antimafia», ha aggiunto la Tronfio sottolineando che «già prima delle nomine da più parti era arrivato l'appello a non mettere nella Commissione persone che avevano avuto condanne definitive». Per la Tronfio «quella del centro destra sembra una vera e propria sfida verso tutti quelli che avevano chiesto di comporre una commissione antimafia solo ed esclusivamente con persone che non avevano precedenti penali». Si dicono «fortemente preoccupati dalla decisione assunta dal centrodestra» anche Enzo Amendola, responsabile Mezzogiorno della segreteria nazionale Ds, e senatore del Prc Raffaele Tecce. Secondo Amendola per Pomicino e Vito «sarebbe stato un atto di sensibilità non assumere l' incarico per non mandare un messaggio sbagliato alle forze impegnate in prima linea per la legalità e la trasparenza nelle istituzioni e nel Paese».

Paolo Cirino Pomicino, già democristiano, più volte ministro ha due condanne definitive: un anno e otto mesi per una tangente Enimont, e due mesi, patteggiati, per corruzione nel processo per i fonde neri dell´Eni. Alfredo Vito, conosciuto anche con il soprannome di «Mister Centomila preferenze» per la sua straordinaria capacità di attirare voti, è stato condannato a due anni di reclusione per 22 episodi di corruzione: restituì anche 5 miliardi di lire.

La Sinistra Giovanile «esprime il suo disappunto per la scelta del centro-destra di inserire nella Commissione Alfredo Vito e Cirino Pomicino». «Pur nel rispetto per le forze politiche che rappresentano - dice in una nota Marianna Bartolazzi, responsabile nazionale legalità e giustizia - non possiamo non disapprovare una scelta che inserisce parlamentari con gravi procedimenti penali a carico. Consideriamo sia già abbastanza imbarazzante la presenza di un consistente numero di parlamentari italiani con pesanti procedimenti penali a carico, per questo la delicatezza e l' importanza della funzione della Commissione Antimafia richiedono maggiore responsabilità politica».

Anche per Lorenzo Diana, responsabile nazionale Lotta alle mafie della Direzione Nazionale dei Ds è «sconcertante la nomina di Pomicino e Vito». L´esponente Ds chiede ai partiti che li hanno nominati «di rivedere le loro indicazioni, prima ancora che i diretti interessati comprendano l'opportunità, per il bene del Paese, di rinunciare a tale incarico. Peccato che alcune forze di centrodestra non abbiano colto né l'alto ruolo di un organismo tanto delicato, né l'importanza dei messaggi che le istituzioni lanciano ai cittadini e al Paese».

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